"Quindi?" Sento l'aria farsi pesante, sento la sua ansia entrare in me. I nostri respiri non sono regolari, lei si mantiene in equilibrio con una mano vicino al mio capo, per evitare di cadermi addosso.
-Ecco.. oggi è il ventottesimo giorno... quindi..- mi guarda negli occhi senza capire. Sospiro e capisco di doverglielo dire in modo schietto.
-Oggi deve venirmi il ciclo, non so quanto ti convenga- sono seria. Ovviamente non l'ho fermata solo per quello, se fossi di buon umore l'avrei lasciata spogliarmi senza problemi, ma non lo sono.
"E mi hai fermata solo per questo?" Il sopracciglio sinsitro mezzo alzato. Io non sono mai riuscita ad imparare e questo mi porta ad ammirare ed odiare chi riesce. Direi che al momento però questo è il mio ultimo problema. Entrambe siamo tornate normali, quella piccola eccitazione che si era fatta sentire è scomparsa. Restiamo con gli occhi fissi in quelli dell'altra, il rumore delle macchine in lontananza come sottofondo.
-Se ti vuoi sporcare fai pure- sbotto infastidita, intanto cerco di liberarmi dalla sua presa. Si mette in ginocchio su di me, dandomi la possibilità di sollevarmi sui gomiti per guardarla.
"Mi spieghi che scusa è questa? Se non vuoi, basta dirlo e amen" sbuffa, ora sembra lei quella arrabbiata. Io non capisco più chi delle due effettivamente abbia il diritto di esserlo.
-Bene, non voglio- mi metto a sedere, i suoi seni vicino al mio viso, ma mi sforzodi guardarla in faccia.
"Perché?" Sembra confusa, come se effettivamente non capisse cosa non vada al momento.
-E me lo chiedi anche? Ma c'ero solo io a casa ieri sera per caso? Mi hai urlato contro, te ne sei andata senza dirmi niente e ti ritrovo in macchina con ferite e lividi. Ti ho chiesto dove sei stata, che ti è successo tu? Mi hai trascinata in risposta qui e hai dichiarato di volerlo fare. Ma ti sembra un comportamento da ragazza matura?- il mio tono di voce va man mano alzandosi. Continua a guardarmi neutra, come se non le importasse ciò che sto dicendo. Abbassa le palpebre, rilascia un sonoro respiro e poi le rialza, riportando il suo sguardo nel mio.
-Prendo il tuo silenzio come una risposta concordante alla mia, in fondo chi tace acconsente, no?- rido isterica, di piangere ne ho piene le tasche. Solo in quel momento vedo il suo volto rattristarsi. Deve portarmi all'esasperazione ogni volta, per capire quanto ci rimanga male per cose come questa? Sta per dire qualcosa, quando il mio telefono squilla di nuovo. Ormai rassegnata a non ottenere risposta, mi divincolo dalla sua presa e vado a rispondere.
<Mi spieghi che stai combinando?> Normani è abbastanza arrabbiata.
-Ti spiego tutto domani a scuola, giuro, al momento non posso parlare- sento il letto cigolare leggermente, segno che Lauren si è alzata. Mi aspetto che se ne vada, ma si mette alle mie spalle, le sue braccia che circondano la mia vita.
<No, ora parliamo, perfino Dinah mi ha scritto dicendomi che non ti sente da tre giorni> sento delle mani accarezzarmi i fianchi, la pancia, lo stomaco. Arrivano ai seni ed io mi sposto leggermente. Non voglio farlo, non ora, non in queste condizioni.
-D-Dinah? Oh, ehm, giuro c-che vi spiegherò tutto- è di nuovo alle mie spalle, stavolta vengo direttamente a contatto con le sue dita.
<Ti senti bene?> domanda.
-S-sì, io.. che stavo dicendo?- le sue labbra sul collo, le sento tracciare un percorso che finisce sulla scapola.
<Mila, sicura di stare bene?>
-Io... non lo so. Ah..- mi ha morso il lobo dell'orecchio.
-Davver-o ti chiamo dopo- attacco immediatamente, al limite della sopportazione. Lancio il telefono sul comodino, mi volto e catturo le sue labbra tra le mie. Mi spinge forte contro il muro, facendo aderire i nostri corpi. Chiede accesso alla mia bocca con la lingua e glielo concedo, catturandola poco dopo con i denti e mordendola. Geme sulla mia bocca, io sorrido soddisfatta. Mi attira prepotentemente a sé per poter stringermi i glutei, le mie mani intorno al suo collo, il mio bacino che si struscia al suo. Sono ancora arrabbiata, tanto, ma il mio corpo non sa dirle di no. Il suo profumo, mischiato all'odore di vaniglia che ha assunto quando era nella sua auto, mi inebria i sensi, sostituendosi quasi all'ossigeno. Mi stacco per mancanza di fiato, nonostante lei fosse leggermente contraria.
"Non eri arrabbiata?" Domanda seria.
-Lo sono- rispondo a fiato corto.
"Cosa è cambiato?" Cerca di respirare regolarmente, fallendo miseramente.
-Il mio corpo non sa resisterti quando gli dai attenzioni- spiego imbronciata, avendocela ora con me stessa, con la mia poca coerenza e con l'amore che provo per lei. Sono sempre riuscita ad essere obbiettiva, con chiunque, perfino con Ray quando stavamo insieme. Ma con lei, con lei no. Per quanto possa provarci a resistere, alla fine cedo. Come quando dissi che non sarei mai stata con lei, che non mi avrebbe mai avuta. Per ironia della sorte sono successe entrambe le cose e ci amiamo. O per lo meno, io so' di amarla, lei dice di amarmi, ma non so se i suoi sentimenti sono così forti. Ma dopo tutto quello che è successo probabilmente sì. La mia attenzione viene richiamata dal suo succhiare la mia pelle sotto la mandibola, portandomiba gemere lievemente per il dolore. Mi prende di peso in braccio, quasi fossi un sacco di patate, portandomi di nuovo a letto.
-Sai che questo non vuol dire nulla? Dovrai dirmi tutto- i nostri visi a pochi centimetri di distanza.
"Vuol dire tanto per me" sussurra, in volto un sorriso amaro. Prende la mia mano destra delicatamente, bacia il dorso, il palmo, riposizionandola successivamente sul mio capo, i nostri sguardi sempre incatenati.
"Mi sei mancata" dice a voce bassa mentre si china sul mio collo. Un brivido mi percorre la spina dorsale. Mi accarezza i fianchi da sotto la felpa, che viene alzata lentamente e poi sfilata dal mio capo. Si appoggia sulle braccia stendendosi appena su di me, si avvicina al mio collo e lo bacia dolcemente. Inspira profondamente l'odore della mia pelle, soffia delicatamente vicino al mio orecchio sinistro e poi ne morde il lobo. Sobbalzo per la sorpresa, facendo scontrare il mio bacino con il suo.
"Sei bellissima" afferma, la sua voce roca mi fa impazzire. Porta il suo viso davanti al mio e prende le mie labbra con le sue, per poi morderle, succhiarle e riprendere a baciarle. Con una mano mi accarezza la pancia, andando a salire fino al petto. Inarco leggermente la schiena per permetterle di slacciare il reggiseno, poi ritorno ad appoggiarla sul materasso. Inizia a formare cerchi con le dita intorno ad ognuno dei miei seni, andando poi a stuzzicare i capezzoli che si induriscono poco dopo.
"Amo farti questo effetto" dichiara una volta staccatasi dalle mie labbra. Le sue sono ormai rosso fuoco e gonfie, come probabilmente anche le mie.
-Se continui così divento un peperone- rido imbarazzata, lei mi bacia il naso.
"Ah sì? Beh, vorrà dire che ora passerò a mangiarti" capisco il doppio senso della frase e arrossisco ancora di più. Mi sfila i pantaloni, racchiude le mie gambe fra le sue e fa sconstrare le nostre intimità.
-Tu sei ancora vestita- mi lamento. Non mi ha lasciato il tempo di fare nulla. Si toglie la maglia piano, cercando di evitare alcune parti del corpo. Una volta gettata a terra, posso notare un livido al fianco sinistro e sull'addome.
"Dopo mi chiederai tutto quello che vorrai, ma ti prego, ora fammi tua e basta" i suoi occhi supplici ma pieni di desiderio parlano da soli. Sospiro e annuisco. Quando saprò chi le ha fatto questo, non ha idea di cosa gli capiterà. Tocco piano le ferite, le guardo attentamente per stamparle bene nella memoria.
-Sei bellissima anche così- penso ad alta voce. Si fionda sulle mie labbra baciandomi aggressivamente, per poi passare a torturarmi il collo e i seni con morsi e succhiotti. Lascia una scia di baci dal petto fino all'ombelico, per poi risalire il mio addome con la punta della lingua.
"Qualsiasi cosa succederà, non farti mai più toccare o guardare in questo modo. Non lo sopporterei" è improvvisamente seria.
-Ma cos'-
"Prometti" il tono quasi disperato.
-Io..-
"Ti prego" la guardo spaventata e confusa. Cosa dovrebbe succedere?
-Va bene, te lo prometto-.
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Possessive || Camren
FanfictionATTENZIONE: la STORIA NON È MIA. TUTTI I DIRITTI SONO SOLO E SOLTANTO DI @HowIceAndFire Si avvicina a me tanto da far aderire il suo corpo con il mio. Trattengo il fiato. Guardo desiderosa le sue labbra, poi guardo lei. -Ti odio- sussurro -Odio que...