Sento un'aria calda solleticarmi una guancia. Che abbia lasciato la finestra aperta? Impossibile. Poi il vento è freddo, anzi gelido di prima mattina. Sento il mio corpo a contatto con qualcosa di altrettanto caldo. Apro lentamente gli occhi e finalmente capisco da cosa proviene questo gradevole calore. Sono con il capo sul seno di Lauren, il mio braccio sinistro le abbraccia il corpo e il suo destro fao stesso con il mio. Respira in modo tranquilla, il battito del cuore è lento e ritmato. Richiudo gli occhi per godermi questa magnifica sensazione.
"Ehi bella addormentata, non azzardarti a riaddormentarti. Abbiamo scuola" dice piano. La ignoro e mi accoccolo ancora di più a lei. La sento ridere tra i miei capelli e un sorriso spontaneo si fa largo sul mio viso.
<Camila! Adesso è ora che torni a scuola, non puoi-> mia madre apre la porta e si blocca. Sento Lauren irrigidirsi sotto di me, mentre io assonnata alzo di poco la testa da lei.
-Ho sempre detto che devi bussare prima di entrare in camera mia- biascico.
<Dopo facciamo una bella chiacchierata, ora muovetevi> esce e lascia la porta aperta.
-La porta!- urlo. Ritorna indietro e la chiude. Sto per riprendere sonno ma Lauren mi risveglia.
"Vestiti, ci vediamo tra 15 minuti davanti casa tua" afferma tranquilla. Mi lascia un bacio tra i capelli, mi sposta delicatamente ed esce dalla mia camera. Sbuffo e poco dopo mi alzo anche io e vado a lavarmi e a vestirmi. Indosso jeans stretti neri, una camicetta bianca e le dr. Martens nere. Infilo la giacca di pelle nera, prendo l'occorrent per la scuola e scendo al piano di sotto. Nel momento in cui apro la porta di casa, mi ritrovo Lauren ad un passo da me. Ci guardiamo da capo a piedi, ci perdiamo una negli occhi dell'altra, il resto sparisce.
<Uhm-uhm..> saltiamo. Mia madre dietro di me ci guarda strano.
<Spero abbiate chiarito> sembra preoccupata.
"Le ho spiegato tutto, abbiamo parlato e.. beh credo sia tutto okay" dice dietro di me. Annuisco e lei tira un sospiro di sollievo.
-Che succede?-
<No nulla. Ora andate invece di restare lì impalate> e ridendo chiude la porta. Arrossisco quando mi volto, lei mi sta fissando. Quando si sofferma sulle labbra le mordo apposta, dopo di che le intimo di muoverci. Lei pare risvegliarsi dai suoi pensieri e mi segue. Arrivate alle sua macchina mi apre lo sportello ed io la guardo confusa. Che io ricordi è successo solo una volta.
"Se non ti muovi fai tutto tu eh" ecco la parte antipatica. Sospiro ed entro. Lei chiude la portiera, sale al posto del guidatore, mette in moto e parte. Accende la radio e su un canale trasmettono 'I can't feel my face' dei The Weeknd. Anche se ultimamente va di moda, non è tra le mie preferite, qindi senza pensarci due volte cambio stazione radio. Lauren mi guarda storto e la rimette. Io allora la ricambio, ma lei la rimette.
"Se mi fai sentire il mio pezzo preferito dopo puoi cambiare" dice ormai stufa. Accetto e lascio andare il brano. All'inizio della seconda strofa inizia a cantare a bassa voce, le mani strette sul volante e lo sguardo sembra perso.
-And I know she'll be the death of me at least we'll both be numb.
And she'll always get the best of me, the worst is yet to come.
All the mistery was necessary when we're deep in love.
This I know, girl, I know,- ho i brividi. Quelle frasi mi rimbombano nel cervello, tanto che mi scordo di cambiare canzone. Metto Mixx Radio e il brano parte mi mette di buon umore.
