Cap.31.

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GIORGIA POV'S:
"Tesoro, hanno suonato alla porta!"
Dice mia madre dal piano di sotto.
"Vado io!"
Urlo, ancora traumatizzata.
Scendo velocemente le scale, sarà sicuramente Luna.
"Comunque oggi pomeriggio resto con te."
Dice mia madre baciandomi la fronte.
"Okay."
Rispondo.
Dovresti aprire la porta, se non l'hai scordato.
Oh, giusto.
"Vado ad aprire, ora."
Dico.
Apro e...
Due pacchi, uno più grande, l'altro più piccolo. Su quello più piccolo c'è scritto: PER LUNA.
Su quello più grande: PER GIORGIA.
"Chi è?"
Dice mia madre.
"Beh, pacchi..."
"Pacchi?"
"Devo chiamare Luna! E forse anche Meri, non lo so. Non vorrei che si sentisse a disagio! Vabbè, io la chiamo."
Dico eccitata.
Faccio la chiamata a tre.
"Lù, Meri! Voi. Non. Sapete! Ci sono due pacchi vicino alla porta di casa, uno per me, l'altro per Luna. Venite, ripassiamo la coerografia e apriamoli! Uff, che ansia! Muovetevii."
"Arrivo subitooo. C'è un pacco per me, oddio!"
Dice Luna.
"Si, Dylan. Spasimanti ehhh?"
Dico ridendo.
"Sto arrivando anch'io!"
Dice Meri.
"Ma cosa dici, Paradiso? Spasimanti?"
Risponde Luna.
"Ne parliamo a casa, ciaaao."
Dico, e chiudo.
"Spasimanti?"
Chiede mia madre.
"No. Cosa te lo fa pensare?"
Dico ridendo.
"I pacchi!"
"Oh, quei pacchi. Ma no, non sarà niente di ché!"
Dico sicura.

Poco dopo arrivano Meri e Luna.
"Noi saliamo di sopra coi pacchi."
Dico a mia madre.
"Okay!"
Dice.
"Raga. Che. Ansiaaaaa!"
Dico con il cuore in gola.
"E se ci fosse una bomba?"
Ipotizza Meri.
"Ohh che pessimista!"
Dice Luna.
"Realista, prego."
Risponde lei.
Apro il pacco.
"Scarpe?"
Dico.
"E che belle!"
Dicono Meri e Luna.
"Si, già le amo! Tu?"
Chiedo a Luna.
"Orecchini con la Lunaa! Mi deve conoscere bene il tizio in questione..."
"Ci sono delle lettere!"
Dice Meri.
La leggo a bassa voce.
"Giorgia, Giorgia, Giorgia... non posso più sentire il tuo nome da nessuna parte, perché subito penso a te. Ti sto scrivendo con gli occhi lucidi, cosa strana per un maschio, non credi? SAI, LA TUA ASSENZA MI STAVA (E MI STA) DISTRUGGENDO COMPLETAMENTE. Non faccio altro che pensare a te e a quanto bella sei, ai tuoi occhi che mi hanno fatto innamorare, al tuo sorriso contagioso, a quando t'imbarazzi e diventi rossa, a quando ti comporti come una bimba, e io ti amo di più, a come t'ingelosisci e vorresti ammazzare tutte. È vero, è iniziato tutto per gioco. Non ho mai dato importanza all'amore, per me erano tutte usa e getta, come se stessi parlando di fazzoletti, ma loro lo sapevano (Tiffany soprattutto...) che io non ero (HAI LETTO BENE, ERO.) il tipo da relazione seria, e gli stava pure bene. Accettavano questa situazione. Ma poi sei arrivata tu a scombussolare tutto, e ovviamente in bene. Sei arrivata tu, così testarda, acida, stronza, menefreghista, ma bella da morire. Dovevi arrivare prima. Tu mi hai cambiato, tu mi hai fatto diventare una persona migliore. Lo vuoi capire che senza di te son perso? È come una crepes senza nutella, come la pasta senza sale, come il caffè senza lo zucchero... È tutto così sciapito e amaro. RITORNA, CHE IO T'ASPETTO.
-Marco."
Sorrido e piango in contemporanea, strano no? Mi fa stare bene ma male. Boh, assurdo.
"Piangi?"
Chiede Meri.
"A quanto pare."
Dico sorridendo mentre mi asciugo le lacrime.
"Vuoi leggerla?"
"S-si."
Ammette arrossendo.
"Leggi."
Dico porgendole la lettera.
"Cara Luna. Non so come e perché, ma mi sono innamorato di te. Già, non lo so il perché. Quando ami qualcuno senza sapere il perché, è amore vero. Ti amo, non come nei film. Lì c'è un finale. Nella nostra storia no, non può esserci. Vuoi essere la mia principessa in questa realtà tremenda? Rispondimi, prima che sia troppo tardi! (Rischio di morire d'ansiaa.)
-Leo."
Legge Luna, poi fa una breve pausa.
"Mi. Ama. Me lo ha appena detto. Posso urlare?"
Continua.
"Puoi."
Dico ridendo.
"Beh, ci amiamo tutti. E TUTTI VISSERO FELICI E CONTENTI."
Dice Luna.
"Tranne me."
Inizia a dire Luna.
"Nessuno mi ama..."
Dice, e inizia a parlare dei suoi amori passati.
"Beh, ora basta parlare d'amore!"
Dice Luna.
"Okay. Volete sapere una cosa?"
Ci chiede.
"Si!"
Diciamo in coro.
"Beh, tutti credono che il mio nome sia Meri... voi non dovete far parte di quei tutti. Il mio vero nome è Rosmary, solo che mi faccio chiamare Meri."
"Oddio. E perché?"
Chiedo curiosa.
"Mh, beh... Lo dissi solo alla mia ex migliore amica, e ormai anche ex amica. Lei si chiamava Debora, e lo confessò a tutti. Confessò anche al ragazzo che mi piaceva che mi chiamavo Rosmary, e iniziarono tutti a prendermi in giro. 'rosmarino', mi urlavano. Inizialmente mi facevo chiamare solo Meri perché mi piaceva di più, ora mi faccio chiamare solo Meri perché odio Rosmary. Odio tutto della vecchia Rosmary. Mi facevo prendere in giro da tutti!"
Dice con una lacrima che le scivola sul viso.
"Ehi..."
Dico asciugandole la lacrima.
"Ehi..."
Dice sforzando un sorriso..
"Ehi..."
Dice Luna.
"Forse Ehi sarà il nostro Per Sempre."
"Okay."
"Okay."
"Okay."
"Beh, ora provo il vestito con le scarpe."
Dico.
Provo il tutto. Amo questo outfite.
"Wow..."
Dico sconcertata per ciò che ho detto.
"Wow!"
Dicono loro.
"Già... ora mi cambio, dobbiamo provare!"
Dico.
"Sarò il tuo partner."
Dice Luna.
"E poi facciamo a cambio."
Continua Meri.

