Parte 33

7.8K 358 17
                                    

Mi sveglio perché sento qualcuno toccarmi la mano, stringerla e parlare. Non riesco ad aprie subito gli occhi e non so se questo sia un bene o un male.
"Ti prego, svegliati" sento dire da qualcuno, la voce da ragazza.
"Non posso sopportarlo ancora, proprio no. Non importa se non ricordi, farò in modo che succeda di nuovo" non capisco di cosa stia parlando, ma forse, questo è dovuto alla mia perdita di memoria. Lentamente inizio a prendere la sensibilità del corpo e ad aprire gli occhi. Lauren è seduta su una sedia al mio fianco ed è lei che ha tra le sue la mia mano. È stata lei a parlare di sicuro, dato che non ci sono altre persone nella stanza a parte noi.
"Grazie al cielo!" Mi abbraccia di slancio. Per un momento non respiro, ma appena riesco ad annusare il suo profumo mi sembra quasi di essere stata in astinenza. È una sensazione strana, conosciuta, ma al momento mi sembra insolita. Non dovrei provare queste emozioni per una amica, questo bisogno fino al midollo della sua presenza. Non dovrei volerla baciare costantemente o voler toccare la sua pelle più a fondo. Non dovrei sentire l'adrenalina salire o sensazioni al basso ventre ogni volta che i nostri corpi sono a contatto, quando mi guarda, quando parla, quando le sue mani sono sul mio corpo. Eppure provo tutto questo. E mi confonde ancora di più quando reagisco al suo tocco, come se mi mancasse. Il suo non volermi dire nulla, l'aver paura di starmi troppo vicina e la sua iper-protettività, mi fanno pensare che forse tra noi c'era di più. Vengo riscossa dai miei pensieri quando si stacca lievemente per guardarmi in viso.
"Tutto bene? Ti fa male qualcosa?" È davvero preoccupata.
-I-io.. uhm.. un po' la testa- ammetto franca. Immediatamente mi torna in mente ciò che ho visto e mi faccio coraggio per raccontarglielo.
"Okay.. ora vado ad avvisare le altre che ti sei svegliata e la bidella" fa per alzarsi. La blocco stringendo la mano e intimandole di sedersi.
-D-devo parlarti di una cosa- deglutisce, la sua gamba inizia a tremare. Che la renda così nervosa affrontare il nostro passato?
-Penso di aver ricordato qualcosa, ma è un momento piccolo- annuisce ed io proseguo.
-Ecco.. stav...-
<Mila!> vengo interrotta dalla voce di Normani che mi salta addosso, mandando all'aria il mio voler parlare con Lauren di noi. Mi stringe forte a sé ed io ricambio con la mano libera. Si stacca e si alza, poco dopo entra Thomas.
-Ciao fidanzatino- scherzo. Lui ride e mi abbraccia calorosamente. Quando poso il mio sguardo su occhi verdi alla mia destra, noto che il suo sguardo è un po' perso, malinconico. Le accarezzo il dorso della mano con il pollice e lei alza il suo sguardo dal pavimento. Il contatto con i suoi occhi mi manda in tilt, l'intensità con cui mi guarda mi fa letteralmente perdere in quel verde profondo.
<Mila! Terra chiama occhi marroni!> scherza Normani. Lauren arrossisce un po', io invece mi sento cento gradi. Si alza imbarazzata e mi saluta con un bacio sulla fronte.
"La lascio con voi, va bene?" Dice dubbiosa. Thomas annuisce e le dice di andare che se no perderà anche la terza ora.
-Terza ora? Per quanto ho dormito?- mi alzo di scatto. Mi tengo con una mano la testa, che per la sveltezza del mio gesto ha iniziato a girare. Mi prendo un attimo per farlo passare.
<Devi riposarti, non muoverti così> mi ammonisce il ragazzo. Annuisco e attendo una risposta.
<Un'oretta più o meno> dice Normani.
-Oh.. beh ora mi sento meglio, possiamo andare- mi guardano tutti sicuri.
"È meglio se non ti sforzi troppo" afferma Lauren. Metto il broncio e smetto di parlare. Potrò anche sembrare una bambina, ma non mi piace che mi trattino così. Non sono inabile, posso fare le loro stesse cose, perché pensano il contrario?
