Cap.13.

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MARCO POV'S:
Sono andato da lei per chiederle scusa, per dirle che sono uno stupido e che ho un comportamento lunatico, e non poco, ma che per lei sarei cambiato. Che se lei lo avesse voluto saremmo restati amici, gli avrei detto di Leo, o glielo avrei comunque accenato, e che quindi potevamo essere amici e nulla di più. In fondo io sto con Tiffany, e lei si sta sentendo con 'Alex'. Mi dispiace solo per Leo. E comunque ora come ora non ha più importanza fare questo discorso.
Ognuno vive la propria vita.
Sono andato via da casa sua, ora torno a casa mia. Non chiamo Leo; Anche se è una terribile verità, è meglio illudersi e non deprimersi.

GIORGIA POV'S:
Alex mi circonda la vita col braccio. Sussulto poco al suo gesto, ma non mi sento protetta come con Marco.
O forse Marco aveva semplicemente le mani più fredde, ecco perché il mio corpo era pieno di brividi.
Può darsi, si. Non c'è altra spiegazione. Perché Marco è solo uno strafottente. È entrato nella mia vita, e poi, invece di uscirne, è rimasto sulla soglia, bloccando il traffico. È detestabile. Ma anche amabile... cioè, no no e no!
Basta pensare!

Dopo poco Alex se n'è andato, dicendo che alle 12:15, appunto, doveva andare a scuola a prendere Luna, anche se lei non vuole perche è 'grande'. Lui viene nella nostra scuola, ma è di un anno più grande di noi, quindi sta al piano di sopra. Non lo vedo spesso, a dir la verità. Sicuramente sarà un tipo molto studioso, che non esce mai dalla classe. Questo non gliel'ho mai chiesto, a dir la verità.
Quindi oggi mancava la prof di storia, se escono un'ora prima.
Non ci posso credere! Manco io e la prof si assenta. Io sono presente, lei pure. E chi interroga? Sempre me, ovviamente!
Comunque, mi fa malissimo la testa. Credo che la febbre sia aumentata, dato che dovevo stare nel letto con le coperte, e invece sono stata a parlare con 'loro'. Prendo il termometro, sto sempre con l'ansia e devo sapere se la febbre è aumentata di qualche grado.
40º.
Da 38º, a 39º a 40º. È il colmo! Me lo sentivo che era aumentata di un grado almeno.
Mi metto sotto le coperte e chiudo gli occhi.
Subito mi addormento.
*Inizio sogno.*
"Sai cosa ti dovevo dire?"
Mi dice Marco.
"No."
Rispondo.
"Ti dovevo dire che sei una sciocca. Pensi che io ti ami davvero, ma no, non è così, piccola. Io non ho mai amato nessuno nella mia vita, men che meno te."
Risponde lui ridacchiando.
*Fine sogno.*
"N-no!"
Urlo, svegliandomi all'improvviso.
"Cosa c'è piccola?"
Mi dice mia mamma baciandomi la fronte.
"U-un incubo."
Balbetto.
"Oh mio dio Giorgia, scotti!"
Dice mia mamma.
"Eh si. La febbre era a 40º l'ultima volta che ho messo il termometro sotto il braccio."
Dico confusa e stanca.
Prende il termometro e mia madre me lo mette sotto il braccio: 41º.
"41º... 41º... 41º!"
Ripeto io.
"Prendi questa."
Mi dice porgendomi la medicina.
Faccio una faccia disgustata.
"Dai, Giò. Prendila senza fare storie, non hai più due anni!"
Dice.
La prendo, praticamente costretta da mia mamma, e subito dopo non mi sento più la forza, come se stessi per cadere in un sonno pesante, come se potessi non risvegliarmi.
"Oddio Giò, che ti succede?"
Urla mia madre; non riesco a rispondere.
"Corri Rik, dobbiamo portare Giorgia in ospedale! Ha 41 di febbre."
Urla mia madre a mio padre.

Poco dopo riapro gli occhi e mi ritrovo nel letto dell'ospedale.
"Che-che succede?"
Balbetto per la millesima volta.
"Avevi la febbre a 41, poi è scesa. Ora è a 40, ma presto scenderà ancora."
Sussurra mio padre, mentre mia madre mi bacia i capelli.
"Ehm... scusatemi se disturbo,  posso parlare solo con Giorgia?"
Dice imbarazzata una voce familiare.
"Si, certo... ora usciam-."
Interrompo mia mamma dicendo:
"Non ho intenzione di parlare con te!"
"Solo un minuto."
Quasi mi prega, mentre i miei escono dalla stanza.
"Giorgia... come, come stai?"
Dice.
"Male!"
Vorrei gridare, ma non ci riesco.
"Sei qui per questo? E poi è anche colpa tua se sto così, io in fondo dovevo restare nel letto a dormire, stamattina!"
Continuo.
"In realtà no, non sono qui per questo, e comunque la colpa è anche di 'ALEX'."
Dice mimando le virgolette in aria. Lo ignoro e dico:
"Dunque, cosa volevi dirmi?"

MARCO POV'S:
Quando ho saputo che era in ospedale, non ho potuto resistere. Sono corso qui, per lei.
Per lei e nessun altro. Probabilmente con un'altra ragazza non l'avrei mai fatto, e non so nemmeno il perché.
"Ecco, sono qui per parlarti di stamattina, e di ciò che non ti ho detto."
Sospiro.
"Beh, semplicemente volevo chiederti s-scusa per il mio comportamento un po'... un po' lunatico, ecco. Non dovevo trattarti così, e non so nemmeno perché l'ho fatto, okay? Io mi trovo bene con te, e se vuoi possiamo restare amici. Io sto con Tiffany. Tu ti frequenti con Alex. E Leo ti vuole. E Claudio pure. Perciò, amici?"
Dice porgendomi la mano.
'Io sto con Tiffany.'
"C-cosa? L-Leo mi v-vuole? Io, io... non so che dire..."
Dico, poi continuo:
"E comunque no, non siamo amici, noi. Noi siamo nemici. Ti rendi conto di ciò che mi hai fatto passare? Speravo sempre che tu venissi da me a chiedermi semplicemente scusa."
"Ed io l'ho fatto."
"Si, è vero. Ma è anche vero che è troppo tardi, ormai. Sei qui perché? Te lo sei chiesto, eh?! Sei qui per pena? Guarda, non né voglio, sia chiaro. Da dove sei entrato, ora esci, grazie e taaanti saluti."
Dico soffermandomi sulla lettera 'A' a Taaanti saluti.
"Sono qui per te, non per pena."
"Per me? Ahaha, si. Per me. E sentiamo, perché, dato che non t'interessa nulla? Stai con Tiffany, va da lei!"
"Sono qui per te e basta, non ci ho pensato."
Sussurra, avvicinandosi alle mie labbra.
Un brivido mi percorre la schiena. Non è lo stesso brivido che ho provato con Ale, e non so perché.
"Disturbo?"
Dice all'improvviso l'infermiera, entrando senza bussare.
SI!
"N-no, io stavo, io stavo andando via, ecco. Ciao."
Mi saluta ed esce correndo.
SPAZIO AUTRICE:
EEHI! NUOVO CAPITOLO.
LA PAROLA D'ORDINE SONO I BRIVIDI, OGGI! 👅
QUINDI, GIORGIA OGGI PROVA BRIVIDI DIVERSI DA DUE PERSONE DIFFERENTI.
MARCO CERCA DI BACIARLA, MA ENTRA L'INFERMIERA.
OVVIAMENTE NON TUTTO DEVE ANDARE PER IL VERSO GIUSTO, AHAHA. HO IN MENTE MILLE IDEE, E SICURAMENTE LE METTERÒ NELLA STORIA.🙌
UN GRAZIE DI CUORE A CHI LA STA LEGGENDO, UN BACIO.😍
1108 parole.

"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora