1^ Parte 55

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Il mio corpo è imprigionato tra le sue gambe e la guardo sfilarsi la giacca, la maglietta dell'Adidas e infine il reggiseno. Si china di nuovo a baciarmi, il contatto con il suo corpo mi fa venire la pelle d'oca. Sento le sue mani accarezzarmi i fianchi, il bacino, lo stomaco, fino ad arrivare alle spalline del top per la casa che indosso ogni sera, non sopportando i ferretti del reggipetto. Me le abbassa lentamente, sfiorandomi le spalle con i polpastrelli. Senti la sua lingua rincorrere la mia, come un leone insegue la sua preda. Mi manca l'ossigeno e non sapendo come fermarla, decido di mordergliela, provocando un gemito di dolore da parte sua. Ci stacchiamo di qualche centimetro per prendere aria ed io ne approfitto per osservarla. I capelli sono spettinati e leggermente mossi, le guance arrossate e le pupille dilatate.
-L-Lauren... as-pet-ta..- le metto una mano sul petto, ho l'affanno.
"Non vuoi?" Per un attimo il suo tono sembra infastidito.
-N-no, non è questo, t-ti voglio anche io... solo.. perché sei entra-ta co-sì?" Mi porto l'altro braccio sulla fronte, per coprirmi un po' il volto. Mi imbarazza sempre parlare mentre siamo in certe condizioni, in certi momenti e in posizioni compromettenti. Mi osserva attentamente, lo sguardo è più intenso del solito.
"Mentre tornavo a casa ho visto una coppia camminarmi a fianco. Lei era molto allegra e usava parole abbastanza scurrili, lui invece era un po' più serio e di linguaggio pulito. Leggevo felicità nei loro occhi e quando si baciavano, desideravo averti con me. Ti ho pensato oggi" si avvicina al mio orecchio e lo bacia, per poi succhiare il lobo. Sussulto per il piacere e lei prende la mano che le avevo appoggiato sul torace tra la sua, fa incrociare le nostre dita e poi la porta sopra la mia testa. Mi bacia la mandibola, scendendo sempre più giù, sorpassando il collo e le clavicole. Mi bacia in mezzo ai seni, che dopo averli scoperti, inizia a succhiare, mordere; disegna cerchi con la lingua intorno ai capezzoli, che vanno man mano ad indurirsi. Il respiro si fa pesante, la sento strusciarsi su di me in modo marcato, è molto eccitata. Poso la mia mano libera tra i suoi morbidi capelli, stringendoli poi ad ogni succhiotto o morso che mi riserva. Mi infastidisce il fatto che abbia ancora i jeans addosso quando io sono soltanto in mutande, così decido di invertire le parti.
-A-spetta.. devo dirti u-un-a cos-a- richiamo la sua attenzione. Si stende col corpo sul mio, avvicinando il suo volto tanto da sfiorare le mie labbra con le sue. Ha lasciato la mia mano per sorreggersi con entrambi i gomiti sul materasso.
"Dimmi" la voce bassa, come se ci fosse qualcuno che non dovrebbe sentirci. Mi alzo quanto basta per raggiungere il suo orecchio con la mia bocca. Le succhio il lobo e la sento trattenere un sussulto.
-Devo finire ciò che hai iniziato tu, mia cara Jauregui- e la metto sotto di me con un veloce scatto. La sua espressione è sorpresa, ma i suoi occhi sono lussuriosi. Mi abbasso a baciarle le labbra, per poi lasciare una scia di baci sul collo, sul petto, fino all'ombelico. Prendo i suoi seni tra le mani e inizio a palparli, tirando ogni tanto i capezzoli. Sentendoli ormai duri, decido di succhiarli e poi morderli, riuscendo a farle scappare un mugugno seguito da un sussulto.
-Le brave ragazze non si trattengono sai?- dico con voce bassa, le mie mani che slacciano il bottone dei suoi jeans. Mi alzo quel tanto che basta per toglierglieli, li butto a terra e mi posiziono con la mia intimità sopra la sua. Le sue mani afferrano i mie glutei e li stringono, prvocandomi brividi lungo le braccia. Inizio a muovermi sopra di lei, cercando movimenti da onda al corpo. Più vado avanti, più lei cerca contatto.
"Stai giocando con il fuoco" afferma ridendo ma ormai al limite della sopportazione.
-Tranquilla che non mi brucio- e le strizzo il seno destro. Si alza a sedere e prende i miei con la bocca uno alla volta. Continuo a muovermi, ma ciò che fa mi distrae. Appoggio le mie mani sulle sue spalle, arrivando poi ad abbracciarla, mentre mi bacia il collo.
"Direi che puo' bastare" e tenendomi ancora per i glutei mi solleva, per poi mettermi sotto di lei. Mi sfila l'intimo e poi fai lo stesso con il suo.
-Finalmente- mi scappa.
"Qui qualcuno è davvero voglioso a quanto vedo" mi bacia la punta del naso. Sorrido e incrocio le gambe attorno al suo bacino, facendo scontrare la mia apertura con la sua intimità. Mi sorride, per poi avvicinare la sua mano destra al mio clitoride, iniziando subito dopo a stimolarlo lentamente. Nel frattempo ricomincia a strusciarsi di nuovo e poco prima che io rilasci un gemito, la sento fermarsi per penetrarmi con un dito. Chiudo gli occhi per rilassarmi, ma quando ne inserisce un altro, ecco che le mie mani scattano alla sua schiena, che la graffiano per l'iniziale dolore.
"Shh, è tut-to o-okay" ha l'affanno e probabilmente il dolore al dorso è più forte di quel che credessi. Dopo averle mosse piano per farmi abituare alla loro presenza, Lauren inizia a farle andare avanti e indietro ad un ritmo sempre più accelerato. Le mordo una spalla, lascio un enorme succhiotto violaceo, la stringo a me. Ormai è come se fossimo un corpo unico.
-V-voglio.. ah..- non riesco a parlare tanto è l'affanno.
"Parla bambina, cosa vuoi?" Mi bacia dolcemente, il movimento è rallentato.
-Veni-re con te.. insi-e-me..- e a quel punto, infilo un dit in lei, che geme per la sorpresa. Si lascia cadere completamente su di me, così che i miei seni siano contro i suoi dopo poco ne infilo un altro e inizio così a fare quello che lei stava facendo a me. Appena si riprende, aumenta di nuovo la velocità e qualche minuto dopo, entrambe siamo percosse dall'orgasmo. Sento le sue pareti aprirsi e chiudersi a scatti, le mie fanno lo stesso. Iniziamo a baciarci piano, le sue labbra sono bollenti e gonfie, le dita della mano libera percorrono il mio corpo, facendomi venire la pelle d'oca ancora una volta.
"Ti amo" dice all'improvviso staccandosi. Ha un'espressione seria, anche se al momento tutto di lei sa di sesso. Cerco di fare un discorso serio, senza pensare al fatto che siamo ancora entrambe nude, le nostre dita ancora dentro l'apertura dell'altra, il respiro quasi regolare.
"E per questo motivo, andremo a Dallas.." la bacio contenta, ma lei si stacca subito.
"Ci sono delle condizioni" annuisco, intimandole di continuare.
"Tu non farai nulla per renderti simpatica e non dirai niente su come io mi rapporterò con lui. Se ti sfiora soltanto con intenzioni che vanno oltre l'amicizia, gli rompo le mani. Tutto chiaro?" Non posso credere dica sul serio.
-Non mi piace la violenza, lo sai- sbotto contrariata.
"A letto però sì" mi bacia il collo. Arrossisco, imbarazzata da quella affermazione.
-Sì, cioè no, insomma, uffa..- la sento ridere, il suo respiro vicino all'orecchio.
-Gli parlerò se mi parlerà, sarò concisa e cercherò di non rimanere mai sola con lui. Però non fargli del male, per favore. È comunque una persona a cui voglio bene- provo a dissuaderla, ma non è facile.
"Bene, allora si beccherà un bel pugno in faccia, o magari anche due" toglie le sue dita da dentro di me e le lecca. Faccio la stessa cosa, per poi accarezzarle i capelli.
-Se proprio è il minimo che tu riesca a propormi, va bene, ma non fargli troppo male- mi si chiudono gli occhi dalla stanchezza.
"Promesso" e si mette comoda.
-Possiamo dormire? Non ho voglia di mangiare- brontolo mentre le abbraccio il capo.
"Mhh" come non detto. È così calda che non ho nemmeno bisogno delle coperte per riscaldarmi. Finisco di pensare a questo e mi addormento profondamente.

Possessive || Camren Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora