Cap.28.

52 8 0
                                    

GIORGIA POV'S:
"B-buongiorno..."
Dico ancora con la voce impastata dal sonno.
Guardo il Casio: le 9:30!
"Raga! Raga muovetevi! Svegliateviii!"
Urlo.
"Come mai tutto questo baccano?"
Dice Luna.
"Già, perché?"
Continua Meri.
"Non dovevamo stare già al centro commerciale alle 10:00?!"
Dico.
"Perché, che ore sono? Le 8:00?"
Dice Meri.
"Le 8:00? No, le 9:30!"
Rispondo irritata.
"Allora ci tieni ad andare al centro commerciale! Wow, stiamo facendo graaandi progressi!"
Dice Luna.
"Mi prendi in giro?"
Dico incrociando le braccia sotto il seno.
"Ragazze, non vorrei mettervi sotto pressione, ma sono le 9:40!"
Dice Meri.
"Vestiamoci, e mangiamo là."
Dico.
Fanno un cenno con la testa, poi ci prepariamo.
Mettiamo tutte e tre dei leggins e una maglia larga sopra. Come scarpe io metto le Nike Air Force, Luna mette le Adidas stan smith e Meri mette le Vans Total Black.
"Andiamo, sono le 10:00. Dobbiamo prendere il bus, e passa alle 10:10! La prossima fermata è alle 12:00; muovetevi, dobbiamo fare colazione, lavarci i denti, mettere il profumo..."
Dico esasperata.
"Mamma, cosa c'è per colazione?"
Dico.
"Buongiorno signora Paradiso."
Dicono all'unisono Meri e Luna.
"Buongiorno! Latte e biscotti fatti in casa! E voi, non datemi del Lei. Per voi e per tutti sono Anita."
"Okay, io son-."
Dice Meri.

La interrompo dicendo:
"Beh, vi presentate la prossima volta. Dobbiamo prendere il bus per andare nel centro commer-."
Ma mia a mia volta mia madre mi interrompe dicendo:

"Vi accompagno io! No problem."

Tiro un sospiro di sollievo, poi dico:
"Ohohoh, ho una mamma inglese ragazze!"

"Non basta che cerco di essere alla moda..."
Borbotta mia madre, e io scoppio a ridere.
"Almeno pronuncialo bene!"
Dico.
Entriamo in macchina, e praticamente io, Meri e Luna stiamo insegnando inglese a mia madre.
Una mamma per amica, praticamente.
"Quindi è girl?"
Dice mia mamma, pronunciando garl al posto di g'i'rl.
"Mamma, si pronuncia girl, la i si deve sentire pochissimo."
Dico trattenendo una risata.
"Okay, ho capito. Quindi girl?"
Dice pronunciando gherl.
"Basta, io mi astengo!"
Dico disperata, mettendomi le mani nei capelli.
"Come ti astieni?! Ho ancora molto da imparare!"
Dice mia madre.
"Di certo non da me!"
Dico ridendo.
"Ragazze siamo arrivate."
Dice tornando seria la mamma.
"Okay, noi andiamo."
Dico chiudendo lo sportello dell'auto.
"Lei non viene con noi?"
Chiede Meri rivolgendosi a mia madre.
"Oh, non ci siamo presentate, ehm, sono Meri."
Continua.
"Non darmi del Lei, Meri. Luna, già ti conosco."
Dice mamma sorridendo.
"Vorrei proprio restare con voi, ma non posso. Una mia cara amica è tornata dall'Inghilterra, e ci dobbiamo vedere per un thè. Le chiederò d'insegnarmi un po' di inglese."
Dice contenta.
"Ehm, come vuoi. Noi restiamo qui a mangiare, passa a prenderci per le... 15:00. Ciao mamma!"
"Ciao Anita!"
"Ciao ragazze!"
Entriamo nel centro.
"Giòò lì dobbiamo entrarci!"
Dice Luna guardando un negozio di vestiti.
"Dobbiamo entrare anche lì.
A S S O L U T A M E N T E!"
Dice Meri.
"Ma perché ho accettato di venire qui con voi?"
Dico, sapendo già cosa mi aspetta.
Potevi restare a dormire e invece le hai svegliate ricordandole dello shopping. Sembra quasi che t'importi. Senti un po', vuoi farti bella per Marco?
Eh no cervello! Non parlarmi di quel... verme! Voleva usarmi e, e... hai fottutamente ragione, potevo lasciarle a dormire! Che cretina che sono!
Ah, già che te lo dici da sola è un progresso...
Stupido cervello. Funzioni solo quando non serve!
"No!"
Urlo.
"Che c'è?"
Dice Luna.
"Oggi è il 24 ottobre, no?"
"Si, e quindi?"
Chiede accigliata Meri.
"Domani c'è lo spettacolo di ballo, ma ho perso quasi tutte le prove! Per cheerleader okay, tanto non c'è stata nessuna partita per cui tifare, ma lo spettacolo? Come farò?! Che disastro!"
Dico.
"Ti ricordi i passi? Io si, oggi pomeriggio li ripetiamo. A che ore è lo spettacolo?"
Dice Luna.
"19:00, eh si, ricordo i passi."
"Perfetto allora!"
"Se lo dici tu..."
Sussurro.

MARCO POV'S:
"Leo, andiamo in centro?"
Dico. È da dieci minuti che parliamo al telefono del più e del meno.
"Eh sentiamo un po', perché?"
"Devo, devo prendere una cosa a Giorgia..."
"Amico, sei proprio cotto. Lo faccio per te e per Giorgia, che è una mia amica. Andiamo alle 12:00, solo a quell'ora passa il bus, e restiamo lì fino alle 16:00."
Dice, e intanto guardo l'orologio: le 11:30.
"Vestiti e vieni da casa."
Dico.
"È un ordine?"
"Sì, lo è."
"Ma cosa devi prendere a Giorgia?"
"Oh, vedremo. Ci vediamo tra poco frà."
"Che trami Marco? DIMMELOOOOOO!"
Dice, e io chiudo la chiamata ridendo.
Mi vesto: dei semplici jeans ed una felpa vanno più che bene, con sotto le All star.
Ora che ci penso, Giorgia non ha più rimesso la mia ex felpa.
Oh, quanto mi mancano i suoi baci. I suoi occhi. Il suo modo di pensare. Il suo modo di risponderti appresso. Ti sembra acida ma ha solo un cuore fragile, che ha protetto da uno scudo, e non la biasimo. Mi ha raccontato la sua storia, con me si è veramente aperta, si è lasciata andare. Mi mancano persino i suoi insulti. Mi manca addirittura quando parlava per ore ed ore, e lei poi si fermava all'improvviso pensando di annoiarti coi suoi pensieri, eh invece no. A me non annoiava, a nessuno annoiava. Mi manca la sua gelosia. Mi manca il fatto che parli sempre, ma ora non lo fa più con me. MI MANCA LEI! Solo ed esclusivamente lei, lei e ancora lei. L'unica fra tante che ho veramente amato. E forse la volevo nella lista solo per non volevo veramente ammettere a me stesso quanto fosse (e quanto è) bella. È così perfetta. Starei ore ed ore a guardarla senza stancarmi. Pensa di essere un disastro, ma non lo è! Se solo potessi farglielo capire, quanto la amo. Su una scala da uno a 1000, direi che no, non c'è un numero per farle capire quanto l'amo. Perché neppure l'infinito è abbastanza grande quanto l'amore che provo per lei.
Ho deciso, me la riprendo, prima che lo faccia qualcun'altro. (Ed io gli spacchi la faccia. Quindi, per il bene di tutti, me la riprenderò.)
SPAZIO AUTRICE:
EHII! CAPITOLO UN PO' PIÙ MOVIMENTATO... DUNQUE, COSA VORRÀ PRENDERE MARCO A GIORGIA NEL CENTRO COMMERCIALE? RIUSCIRÀ A FARSI PERDONARE? GIORGIA LO AMA ANCORA, MA NON VUOLE SOFFRIRE. IN FONDO PERÒ È L'AMORE. SE NON SOFFRI NON CAPISCI COSA SEI DISPOSTO A FARE O A RIUSCIRE A PERDONARE QUALCUNO. Sono diventata poetessa, ahahah.
EH QUINDI, SCOPRIRETE TUTTO LEGGENDO, OVVIAMENTE. MI SCUSO NUOVAMENTE PER I CAPITOLI CHE PUBBLICO
S E M P R E
IN RITARDO, MA, COME HO GIÀ DETTO, LI PUBBLICO QUANDO RIESCO A COLLEGARMI. COMMENTATE PURE QUANDO VI VA, APPREZZO SIA COMMENTI POSITIVI CHE NEGATIVI.
E INFINE VORREI RINGRAZIARE
T U T T I
PER LE VISUALIZZAZIONI ED I LIKE, CI TENGO MOLTISSIMO, ESSENDO LA MIA PRIMA STORIA SU WHATPADD.
UN BACIO!
1168 parole.

"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora