'Set fire to the rain' inizia a risuonare nella stanza improvvisamente, segno che sono le 6:30 e devo alzarmi. Spengo la sveglia del telefono e svogliatamente mi alzo. Mi dirigo al bagno e mi faccio una doccia, mi asciugo i capelli ed inizio a vestirmi. Indosso pantaloni stretti neri, un maglioncino di cotone bianco e degli stivaletti col tacco del medesimo colore. Metto la matita nera e del mascara su occhi e ciglia, un po' di rossetto e infilo la mia giacca di pelle nera. Mi guardo allo specchio, notando solo vuoto nel mio sguardo. Mi sento leggera e non ho nessun tipo di ansia o di paura. Prendo la borsa con dentro quei due libri e quaderni che mi servono per la lezione di oggi ed esco. Arrivo in orario, parcheggio la mia decappottabile più o meno vicino al solito posto, scendo e mi dirigo all'entrata. Sento lo sguardo di tutti addosso e ammetto che non mi infastidiscono, non mi fanno nessun effetto. Raggiungo l'armadietto di Normani, che mi sta aspettando con Thomas.
-Giorno- li saluto.
<Ehi, com.. woah, sei uno schianto> dice stupita la mia amica.
-Indosso un jeans ed un maglioncino, nulla di che- dico mentre sorrido compiaciuta. Mi è sempre piaciuta questa sensazione.
<Sei 'wow' lo stesso> ride. Thomas mi fissa con un'aria preoccupata, ma ride anche lui dopo le parole della nostra amica. Ci dirigiamo nelle rispettive classi, Thomas è in quella di fianco alla mia, Normani è ad educazione fisica. Non la invidio. Mentre aspettiamo i professori, che sicuramente stanno prendendo un caffè, parliamo del più e del meno, fino a quando...
<Che è successo?> chiede improvvisamente. Credendo si riferisca al look rispondo tranquilla.
-Avevo voglia di cambiare un po'- sospira.
<Mila, mi riferisco al tuo comportamento e.. ai tuoi occhi> che ho da perdere? Ormai è come se fosse il mio migliore amico.
-Lauren mi ha violentata, o non so se si puo' chiamare così ciò che ha fatto.. Uhm..- penso tranquillamente alle parole giuste da usare. Lui sbianca.
-Ecco, ci sono, dopo che l'altro ieri ci siamo baciate e le ho detto da ubriaca che mi piace, ieri presa da uno scatto di rabbia, mi ha obbligata a leccargliela e mi ha ficcato due dita su per la vagina, mentre mi ha presa a schiaffi con l'altra mano e mi ha lasciato lividi ovunque con i suoi morsi e succhiotti- non provo nulla, assolutamente nulla. Dovrei preoccuparmi? Ho esagerato? Ho esagerato? Ha gli occhi spalancati, che si riducono in piccole fessure poco dopo. Il suo volto diventa rosso dalla rabbia e le nocche delle mani sbiancano quando le chiude a pugno.
<Ha davvero sorpassato il limite> sibila.
<Perché cazzo deve fare così con te? Perché prendersela con te? Non è colpa tua se...> si ferma di colpo. Qualcosa non quadra.
-Se?-
<Niente, dimentica quel che stavo facendo> risponde triste. Cosa stava per dire?
-Asp- entra in classe. Sbuffo e faccio la stessa cosa, prendendo posto al primo banco, cosa mai fatta.
<Oggi ragazza interrogazione!> esclama la prof di inglese entrando. Mi propongo così su due piedi, cosa che prima non avrei mai fatto. È sorprendente come riesca a spegnere tutto. Dopo un bel 7 1/2 torno al posto e inizio a prendere appunti. Dopo 2 ore passate tra scienze ed italiano, finalmente è l'ora di pranzo. Mi avvio ad un tavolo vuoto, scrivendo agli altri che li avrei aspettati in mensa. Inizio a mangiare con calma una piccola porzione di riso in bianco, mi sono messa a dieta. Quando i miei amici arrivano, io ho già finito e sto sbucciando una mela.
<Dimmi che non è vero!> Normani si siede e mi guarda dispiaciuta.
-Cosa?-
<Lauren> dice solo questo. Noto il disprezzo nella sua voce nel pronunciare quel nome.
-Sì- addento la mela. Entrambi mangiano molto lentamente, cin lo sguardo perso.
-Che avete?- non li ho mai visti così.
<Ci dispiace, siamo arrabbiati e non capiamo come tu faccia a essere così calma> dicono contemporaneamente. Calma? Non so se sono calma. Probabilmente ho solo azzerato il suono di tutto il caos che c'è dentro di me.
-È tutto okay- sorrido falsamente. Suona la campanella ed io corro verso la prossima aula, salutandoli velocemente. All'ultimo mi ricordo di dover prendere il dizionario di francese, quindi torno indietro e mi dirigo agli armadietti. Poco più in là del mio, Lauren sta pomiciando con una più alta di lei, capelli biondi e fisico snello. Ovvio che se la sbatte, non è una balena come me. Prendo il dizionario e poso i libri dell'ora precedente, tutto ignorando le due. Senti un gemito soffocato e una specie di tonfo. Mi volto meccanicamente, credendo di trovare qualcuno per terra dopo aver inciampato o qualcosa così. Nel corridoio ci sono sì e no 10 persone, l'unica a terra seduta è la troia bionda, che ha un affanno pazzesco. Vedo Lauren sorriderle e succhiarsi due dita della mano destra.
-Prendetevi una camera, non ci interessa delle vostre vite sessuali- sbotto schifata. Tutti ridono, anche se alcuni appena arrivati tacciono. Lauren volta la testa e di scatto sgrana gli occhi, il suo sorriso beffardo scompare ed il suo sguardo sicuro, lascia spazio a degli occhi che trasmettono stupore e dispiacere. La bionda si alza e scappa.
-Povera biondina, starà andando a masturbarsi di nuovo solo per averti guardata. Viva le morte di figa.- di nuovo una grossa risata.
"Camila..?" È l'unica cosa che riesce a dire. Vedo l'orologio sul telefono e mi accorgo che mancano 5 minuti all'inizio della lezione.
-Non ho tempo da perdere con te, ciao- e me ne vado. Mi fermo quando una sua mano mi afferra il polso. Lo strattono via disgustata.
-Non azzardarti a toccarmi- la mia voce atona -soprattutto con quelle mani sporche-.
Ha lo svuardo vuoto e allontana la sua mano dalla mia.
"C-cosa ti è s-successo?" Quasi balbetta peggio di me.
-Chi lo sa, magari se ripensi a ieri una risposta la trovi- mi volto. Mi abbraccia da dietro trattenendomi, facendomi per un momento provare calore ed imbarazzo. Le sensazioni svaniscono in fretta, mi libero dalla sua presa e la spingo.
-HO DETTO CHE NON DEVI TOCCARMI!- Alzo la voce. Mi guarda mentre resta in piedi ferma. Stavolta riesco ad andarmene senza essere fermata. Che scocciatura. Le ultime tre ore passano velocemente. Esco e mi dirigo alla macchina direttamente, dicendo ai miei due amici di avere un impegno. Mi squilla il telefono ed io rispondo velocemente.
-Sì, sto arrivando- e lo ripongo in tasca dopo aver attaccato
STAI LEGGENDO
Possessive || Camren
FanfictionATTENZIONE: la STORIA NON È MIA. TUTTI I DIRITTI SONO SOLO E SOLTANTO DI @HowIceAndFire Si avvicina a me tanto da far aderire il suo corpo con il mio. Trattengo il fiato. Guardo desiderosa le sue labbra, poi guardo lei. -Ti odio- sussurro -Odio que...