L'ossigeno manca ad entrambe e ci stacchiamo per un brevissimo arco di tempo per prendere aria. Mi spinge sempre più verso il muro, il suo corpo premuto contro il mio. L'adrenalina diventa sempre maggiore, la voglia di lei anche. Chiudo l'acqua e, facendo attenzione a non cadere, esce dalla doccia e mi porta a letto. Nel tragitto prendo velocemente un telo per non bagnare il materasso, lei chiude la porta a chiave dopo avermi depositata su di esso. Tremo leggermente dal freddo, ma anche dall'eccitazione. Si posiziona sopra di me, le nostre gambe alternate, le mani al lato del mio capo. La testa mi duole meno rispetto a prima, ma ignoro comunque il lieve dolore. Mi guarda compiaciuta dalla testa ai piedi, si inumidisce le labbra e poi porta i suoi occhi nei miei. Non importa quante volte io possa ricordarmi di lei, ci saranno sempre loro ad attirarmi, a farmi sentire ciò che sento ogni volta che li guardo. Quegli iridi verde bosco, immensi come il mare, misteriosi, con una lunga storia alle spalle. Si stede su di me fino ad essere ad un centimetro dalle mie labbra. I suoi seni sfiorano i miei, la sua intimità sulla mia gamba e la mia contro il suo ginocchio.
"Sei pronta?" La voce roca e desiderosa.
-Credo di aver aspettato abbastanza- sussurro, il respiro che mi manca. Il suo è accelerato, più del mio, ma sembra volerlo nascondere. Mi bacia dolcemente, il suo corpo ora completamente sul mio. È rilassata. Finalmente, dopo tanto tempo, la sento rilassarsi e godersi il tempo con me. Il bacio diventa sempre più vorace, le mie mani che vagano su di lei, che la esplorano per una seconda volta. Resta appoggiata su un solo braccio e porta la mano destra sul mio ventre. Abbandona le mie labbra, per dare attenzioni al collo, al lobo del mio orecchio che viene morso, al centro del mio petto. Sussulto ad ogni suo tocco, ogni suo spostamento su di me. Il suo respiro sulla mia pelle e le sue labbra su di essa, mi fanno venire la pelle d'oca. Lascia dei succhiotti sotto la mandibola e uno sull'incavo del collo, poi sul seno destro, sulla pancia, sui fianchi. Mi muovo sotto di lei per il dolore e il piacere, ma il suo corpo m blocca al letto. Sembro un lenzuolo ricoperto di macchie di sangue, essendo chiara di pelle e i succhiotti molto scuri e rossi. Mentre risale il mio bacino fino alle mie labbra con dei dolci baci, con la mano mi accarezza una coscia, poi la pancia, lo stomaco, fino a farla passare in mezzo ai mie seni. Il mio petto si alza involontariamente in quel momento, ho il respiro mozzato. La sento sorridere, come se le piacesse guardarmi, rendersi conto dell'effetto che mi fa. Afferra il seno sinistro, lo palpa, disegna cerchi intorno al capezzolo per poi giocarci. Le mie mani si fermano sui suoi glutei. Li stringo sempre più, finché non esce un piccolo lamento di piacere dalle sue labbra. Apro gli occhi fino ad ora chiusi, decisa a guardare ogni singola mossa, espressione. Decisa a memorizzare tutto. I nostri occhi si incontrano e legano, senza mai staccare il contatto. Si mette a sedere sulla mia intimità, si china sui miei seni ed inizia a morderli, succhiarli, strizzarli con entrambe le mani. Nel frattempo, si muove avanti e indietro, provocandomi scariche di piacere che si ripercuotono per tutto il corpo. Stanca di essere sottomessa, mi alzo e inizio a baciarle la parte sotto l'ombelico, poi salgo fino allo stomaco e poi arrivo al petto. Lei, ancora seduta su di me, continua a muoversi in modo sensuale. Mentre le do' attenzioni dove poco prima me le dava lei. Le mordo il seno sinistro facendola sobbalzare, poi lascio dei succhiotti per tutto il corpo. Sollevo infine il capo per incontrare le su gonfie e morbide labbra, da cui ero in astinenza. Le succhio la lingua, le mordo il labbro inferiore e nel contempo, la spingo per i glutei verso il basso, cercando più contatto.
"Potrei farti venire solo facendo questo, lo sai?" Mi sussurra all'orecchio. La sua voce, il suo respiro sul mio collo, mi fanno rabbrividire. È possibile trovare un turbine di emozioni per una persona sola? Beh, a quanto pare sì. Si struscia in modo più marcato, facendomi gemere lievemente dalla sorpresa.