-Today is gonna be the day
That they're gonna throw it back to you
By now you should've somehow
Realized what you gotta do
I don't believe that anybody
Feels the way I do about you now
Backbeat the word was on the street
That the fire in your heart is out
I'm sure you've heard it all before
But you never really have a doubt
I don't believe that anybody feels
The way I do about you now
And all the roads we have to walk along are winding
All the lights that lead us there are blinding
There are many things that I would
Like to say to you
I don' know how
Because maybe
You're gonna be the one who saves me?
And after all
You're my wonderwall- amo questa canzone. La canto fino a quando Lauren ferma la macchina nel parcheggio e stà per spegnere la radio. Le fermo la mano e la imploro con lo sguardo di aspettare. Sbuffa e attende la fine della canzone. Quando accade spegne rapidamente tutto ed usciamo dall'auto. Resto per un attimo ferma ad osservare l'istituto, i ragazzi e le ragazze che parlano e camminano, tutto. Mi sembrano secoli che non vengo qua.
"Se rimani lì come un palo farai tardi" mi richiama, è poco più avanti di me. La raggiungo, ma a fatica tengo il passo perché sta quasi correndo. Quando arriviamo nei corridoi la fermo per un polso. Si gira visibilmente irritata.
-Mi dici che hai?- fino a 30 minuti fa era dolce e carina, mentre ora è incazzata col mondo. O forse con me e basta. Mi guarda gli occhi in modo strano, poi la bocca, il collo, il seno ed arriva ai jeans.
-Basta farmi la radiografia. Che ho fatto?- inumidisce le labbra. Dio quanto mi mancano. Ma non voglio dargliela vinta così facilmente.
"Nulla, ecco cosa" la sua voce esce mezza strozzata. Deglutisce e poi va al suo armadietto che è poco più in là del mio. Sospiro e prendo l'occorrente dall'armadietto. Il tempo di chiuderlo che i miei due amici mi saltano addosso.
<Finalmente! Mi sei mancata tanto!> esclama Normani mentre mi stritolano. Rido e loro poi fanno lo stesso. Si preparano per le lezioni e poi iniziamo a camminare.
<Allora, qual buon vento ti porta in questa scuola?> ammicca Thomas. Guardo Lauren mentre parla con Cayley, poi riguardo loro.
-Abbiamo chiarito- rimango vaga. Sorridono e poi ci dividiamo per andare a lezione. Per mia enorme fortuna, il prof di chimica è in gita e noi veniamo divisi in classi. Non poteva andare meglio. Non so se sia una fortuna o una sfortuna, ma sta di fatto che Lizzie e Isaac ritornano in 3N. Se non sbaglio quella è la classe di Lauren. Mi sale l'ansia. Quando il mio compagno di classe bussa, si sente solo la voce del professore rispondere. Entriamo lentamente e piano chiudo la porta dietro di me.
<Siete stati divisi?> chiede l'uomo. È sulla quarantina, bruno di capelli e occhi scuri come la pece. Ha un po' di pancia, ma dalla maglietta si intravedono i muscoli. Forse va in palestra per restare in forma. Ci dice di fare piano perché sono nel bel mezzo di una verifica e di sederci da qualche parte. Mi dirigo in fondo alla classe cercando una sedia libera e sperando di non incontrarla, quando improvvisamente mi sento tirare da un lato. Finisco a sedere su qualcuno e quel qualcuno so già chi è. Mi volto verso il suo viso e faccio un enorme sforzo per non baciarla.
-Ciao anche a te- parla piano. Sorride per poco, poi riprende a scrivere. Sono sia in imbarazzo e sia preoccupata: primo perché non so lei come faccia a scrivere con me che la divido dal banco e secondo, perché se mi vede il prof sono guai.
-Fammi sedere sulla sedia, se il prof ci becca sono guai- le sussurro all'orecchio. Sono seduta a mo' di principessa sulle sue gambe e ho le sue braccia che circondano il mio corpo, dato che con una mano deve scrivere e con l'altra mantiene il foglio.
"Non dirà nulla, è troppo concentrato a fare altro" poggia la penna sul foglio. Mi volto di nuovo a guardarla, spostando anche un po' il corpo e mettendomi più comoda. Nei suoi occhi è come se qualcosa fosse scattato, perché hanno un'intensità diversa. Vogliosa. Collego tutto con il mio movimento. Mi viene in mente un'idea.