"Piccola io vado okay? Fatti accompagnare tra dieci minuti in classe e non sforzarti" poi mi bacia l'angolo della bocca. Inizialmente sono sorpresa, ma poi un sorriso enorme si fa largo sul mio viso. Lei se ne accorge e sembro davvero felice. Per cosa però non lo so. Quando esce dalla stanza, un silenzio imbarazzante cala tra noi tre.
<Dobbiamo sapere qualcosa?> dice ridendo la mia amica. Scuoto la testa e mi tocco il punto in cui le sue labbra si sono poggiate. Improvvisamente una signora fa capolinea davanti a me e si avvicina. Mi misura la pressione, la febbre e poi verifica i miei riflessi.
<Direi che è tutto in regola, puoi andare> dice dolcemente. Sospiro sollevata e vado nella mia classe accompagnata da Normani. Quando entriamo non c'è nessuno, se non i nostri compagni di classe.
-Che facciamo?- domando alla mia amica. Ci pensa un po'su e poi sorride. Mi prende per mano e usciamo dalla classe.
<Andiamo a mangiare> urla contenta.
-Shh, qui fanno lezione- l'ammonisco. Ride di gusto e mi porta al bar. Entrambe ci sediamo a mangiare e lei, nonostante il cibo in bocca, mi racconta tutti i momenti imbarazzanti che non mi ricordo.
<Ah, dovresti sapere la prima volta che hai incontrato Lauren> i miei occhi si fanno attenti e anche il mio cervello. Lei non mi ha mai detto come ci siamo conosciute. A pensarci bene non mi ha mai detto nulla riguardo a noi. Normani si è fermata e ha smesso di ridere.
-Perché ti sei fermata?- domando preoccupata.
<Io.. scusa, ma penso dovrebbe dirtelo lei> mi sorride dispiaciuta. Annuisco perché non voglio forzare la mano, ma mi sto davvero stancando. Le ultime due ore le passiamo in classe, ad ascoltare la prof di biologia che parla. Penso sia nuova, non ricordo il suo volto. Ogni tanto mi guarda in modo strano, come per dirmi qualcosa. O forse me lo sto solo immaginando. Suona la campana e mi alzo di scatto senza sapere perché.
<Tutto bene?> mi imita Normani.
-Sì.. credo... non lo so..- sento di dover fare qualcosa, ma non ricordo. È come se lo ricordasse il mio inconscio, il mio corpo, ma non io. Raccolgo la mia roba in fretta e la butto disordinatamente nello zaino. Mi dirigo verso l'uscita della classe, quando improvvisamente la prof ci blocca.
<Normani ti posso parlare?> chiede con tono dolce. Mi piace come insegnante, non alza mai il tono e non fa' l'arrogante. È davvero una bella persona. Normani guarda me, poi lei, poi di nuovo me.
<Io.. veramente non potrei ora..> esita, è nervosa e preoccupata.
-È tutto okay, più o meno ricordo la strada- rido nervosamente. Esco di fretta dall'aula e lascio che i miei piedi mi portino dove devono. Mi fermo davanti ad un armadietto pieno di scritte e colorato di nero. Da lontano, vedo la figura di Lauren avvicinarsi sempre di più e la sua espressione facciale cambia continuamente. Poco prima di raggiungermi, viene fermata da una ragazza che inizia a provarci, senza curarsi di nulla e di nessuno. Non mi spiego di volerla prendere per i capelli e sbatterla per terra, come non mi spiego il fastidio che provo quando lei scherza con altre o ha contatti con altre che non sono io. La sta' toccando un po' troppo per i miei gusti e vedo Lauren infastidirsi, ritrarsi e irritarsi. Calma. Devo stare calma. Okay, non ci riesco. Mi dirigo velocemente verso di lei e poi l'abbraccio, non curandomi della tipa di fronte a lei.
-Ah, io sono Camila piacere- dico in tono un po' freddo. Ma non so perché questa ragazza ha qualcosa di familiare, problematico e stanco.
<Lo so, ci conosciamo già> è sgarbata ma intimidita.
<Io sono Lucy, piacere> mi sorride. Un sorriso perfido, cattivo, senza pietà. Uno strano fastidio si fa sentire lungo lo stomaco e un velo d'ansia inizia a crescergli all'interno. Sono sicura che noi non eravamo amiche.

Possessive || Camren Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora