Mi fissa attentamente, nei suoi occhi leggo un dibattito interiore. È rimasta con me tutto il tempo in cui ero in ospedale, mi ha protetto dall'incidente che ho avuto e di cui non ricordo nulla, è rimasta al mio fianco aspettando mi svegliassi, quindi perché esita? Che abbia fatto qualcosa di male? Che sia a disagio? Chiude gli occhi, respira profondamente, li riapre.
"Non posso" ci rimango male.
-Perché?- non mollo. La vedo nel panico, come se non potesse rispondermi.
"Perché no" la risposta mi sorprende.
-Non è una risposta- ribatto. Sospira stanca.
"Non posso dormire con te, Camila, ora devo andare" quelle parole, non so perché, mi lasciano un insolito vuoto. Perché ora fa così? Non capisco.
-Dammi un motivo valido- ritento. Mi guarda spaventata e triste. Forse è per qualcosa che non ricordo? Ma me lo direbbe, credo. O forse no?
"Perché vuoi che dorma con te?" Quella domanda mi spiazza. Perché? Non lo so.
-Io.. non lo so..- abbassa gli occhi al suolo.
-È che quando non ci sei.. non so come spiegarlo.. mi sento sola- penso attentamente alla risposta alla sua domanda, alle parole migliori che possa usare, all'effettivo motivo per cui non voglio vada via. Sorprendentemente ce ne sono tanti, più di quanto pensassi.
-Quando sei con me mi sento al sicuro, a mio agio, mi sento bene. Qui, da sola, mi sento a disagio- abbasso gli occhi sulle mie mani, che stanno giocando nervosamente con le dita dell'altra. Sento dei passi e poi il suo profumo poco lontano da me. Mi alza il mento con l'indice della mano sinistra, facendo incontrare quegli smeraldi di un verde scuro con i miei occhi color cioccolato. Rimango a fissarli per un po', finché non mi ci perdo del tutto. Mi rilasso così tanto, che Lauren mette l'altra mano dietro la mia schiena per reggermi.
"Vuoi davvero che rimanga?" È seria. Annuisco piano, il cuore che batte a mille.
"Solo per questa volta, okay?" Un enorme sorriso si fa largo sulle mie labbra.
-Grazie- l'abbraccio d'istinto, senza pensare. Sono solo contenta di non dormire da sola, in un letto che non sembra più mio, in una stanza che mi trasmette ansia. Sento ricambiare da parte sua poco tempo dopo, il suo tocco incerto. Mi stacco allegra e la faccio rientrare in casa. Chiudo la porta con il lucchetto e poi mi volto verso occhi verdi.
<Camila! Dove sei? È tardi devi rip-> mia madre si blocca nel vedermi con Lauren. Perché sembra si odino? Che abbiano litigato? O forse è una mia impressione.
-Sì mamma, ora vado- sono confusa.
<Lei non va a casa? È tardi> sembra infastidita.
-No, le ho chiesto di restare. Non è un problema, vero?- okay, questa situazione è strana. Il suo sguardo passa alla ragazza al mio fianco e per un attimo sembra spaventarsi.
<N-no, va bene.. al-lora notte..> va via abbastanza svelta.
"Andiamo" mi prende la mano e mi porta in camera mia. Mi stupisco come sappia a memoria tutte le stanze. Io non so se è per la perdita di memoria o per il mio scarso orientamento, ma a malapena ricordo dove è il bagno. Mi porta nella stanza, chiude la porta e mi fa sedere. Senza darmi nemmeno tempo di darle il pigiama, si spoglia. Così, su due piedi. Non si volta, non va nel bagno, non si copre. Mi guarda con un'espressione indecifrabile, come se stesse valutando la situazione. Credo di averla fissata un po' troppo a lungo, perché fa un sorrisetto compiaciuto e si morde il labbro inferiore.
"Hai intenzione di fissarmi ancora a lungo o ti cambi?" Si trattiene dal ridere. Sbatto le palpebre, più e più volte, realizzando la brutta figura appena fatta.
-I-io.. uhm.. sì..- sono confusa. Il mio cervello non connette. Si avvicina ad un armadio vicino alla scrivania e ne tira fuori il mio pigiama preferito. Mi sorprendo di nuovo. Che sappia davvero così tante cose di me? Me lo porge, ma io sono troppo occupata a fissarla e a pensare.
"Ehi, tutto okay?" E ad un passo da me. Annuisco lentamente, ingoio la saliva in eccesso e prendo gli indumenti dalle sue mani. Ora dovrei spogliarmi, dovrei sentirmi in imbarazzo, ma non è così. Mi sfilo i pantaloni lentamente, i miei occhi fissi nei suoi. Dopo aver messo quelli con i gufi, passo allo sfilarmi la maglietta. Sono indecisa sui movimenti, non vorrei beccare la ferita.
-Ehm.. ecco.. potresti aiutarmi?- mi fa un cenno affermativo con la testa. Sollevo le braccia e lei me la toglie delicatamente. Durante quel gesto, ho come un flashback. Ho già vissuto un momento come questo, ne sono sicura. Ma quello che mi stupisce è che credo di averlo vissuto con lei. Appoggia il mio indumento ai piedi del letto, poi ritorna a guardarmi.
"Vuoi una mano ad infilartela?"
-Sì per favore..- è strano come tra noi avvenga tutto così naturalmente. Una volta pronta, mi metto sotto le coperte e aspetto che Lauren faccia lo stesso. Sembra nervosa ed insicura.
-Dormi così?- domando, è solo in intimo. Sorride e si posiziona al mio fianco. Lo prendo come un sì.
"Sei davvero sicura?" Ridomanda. Perché è così spaventata?
-Perché hai paura?- domando tranquillamente.
"Perché non ricordi" le scappa. Ho ragione. Tra me e lei è successo qualcosa di cui nessuno mi parla.
-Cosa dovrei ricordare?- perché nessuno mi da' risposte?
"Lo saprai al momento giusto" mi accarezza una guancia. Quella familiare sensazione di benessere mi invade, quella che solo con lei riesco a provare. Noto che si è messa parecchio distante da me e non capisco il perché. Mi avvicino, i suoi muscoli si irrigidiscono. Mi accoccolo al suo fianco e con un braccio le cingo la vita. Il mio capo è appoggiato sul suo petto, il cuore che batte a mille. Non so perché, ma mi piace sapere che la causa del battito irregolare sia io. Piano piano si rilassa, la sua mano inizia ad accarezzarmi il capo, l'altra traccia linee sul braccio che ho posto sulla pancia.
-Lauren?- la chiamo.
"Sì?" Mi alzo quel poco che basta per guardarla negli occhi.
-Ho fatto qualcosa di male?- sorride dolce.
"No, piccola. Non hai fatto nulla" arrossisco. Quel soprannome mi imbarazza e nello stesso tempo mi fa sentire speciale. Ritorno tranquilla e mi riposiziono nel modo in cui ero precedentemente.
-Perché piccola?- rifletto.
"Perché lo sei" mi sorge un dubbio.
-Quanti anni hai?-
"Ventuno, devo compierne ventidue" mi stupisco di nuovo.
-Quindi.. se io devo farne venti.. abbiamo due anni di differenza?- la sento ridacchiare.
"Esatto.. vedo che la matematica la ricordi" rido anche io.
-Beh, ne sono traumatizzata a vita- lei ride ancora più forte. Che bella la sua risata. Penso sia una delle cose che più mi piacciono.
"Ora dormi, è tardi, domani hai le visite di controllo" mi avverte. Visite? Quante ne devo fare ancora?
-Oh... okay.. a domani- sto per chiudere gli occhi.
-Ci sarai quando mi sverglierò?- sto per crollare.
"Non lo so" è sincera. Mi sento ferita, ma non intendo insistere. A quanto vedo le costa molto stare con me, per motivi a me sconosciuti, non mi sembra giusto forzarla. Sento la sua mano accarezzarmi delicatamente i capelli, gesto che mi fa addormentare dopo pochi minuti. Non so se recupererò la memoria, ma se lo farò, spero di avere ragione. Spero vivamente che la maggior parte siano di me e lei insieme. Non so perché, ma quando sono con lei è tutta un'altra cosa.
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Possessive || Camren
FanfictionATTENZIONE: la STORIA NON È MIA. TUTTI I DIRITTI SONO SOLO E SOLTANTO DI @HowIceAndFire Si avvicina a me tanto da far aderire il suo corpo con il mio. Trattengo il fiato. Guardo desiderosa le sue labbra, poi guardo lei. -Ti odio- sussurro -Odio que...