"Non è che ti metteresti seduta normale? Così sono più comoda a scrivere" domanda, la tensione si percepisce nell'aria. Annuisco e mi metto con le gambe verso il lato opposto, appoggiandomi così alla sua spalla con il capo. Lei riprende a scrivere concentrata. Mi metto ad osservarla. Ha le sopracciglia leggermente corrugate, i capelli tenuti alzati in modo disordinato in una coda, la mano destra che impugna la penna e l'altra che mantiene il foglio. Ogni tanto si mordicchia il labbro inferiore e picchietta la punta della biro sul banco. È a maniche corte, la felpa appoggiata sulla sedia accanto. Annuso il suo profumo sul collo a pieni polmoni ed involontariamente lo sfioro con la punta del naso. Salta e mi guarda strano.
"Così non mi aiuti, poi mi spieghi che stai combinando?" È confusa, mi piace.
-Nulla- e mi alzo. Avvicino la sedia al suo fianco alla sua e poi, facendo piano, ne prendo una in un banco vuoto. La metto vicino a quella appena presa e finalmente mi stendo, appoggiando il capo sul suo grembo. Prendo poi la sua felpa e la uso come coperta. Mentre faccio tutto ciò, mi assicuro di abbassarmi abbastanza per farle notare il mio lato B, di farle intravedere la riga del seno mentre mi abbasso per aggiustare le sedie e di fare pressione sulla sua intimità. Sento il suo corpo teso e il suo respiro farsi pesante. La guardo e le sorrido malefica. Schiocca la lingua e riprende a scrivere. Dopo qualche minuto la sento imprecare.
-Che succede?- mi volto verso la sua pancia.
"Ho dimenticato di studiare questo paragrafo.." come?
-Scherzi vero?- non ci posso credere.
"Ovvio che no. Proprio questa è l'ultima.. merda.." mi spiace per lei.
-Avanti dimmi la domanda-
"Perché? Queste cose non le hai ancora studiate non serve a nulla" è scettica.
-Dimmi sta cazzo di domanda- fingo di essere arrabbiata.
"Modera il linguaggio ragazzina" mi guarda divertita. Vuole la guerra? Guerra sia. Lascio che la mia mano sinsitra si infili sotto la sua maglia e le accarezzi la schiena. Salta leggermente dalla sedia per la sorpresa, attirando l'attenzione del prof. Per fortuna dietro di noi non c'è nessuno, amo il suo stare in ultima fila.
<Qualche problema sign. Jauregui?> domanda il prof. Jauregui. Non sapevo fosse questo il suo cognome.
"No, ho solo calciato il banco per sbaglio" è neutra. Ma come fa? Dio io avrei balbettato e detto una stronzata. Vorrei avere la sicurezza. Trattengo una risata.
-Sto aspettando- mi guarda storto.
"È un compito di letteratura. Come si conclude 'Cime Tempestose'?" Ha letto il libro e non il finale?
-Non hai letto come finisce? Tu non sei normale- è unica.
"Ho avuto i miei motivi" sembra si sia innervosita. Non ci bado e cerco su google. Dopo averle dettato la risposta, la scrive e si rilassa sulla sedia. Approfitto di questo momento per divertirmi un po'. Dato che la mia mano non l'ho ancora spostata dal suo corpo, percorro su e giùa sua spina dorsale. Mi avvicino poi al suo ventre ed annuso di nuovo il suo One Million. Mi fa impazzire.
"C-che s-s-stai facendo?" Sento il suo sguardo bruciare su di me. Non rispondo. Sposto la mano sinistra dalla sua schiena alla parte frontale, andando a toccarle l'ombelico. Si morde il labbro per trattenere un sussulto e stringe le mani ai lati della sedia. Inizio a fissarla, mentre con la mano salgo fino al suo seno. I miei occhi sono incatenati ai suoi, famelici e che chiedono di più. Deglutisce, io mi lecco le labbra. Le sfioro il seno destro, poi ritorno sotto l'ombelico.
