3^ Parte 55

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È venerdì, il giorno tanto atteso. Mentre Dinah e i suoi genitori preparano la grande festa, io Lauren, i ragazzi ed Ally, siamo andati a fare compere. Sono le 11:30, il sole è alto ed io mi sto davvero abbrustolendo. Siamo in centro, data la presenza di negozi di tutti i tipi. Solo Thomas e Ally hanno trovato qualcosa da mettere per stasera, Normani è a provare un abito color cielo, un tubino senza spalline se non ricordo male, Lauren ha per le mani un vestito nero attillato con lo scollo a 'v', che lascia scoperto un pezzo di schiena.
"Secondo te mi starebbe bene?" Sembra dubbiosa.
-Tutto quel che metti ti sta bene- le rispondo sorridente.
<Blah, smettetela vi prego, siete così smielate che mi viene il vomito> dice il mio amico con l'aria un po' schifata. Io e Lauren iniziamo a ridere divertite.
<Mila?> sento Ally chiamarmi.
-Dimmi-
<Ho notato che, comunque, essendo in America, riescono a capire lo spagnolo, glielo hai insegnato tu?> domanda incuriosita. In effetti, tempo fa, raccontai loro di essere cubana, e che lo spagnolo fosse la mia madrelingua, così mi chiesero di insegnargli qualcosa. Qui in Texas, vivono molti latinoamericani, quindi è probabile trovare qualcuno che parli solo lo spagnolo, e poi io ed Ally ci divertiamo a parlarlo.
-Diciamo di sì, anche se Lauren a quanto vedo già conosce la lingua- ammetto sorpresa. Chissà come mai. Chielo chiederò quando saremo da sole.
<Et voilà> esclama Normani dal camerino. Indossa l'abito che pensavo avesse scelto, ma di colore rosso. In effetti risalta molto il colore della sua pelle.
<Ti sta davvero bene> affermo sorridente, mentre gli altri concordano. La mia ragazza entra in quello a fianco a dove si trova Mani, mentre io riprendo a cercare. È possibile che non trovo mai niente di decente quando mi serve? Improvvisamente mi cade l'occhio su una gonna bianca a ruota, lunga fino a metà coscia. Vicino ad essa, vi è un top nero che si chiude con due nastri dietro la schiena, lasciandola completamente scoperta. Li prendo, convinta che sia la volta buona. Vado alla ricerca di un paio di scarpe, trovando dei tacchi neri cinque centimetri che si abbinano perfettamente al mio outfit. Ritorno dai miei amici e vado a cambiarmi anche io.
<Oddio, sei... sei... una gran gnocca> sento Normani che finisce la frase di Thomas.
"Ehm, grazie... Camz?" Sorrido, notando il suo pensarmi in continuazione.
-Sono qui dentro! Mi aiuti ad allacciare il top?- non riesco da sola. Sento la tendina spostarsi lievemente e successivamente, calde mani che afferrano i due nastri e iniziano a legarli tra loro.
"Va bene così?" La voce calda.
-S-sì.. grazie- mi volto. È a pochi centimetri da me, i suoi occhi sono accesi. Rimango incantata a guardarla, il vestito sembra fatto su misura.
-Sei... sei.. wow..- il mio sguardo si ferma sul seno. Ingoio la saliva e mi sforzo di guardarla in faccia.
"Sei bellissima anche tu, anche se quel bel pancino vorrei fosse coperto" storce la bocca in una smorfia, segno che non le va a genio che mi si veda così tanta pelle.
-Guardare ma non toccare, te l'hanno mai detto? In fondo l'unica a poterlo fare sei tu- le faccio l'occhiolino.
<State cercando di avere un bambino per caso? No perché qui avremmo fame e vorremmo vedere Mila!> dice Ally in spagnolo divertita. Quanto mi era mancato il suo umorismo.
"Ho capito solo bambino e che hanno fame, traduci?" Ridacchia.
-Ha detto Ally che se stiamo cercando di avere un bambino dobbiamo lasciare stare, dato che ci vorrebbe troppo tempo e loro hanno fame e vogliono vedermi- rido divertita. Annuisce e mi lascia uscire. Mi fissano tutti e poi fanno lo stesso con Lauren.
<Siete davvero bellissime> dice Thomas sorridendo.
<Credo che vi fisseranno tutti> afferma Ally.
<Siete davvero due bocconcini> afferma Mani, facendoci scoppiare a ridere. Ritorniamo a cambiarci mentre gli altri vanno a pagare. Entro nel camerino di poco fa, mi tolgo la gonna e mi infilo i jeans e scarpe. Solo ora rammento che non riesco a togliermi il top da sola, è legato troppo stretto per toglierlo come se fosse una maglia.
-Lauren, mi aiuti? Non riesco da sola- faccio finta di piagnucolare. Non risponde. Dopo pochi secondi la sento entrare, il suo profumo riempielo stanzino. Slaccia i due nastri, ma non mi lascia andare. Sento le sue mani afferrarmi i seni e stringerli, mentre la sua bocca mi bacia il collo coperto da un succhiotto. Mi lascio scappare un gemito, mi ha morsa.
-N-non qui... f-er-ma..- non riesco a togliere le sue mani da me.
"Stiamo davvero ritornando agli inizi a quanto pare" il suo respiro vicino all'orecchio mi mette i brividi. Mi volta e mi spinge contro il muro della cabina, mentre appoggia il top sullo sgabello dietro di lei. Mi bacia famelica ed io, per quanto non ami fare queste cose nei luoghi pubblici, non riesco a resisterle. Allaccio le bracca dietro il suo collo, attirandola a me il più possibile. Sento i capezzoli indurirsi al contatto con il suo seno, coperto da una semplice canottiera verde acqua. Mi morde il labbro e si stacca, abbiamo il fiatone. Il suo sguardo è nel mio, tanto intenso da poterci annegare dentro.
<Ehi, ma siete ancora là dentro? Muovetevi!> esclama Thomas divertito.
-Dovremo uscire-
"Già"
-Mi aspetti-
"Sì... ma non abbiamo finito"
-Direi di no..- e controvoglia ci allontaniamo. Mi infilo il reggiseno, la camicia vellutata bianca ed usciamo.
<Alleluia, stavo diventando vecchio> rido per la sua stupidità e mi dirigo alla cassa con Lauren. Dopo essere usciti, passiamo per il centro per pranzare ad uno dei migliori ristoranti. Mentre faccio da guida turistica, due volti familiari mi vengono incontro, chiaccherando animatamente tra loro. Merda.
-Vi va se andiamo a casa? Sarei un po' stanca..- mi guardano stupiti.
<A me non sembra e poi sono curioso di sapere altre cose> risponde il mio amico dubbioso.
<Anche io sono un po' stanca, vorrei riposarmi per stasera> afferma Ally, avendo capito il perché del mio cambiamento. Ma il karma è contro di me e uno dei due ragazzi per sbaglio urta la bionda. Thomas la regge e i due si voltano.
<Oddio, scusa, non ti ho vista> dice quello più basso. Non sono cambiati per niente, se non per il fisico più accentuato e l'altezza.
<Nulla> è infastidita.
<Ma tu sei Ally, la sorella di Dinah, come mai sei qua in giro?> domanda sempre lo stesso.
<Ho la libertà di uscire anche io sai? E sono in compagnia> ci indica. Spero non mi riconoscano, ma ne dubito fortemente.
<Frequenti gente grande per te, non ti bastiamo?> interviene l'altro, quello che odio di più.
<È inutile che ci provate, tanto non funziona, ora se non vi spiace ce ne andiamo> e detto questo si volta e noi la seguiamo. Dopo due o tre passi mi sento afferrare il polso.
<Aspetta un po' tu> mi si gela il sangue.
-Che vuoi? Vado di fretta- devo restare calma.
<Che bel caratterino che hai, magari hai anche un bel faccino, mi fai vedere?>
-No- strattono il braccio e riprendo a camminare. Me lo riafferra, mettendoci più forza.
<Dove credi di andare?>
"Ehi tu?" Meno male. Si avvicina a me, gli afferra la mani e gliela toglie.
"Non vedi che abbiamo fretta?" Il tono freddo e tagliente. Le prendo la mano e la tiro per farla muovere. Non voglio altri guai.
-Dai andiamo, non fa niente, lascia stare-
<Non stavo parlando con te, quindi levati dai coglioni> risponde lui in spagnolo. Anche lui ha origini ispaniche, e quando arrabbiato parla in spagnolo. Le sue cattive maniere non sono cambiate per niente. Lauren mi guarda interrogativa, così le traduco la frase in inglese.
-He said: I wasn't talking with you, so get the fuck off- mi sorride per poco.
"Tieni giù le mani dalla mia ragazza o te le rompo insieme al tuo inutile pene" afferma irritata. Ecco, non andrà a finire per niente bene.
<Mila, tutto okay?> domanda Normani raggiungendoci e portandosi dietro Thomas ed Ally.
<Camila? Quella Camila? La sfigata lesbica? Fatti un po' vedere> ride, insieme all'altro. Mi volto rassegnata e lo guardo malamente.
-Dereck, vedo che la tua faccia da culo e il tuo carattere di merda non sono cambiati. Greg, vedo che sei sempre basso- sputo acida. Il sorriso che avevano entrambi sparisce dai loro volti.
<Come scusa? Fai la gradassa ora? Credo tutte quelle botte tu le abbia scordate, dovremmo ricordartele> afferm presuntuoso.
"Se non vuoi ritrovarti con il naso e un braccio rotto, ti conviene andartene" il tono gelido. La guardo per poco e i suoi occhi hanno cambiato colore. Merda. Avrà raggiunto il limite di sopportazione a causa mia, non ci voleva.
-Allontanatevi- dico seria, tutt mi guardano.
-Thomas, Ally, Normani, allontanatevi, ora!- sono agitata, sento l'ansia nelle vene.
"Stai indietro anche tu" ubbidisco.
<Bello show, ma non serve a niente, la tua ragazza rimane sempre una puttana lesbica> mi sento morire a quelle parole. È questo che ora pensano tutti di me? È questo che sono per loro? I pugni di Lauren sono così stretti che ha le nocche bianche, i due invece, sono rilassati. Sono più bassi di lei, Dereck di pochi centimetri. Hai capelli corvini un po' lunghi, gli occhi dello stesso colore; al contrario, Greg ha i capelli castani e gli occhi azzurri, ma ci ho sempre trovato il vuoto. La loro risata viene fermata da Lauren che sferra un pugno a Dereck, tanto forte da farlo indietreggiare e cadere. L'amico sci scaglia contro di lei, che si sposta di lato e gli da una ginocchiata in pancia. Si piega su se stesso e poi lei gli da un calcio. Non posso guardare, fa male.
<Ma che cazzo fai, stronza! Io ti..> Lauren si avvicina e gli tira un calcio nei testicoli che lo fa urlare. Lo alza per i capelli e gli da una testata.
"Avvicinati di nuovo a lei, offendila ancora, ed io ti uccido" sibila. Lo lascia cadere a terra e si avvicina a noi i suoi occhi sono ancora scuri, segno che Lauren è chissà dove nel suo subconscio.
"Scusa" dice una volta che ci ha raggiunti. Come?
-Per cosa?-
"Per quello" e indica Dereck e Greg, circondati da un gruppo di persone.
<Avrei fatto la stessa cosa, ma mi sarbbe venuta peggio> dice Thomas supportandola. Ally la fissa senza dire una parola. Lascio che loro procedano davanti a noi, volendo rimanere da sola con lei.
-Non mi piace la violenza, ma grazie- dico dopo qualche minuto di silenzio. Le prendo la mano e non la lascio per tutto il tragitto. Quando arriviamo a casa, Dinah e i suoi genitori stanno sistemando i tavoli in giardino, probabilmente l'interno è già stato decorato. Ci salutano calorosamente, ma non si fermano a presentarsi per il troppo lavoro. Ally li raggiunge, dopo avermi lasciato il suo vestito e avermi chiesto di metterglielo in stanza. Ognuno di noi va nella propria per iniziare a prepararsi, o comunque, l'intento è quello. Una volta entrate in stanza, chiudo la porta a chiave, appoggio la busta dei vestiti sulla scrivania e porto l'alterego di Lauren a sedersi sul letto.
"Cosa stai.."
-Shhh- lascio che le mie labbra si incontrino con le sue. Inizio a baciarla lentamente, venendo ricambiata dopo pochi secondi. Le sue mani si posano esitanti sui miei fianchi e allo stesso modo, mi avvicinano al suo corpo, portandomi poco dopo a sedermi a cavalcioni su di lei. La presa diventa più salda, il movimento della sua bocca e della sua lingua più deciso. Mi stacco per riprendere fiato, notando due grandi occhi verdi che mi guardano, le pupille dilatate.
-Ben tornata- sorrido.
"Grazie a te"
-Allora dove eravame rimaste?- i nostri nasi si sfiorano.
"All'inizio dei preliminari direi" la voce roca e sexy. Do una spinta con il bacino contro il suo centro, portandola a trattenere un piccolo gemito, le mani che stringono forte i fianchi. La faccio stendere sotto di me riprendendo a baciarla, mentre spingo di nuovo lentamente e mi struscio contro la sua intimità, gesto che la porta a stringere le mie natiche. Le mie dita accarezzano i suoi fianchi da sotto la maglietta, portando brividi sulle sue braccia.
"C-Camz.." ansima sulle mie labbra, le mordo quello inferiore.
-Sì?- mi diverto ad avere il controllo.
"Spogliami" solleva di poco le palpebre chiuse. I suoi occhi bruciano di desiderio. Rendo il movimento del mio bacino sempre più veloce, mentre passo a morderle il collo e a succhiarlo.
"Sto p-er... fer-ma-ti.." non ascolto e continuo, finché non veniamo entrambe. Nonostante la stanchezza causata dall'orgasmo, continuo a muovermi, rallentando piano, fino a fermarmi. Abbiamo entrambe l'affanno, me non le lascio tregua. Le alzo la maglia e gliela sfilo, andando poi a toglierle il reggiseno. Riprendo la mia scia di baci e morsi, finché non arrivo ai suoi seni. Mentre con una mano palpo uno, con la bocca stuzzico l'altro, succhiandolo e disegnando dei cerchi con la lingua intorno al capezzolo. Come sempre trattiene i gemiti, cosa che mi infastidisce parecchio. Non deve vergognarsi. Mi fermo e inizio a fissarla, il suo petto che si muove velocemente su e giù 
"Perché ti sei fermata?"
-Perché ti trattieni?-
"È imbarazzante okay? Mi vergogno" mi mette il broncio come una bambina. Le strizzo il seno sinistro e lei si lascia sfuggire un urlo di sorpresa, che basta a farmi eccitare ancora di più.
-Non è così terribile- ammicco io.
-Voglio sentirti gemere, capito? Devi sentirti a tuo agio con me- dico seria, ma non la lascio rispondere. Riprendo ciò che stavo facendo, ancora più motivata. Le mordo per dispetto il capezzolo duro, sapendo che fa male, ricevendo in cambio un mugolio e un sussulto.
-Così va meglio- soffio sull'altro. Mi prende i capelli e me li tira all'indietro, costringendomi ad alzare la testa. Si alza a sedere, si sporge e annusa il mio profumo. Con la mano sinistra mi solleva la maglia ed io me la tolgo, così come il reggiseno. Si avventa sui miei seni, riservandomi il trattamento che ha ricevuto da me poco fa. Lascio che i gemiti escano tranquillamente dalla mia bocca, non cerco di trattenere le reazioni del mio corpo al suo tocco. Decisa però a non lasciarle il controllo, la spingo per le spalle sul materasso e porto le mani ai suoi jeans. Sbottono il bottone con il suo aiuto glieli tolgo, così come le mutande. Incrocio per un momento il suo sguardo, che mi chiede di andare subito al dunque. Ovviamente, me la prendo comoda. Inizio a baciarle l'interno coscia sinistro, continuando la scia di baci fino ad arrivare a quello destro. La prendo per le cosce al fine di tenerla ferma, poi soffio sul clitoride. Si lascia sfuggire un altro piccolo gemito, va decisamente meglio. Lo picchietto con la lingua, lo succhio, lo mordo, riprendo questo ciclo infinito. Le sue mani sono tra i miei capelli che spingono il mio capo verso la sua intimità, bisognosa al più presto di molto attenzioni.
"Fal-lo... son-o al li-mi-te.." si sente che è frustrata. Decido di accontentarla e la penetro con due dita.
-Qualcuno qui è impaziente- sussurro vicino alla sua entrata.
-E anche bagnata- sorrido soddisfatta. Prendo a muoverle con lentezza, cercando il sup punto debole e volendola far abituare alla presenza. Intanto succhio il piccolo muscolo con attenzione e dedizione, godendomi il suo sapore.
"Ah.. p-più velo-ce" trovato. Continuo a spingere verso la parete che le fa sentire più piacere e aumento la velocità. Quando prendo tra i denti il clitoride, la sento gemere sonoramente. Mi sento appagata e gli umori che escono mi rallegrano ancora di più. Estraggo le dita ed inizio a leccare la sua intimità per intero, sentendo il suo respiro spezzarsi. Appena si riprende, inverte le posizioni.
"Adesso me la paghi piccola ribelle".

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