Sento delle persone discutere al piano di sotto, anche se stanno probabilmente litigando e quasi urlando. Noto che al mio fianco c'è Lauren, bella come sempre. Siamo svestite, probabilmente abbiamo appena finito di fare qualcosa di poco casto. Vedo entrambe alzarci e metterci qualcosa addosso. L'espressione del mio viso è stranita, come se conoscessi le voci che risuonano nella casa. Seguo le e Lauren al piano di sotto, rimanendo sconcertata quanto le altre due. Mia madre sta' baciando una donna bionda, dovrà avere 30-35 anni più o meno, è slanciata. Noto delle lacrime ricadere sul viso, le mani che tremano. A prima vista ha un volto familiare, come se l'avessi vista altre volte. Ascolti la conversazione, fino a quando sento dire da Lauren se quella non è la mia prof. di biologia. Ecco perché ha l'aria così familiare. L'ho vista pochi giorni fa', non mi toglieva gli occhi di dosso. Ora capisco tutto. O quasi. 'È la sorella di mio padre' sento dire da me. Cosa? Papà ha una sorella? Da quando? Tutto inizia a farsi confuso, le parole si mescolano, sparisce ogni cosa.
Mi sveglio di soprassalto, facendo saltare anche occhi verdi al mio fianco. Il respiro irregolare, la testa mi fa male, mi massaggio le tempie.
"Cazzo Camila, ma ti sembra il modo?" Si lamenta. Nemmeno il tempo di dirle qualcosa che la vedo davanti a me, mi guarda preoccupata. Poggia le sue mani sulle mie guance e la sua fronte sulla mia.
"Shh, scusami. È tutto okay. Ci sono io. Respira con calma" e imita il modo in cui devo inalare e buttare fuori l'aria. Dopo qualche minuto mi calmo e lei sospira tranquilla. Si rimette al mio fianco sotto le coperte, l'abbraccio forte, sono quasi sopra di lei. Il contatto con la sua pelle nuda, mi rammenta che lo sono anche io. Mi allontano un po', ma lei mi riporta alla mia posizione precedente.
-Sei sicura?- chiedo, la voce assonnata.
"Sì, tranquilla" prende ad accarezzarmi il capo. La tensione diminuisce e mi porta a riaddormentarmi. O per lo meno credevo di farlo.
"Piccola?" Amo questo soprannome detto da lei, soprattutto quando ha la voce roca.
-Mh?-
"Hai avuto un incubo?" Scuoto la testa in senso negativo.
"Hai ricordato qualcosa?" Annuisco. Non sono una grande parlatrice appena sveglia, penso si sia notato. Mi bacia la fronte e mi abbraccia con tutte e due le braccia, voltandosi di lato. Affondo il viso nel suo petto e mi avvicino a lei più che possi. Amo sentire il suo respiro tra i miei capelli.
"Vuoi raccontarmelo?" Azzarda. È insicura rispetto le altre volte, come se stesse cambiando approccio con me. O semplicemente, è soltanto gentile di prima mattina.
-Eravamo insieme- comincio, la voce bassa.
-Eravamo nude, credo avessimo appena concluso qualcosa, non lo so. All'improvviso abbiamo sentito due persone litigare- continua ad accarezzarmi con una mano, l'altra lascia carezze sulla schiena con i polpastrelli.
"Vai avanti"
-Ci siamo vestite e siamo scese al piano di sotto, dato che eravamo nella mia stanza. Abbiamo trovato mia madre con la sorella di mio padre che si baciavano. Non ho la più pallida idea idea di cosa voglia dire, dopo mi sono svegliata- sbotto frustrata. Se devo ricordare, che ricordi allora tutto quanto. Perché alcuni pezzi si e altri no? Mi bacia il capo e annusa in modo profondo l'odore del mio shampoo.
"Dormi, quando ci sveglieremo ti racconterò cosa è successo quel giorno, va bene?" Sta per addormentarsi, lo capisco dal suo tono. Annuisco ancora e chiudo gli occhi, ritornando nel mondo di Morfeo.. . .
Quando mi sveglio il sole è già alto. Non so che ore siano, ma suppongo che oggi non andremo a scuola. Le braccia di Lauren mi avvolgono il bacino e il petto, attirandomi a se'. Sento il suo seno morbido e nudo contro la mia schiena, le nostre gambe sono intrecciate e la sua intimità tocca il mio sedere. Direi che non esiste risveglio migliore di questo. Inizio a farle i grattini lungo il polso sinistro, aspettando che si svegli. Poco dopo sento dei lamenti provenire alle mie spalle, la sua mano aderire sul mio ventre. Sussulto per il tocco, cerco di fare finta di niente. Mi volto verso di lei, che mi sorride assonnata.