"Camila, s-smettila.. l'autocontrollo ed io non andiamo d'accordo.." la voce è roca e bassa.
-Di fare cosa?- non nascondo che mi sto divertendo da morire.
"Lo sai benissimo" è seria.
-Ah, intendi questo?- le alzo poco la maglia e le mordo lo stesso punto, ch pochi mesi prima lei aveva morso a me. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Sento che con una mano mi tira il reggiseno e poi lo lascia, facendomi male.
-Ahi!- mi ha fatto male.
"Così impari" ma è una bambina? Chi è che a 21 anni tira il laccio del reggiseno? Mah.
-Lauren- mi guarda strano, ancora.
"Dimmi"
-Quando compi gli anni?- mi ero proprio scordata di chiederglielo.
"Uhm.. cosa ci guadagno se te lo dico?" Eccola.
-Ricattatrice- metto il broncio e mi volto dal lato opposto al suo.
"27 giugno" dice dopo un po'. Sorrido. Suona la campanella e di malavoglia mi alzo. Mi stiracchio per bene e poi mi volto a guardarla. Ha le guance arrossate, il respiro non molto regolare, le braccia con la pelle d'oca. Ovviamente non per il freddo. Mi prendo la felpa, lo zaino ed inizio ad avviarmi verso l'uscita. Lei mi ferma per un polso, intanto gli altri consegnano il compito.
"Hai dimenticato qualcosa" alza il sopracciglio.
-Non credo- non so quando sono diventata così sfrontata.
"Ah sì?" Si avvicina e mi bacia il collo.
"Dopo vedremo" e va alla cattedra anche lei. Io dal canto mio mi dirigo nell'aula successiva per fortuna Normani è con me....
Mancano due minuti al pranzo e sembrano non passare mai. Addosso ho la sua felpa che profuma di vaniglia al contrario di ciò che credevo. È uno dei miei odori preferiti. L'ho annusata per tutto il tempo, l'ho pensata per tutto il tempo. Non ho ascoltato nulla di tutta la lezione. La campanella suona ed io mi risveglio dal mio stato di trans. Trascino Normani fuori dall'aula e mi dirigo agli armadietti per posare le cose.
<Che succede? Perché così allegra?> ride.
-Diciamo che la mia rivincita su Lauren sta funzionando, stuzzicarla è divertente- le faccio l'occhiolino. Mentre aspettiamo Thomas io mi conentro su quella bellissima ragazza dagli occhi verdi che sta venendo verso di me. Sembra abbastanza arrabbiata. A pochi metri da noi, però, una ragazza la ferma e le inizia a stare leggermente troppo appiccicata. Lauren mi guarda, sorride e la lascia fare. Ora è lei che mi sta sfidando. La sconosciuta le mette una mano su un fianco e poi anche l'altra. Devo stare calma. Molto calma. Calma un cazzo. Mi avvicino velocemente, sposto in modo sgarbato la tipa e mi fiondo su quelle labbra che non bacio da circa una settimana. Lei mi attira a se per i fianchi, mi bacia famelica, voglisa ed io non sono da meno. Mi gira e sbatte contro il muro che divide una fila di armadietti da un'altra. Spinge il suo corpo contro il mio, facendo aderire la sua intimità con la mia. Ci stacchiamo per prendere fiato, fosse stato per me non mi sarei fermata.
-Guai a te se ti fai toccare ancora così da un'altra, chiaro?- ho il fiatone.
"Se come reazione avrò questo.. beh sarà difficile" mi prende in giro.
-Mi sei mancata- sono sincera.
"Anche tu" mi bacia dolce.
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Possessive || Camren
FanfictionATTENZIONE: la STORIA NON È MIA. TUTTI I DIRITTI SONO SOLO E SOLTANTO DI @HowIceAndFire Si avvicina a me tanto da far aderire il suo corpo con il mio. Trattengo il fiato. Guardo desiderosa le sue labbra, poi guardo lei. -Ti odio- sussurro -Odio que...