-L-La-uren... pe-r fav-o-re..- la imploro. Potrei davvero venire solo in questo modo. Mi stende piano, mi sussurra all'orecchio parole e parole, che non fanno altro che farmi andare in un altro mondo. Perché fare l'amore con lei vuol dire questo. Almeno per me. È come se andassimo in un posto lontano dalla realtà, quando so benissimo che invece rimaniamo sempre qua. Sento una sua mano accarezzarmi un fianco lentamente.
"Mi sei mancata" mi morde il lobo dell'orecchio.
"Mi è mancato toccarti" lo succhia.
"Baciarti come stiamo facendo negli ultimi dieci minuti" lecca il collo, salto dal piacere e dalla sorpresa. Chiudo per un attimo gli occhi, mi rilasso completamente. Piano piano riaffiorano quei ricordi che tanto desideravo riavere, ma soprattutto, l'unico che non dimenticherò più. Finalmente so' com'è essere toccata da lei, guardata da lei, tra le sue mani. Ma questa volta, è qualcosa di ancora più intenso, magico, profondo.
"-Mi è mancato fare l'amore con te-" diciamo all'unisono. Ridiamo insieme e poi, con un movimento rapido, inverto le posizioni.
-Prendo io il comando oggi, te lo devo- le faccio l'occhiolino. Sorride e mi accarezza una guancia.
"Sono tutta tua" mi bacia. Comincio a strusciare la mia intimità sulla sua, come faceva lei, qualche minuto fa, ma in modo più pressato e lento. Aumento la velocità gradualmente, con il pollice do' attenzioni al suo citoride. Continuiamo a baciarci, morderci, le sue mani che giocano con il mio seno e poi con i miei capelli. Quando sento i suoi muscoli irrigidirsi mi fermo, mi posiziono sulla sua gamba e dopo poche spinte vengo. Nonostante sia provata, mi sposto con la bocca davanti alla sua entrata e inizio a leccarla lentamente. Sento il suo sguardo bruciare su di me. Il suo corpo si muove per il piacere, i gemiti escono incontrollati, come se non fosse più abituata ad essere toccata così. Nemmeno io lo sono più.
"D-dio.. Camila.. fal-lo e b-basta" il repsiro irregolare, il petto si alza e abbassa in modo irregolare. Lentamente, entro con la lingua in lei e ricomincio a dare attenzione a quel piccolo muscolo, che stavo torturando poco fa. Dopo qualche spinte viene anche lei, i suoi umori sulla mia lingua. La estraggo piano, lecco ciò che è rimasto, ma poi mi fermo. Cosa faccio ora? Ingoio o no? Cosa si fa in questi casi? I miei pensieri vengono mandati all'aria dalle sue labbra sulle mie, la sua lingua che lecca la mia. Entrambe stremate, siamo intente a baciarci con foga, passione. Sono seduta su di lei, i nostri corpi ormai sono un tutt'uno. Il silenzio della stanza è spezzato solo dai nostri respiri e sussulti. Man mano che il tempo passa, il bacio si addolcisce, fino a quando non ci allontaniamo di poco.
-Sai.. ho ricordato la nostra prima volta, anche se a tratti- dico stanca, la mia fronte appoggiata alla sua. Mi sta accarezzando la schiena con i polpastrelli di entrambe le mani, è rilassante.
"E?"
-Ed è stata fantastica, anche se questa volta credo sia stata più bella" sorrido. Ride sulle mie labbra e poi mi ribacia. Non mi stancherò mai di questo.
-Lauren?- la chiamo mentre ci stendiamo e mettiamo sotto le coperte. Il mio capo appoggiato sul suo petto, le nostre gambe intrecciate, un mio braccio le abbraccia il ventre.
"Dimmi piccola" il tono stanco.
-Non ricordo l'incidente però- dico pensandoci su. La sento sospirare pesantemente.
"Vorrei dirti tutto, ma non spetta a me. Quando starai bene del tutto, allora ti porterò dal responsabile, okay?" Mi accarezza una guancia e poi inizia a giocare con i miei capelli. Penso sia un tic che ha preso. Annuisco e chiudo gli occhi.
-Lauren?-
"Sì?"
-Sono ancora la tua ragazza vero?- domando messa addormentata.
"Non hai mai smesso di esserlo" e mi addormento. Per quanto spaventoso sia stato il primo periodo tra noi, lo rivivrei da capo, mille volte, sapendo che arriverei a questo. Finalmente mi sento tranquilla e al sicuro. Finalmente mi sento a casa.
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Possessive || Camren
FanfictionATTENZIONE: la STORIA NON È MIA. TUTTI I DIRITTI SONO SOLO E SOLTANTO DI @HowIceAndFire Si avvicina a me tanto da far aderire il suo corpo con il mio. Trattengo il fiato. Guardo desiderosa le sue labbra, poi guardo lei. -Ti odio- sussurro -Odio que...