-Buongiorno-
"Giorno" sbaglia, la mano sinistra è ancora su un mio fianco. Mi rannicchio più vicino a lei, cercando calore e contatto. Per sbaglio urto il suo basso ventre con un ginocchio, cosa che la porta a fare un saltello di sorpresa. Nonostante io mi scusi, lei per ripicca mi strizza un seno, portandomi a darle uno schiaffo sui glutei. Iniziamo così una lotta sfrenata, che si conclude quando sono a cavalcioni su di lei, entrambe nude, che ci fissiamo.
-Sei bellissima- mi scappa. Mi sorride, le guance un po' arrossate.
"Mai quanto te" mi avvicino al suo viso.
-Infatti, di più- sono a pochi centimetri dalle sue labbra.
"Di te, no" la mia bocca è sulla sua. È un bacio casto, delicato, dolce. O comunque lo è all'inizio. Basta poco che esso diventi bramoso e voglioso. Lauren ci fa rotolare da un lato e si mette sopra di me, stesa completamente. Inizia a strusciarsi contro la mia intimità, portandomi a fare lo stesso. Ci vuole davvero poco per far sì che entrambe veniamo insieme, soddisfatte, stanche. Ed è ancora mattina. In realtà non so che ore siano preciso.
-Mi piacciono questi risvegli così- dico col fiatone, il mio viso nell'incavo del suo collo. Mi bacia il collo dolcemente e poi lascia un succhiotto, ben marcato anche.
"Potrei abituarmici" dice poi lei. Quando ci siamo entrambe riprese, decidiamo di lavarci, vestirci e riordinare la camera. Vedo l'ora sul mio telefono, 8:30.
-Oggi niente scuola?- domando. Lei mi guarda stranita, come se avessi fatto una domanda stupida.
"No.. oggi c'è assemblea di istituto dei docenti.." non ricordo di averlo mai sentito. Annuisco, fingendo di sapere di cosa stia parlando.
"Volevi sapere di quello strano sogno, giusto?" È seduta il mio letto. Annuisco e mi posiziono al suo fianco. Sospira e si schiarisce la voce.
"Tua madre e la sorella di tuo padre, Alyssa, hanno avuto una relazione prima che tu nascessi. Quest'ultima era molto innamorata, ma tua mamma non era sicura. O per meglio dire, sapeva di amarla, ma riteneva il tutto sbagliato e anormale. Così decise di farsi una famiglia con tuo padre e nessuna delle due gli disse nulla. Quando però Alyssa è tornata e loro due si sono riviste, è scattato qualcosa. Ma nonostante tutti questi anni, tua madre non ha cambiato idea. Il resto lo sai. Più o meno.." rimane vaga ed io a riflettere. Okay, la cosa ora aveva senso, anche se non mi piaceva. Perché se si amano non stanno insieme e basta? Perché farla tanto lunga? Non capisco proprio.
-Perché più o meno?- domando curiosa e non sapendo di cosa parli.
"Dopo quella scenata, voi due avete litigato e tu.. beh sei venuta a casa mia.. e c'era anche Ray" a sentire quel nome mi sento male. Cosa ci faceva da lei? Come si conoscevano? Erano molto intime? Amanti? Mille domande mi frullano per la mente.
-Non ricordo- dico solo. Sospira e si massaggia le tempie.
"Dato che siamo cugine, mio zio me l'aveva lasciata per un po', ma ora è ritornata in Texas, nulla di cui preoccuparsi" mi fa l'occhiolino. Tiro un sospiro di sollievo e poi la guardo.
-Dici che devo parlare con mia madre?- non so che fare. Una parte mi dice di sì, l'altra di aspettare. Ci pensa su e poi mi accarezza una guancia.
"Fai quel che ti sembra giusto" mi bacia il naso.
"E ora andiamo a fare colazione!" Esclama, mi prende in braccio.
-No! Mettimi giù!- rido mentre mi tiene saldamente. Quando scendiamo, è come se avessi un dejavu. Le protagoniste dei nostri discorsi, si stanno baciando, stavolta in modo rilassato. Non sapendo come attirare l'attenzione, la mia ragazza finge un colpo di tosse. Entrambe si voltano verso di noi, diventando paonazze. Io sono ancora in braccio a Lauren, che non accenna a mettermi giù. L'imbarazzo è dalla parte di entrambe e decidiamo di far finta di nulla.
"-Buongiorno-" diciamo noi contemporaneamente. Lauren mi porta in cucina e le donne non dicono niente.
-Mi sono persa qualcosa?- domando.
"Ehm.. diciamo di sì.." si passa una mano tra i capelli, gesto nervoso.
"Ma non so come la prenderai, quindi è meglio se ne parliamo con loro dopo aver fatto colazione" propone. È da un po' che non ordina o fa la presuntuosa.
-Mh- annuisco poco convinta. Sono sicura che non la prenderò bene.
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Possessive || Camren
أدب الهواةATTENZIONE: la STORIA NON È MIA. TUTTI I DIRITTI SONO SOLO E SOLTANTO DI @HowIceAndFire Si avvicina a me tanto da far aderire il suo corpo con il mio. Trattengo il fiato. Guardo desiderosa le sue labbra, poi guardo lei. -Ti odio- sussurro -Odio que...