"1, 2, 3."
Dico.
"Destra, destra, sinistra, un passo avanti e due indietro... CASCHÈ."
Dice Luna.
"Ti risparmio la scena del bacio."
Sussurra Luna ridendo, e mi contagia.

"Sono sudata e stanchissima."
Dico. Ormai è da due ore che ci alleniamo!
"Abbiamo finito."
Dicono.
"Vado a fare una doccia. Cenate qui? Dopo vi devo raccontare una cosa."
Dico seria.
Fanno un cenno con la testa e si siedono sul letto in camera mia.
Intanto io sto facendo una doccia veloce, perché sono veramente sudata e in ansia per domani.
Quando esco dalla doccia entro in stanzetta e dico:
"Raga non è che avete bisogno di una doccia?"
"Nono tranquilla, la faccio a casa. Qui non ho n'é l'accappatoio n'è l'intimo."
Dice Meri.
"Ecco. Quindi non preoccuparti."
Dice Luna.
"Come volete."
Dico per poi prendere l'intimo.
Poi vado in bagno e metto l'intimo e il pigiama, e il mio telefono squilla. Un messaggio.
Sarà Marc-... ma perché penso sempre a lui?!
Apro il messaggio: ovviamente Marco.
"Scommetto che mi stavi pensando..."
Già! Ora fa pure l'arrogante. Stronzo!
"No, affatto."
Rispondo non del tutto sincera. Anzi, completamente bugiarda!
"Allora non mi avresti risposto..."
"Non sto qui a farmi dire cretinate da un cretino!"
"Ti piacciono le scarpe?"
"Mi piacciono le scarpe, non chi me le ha date."
Una medaglia per me, la regina delle menzogne.
"Allora non mi avresti baciato!"
"Allora ho sbagliato, non dovevo baciarti."
"Stai dicendo che avresti preferito non baciarmi? Sai quante ragazze desideravano quel bacio?"
"Va da loro, a questo punto. E NON ROMPERE PIÙ A ME, GRAZIE!"
"Nono aspetta! Non era quello che volevo dire Giò. Ogni volta voglio migliorare le cose, ma le peggioro."
Non rispondo più. Mi ha ferita.
"Raga, venite a farmi i capelli!"
Dico, e loro corrono da me.
"Guardate chi mi ha scritto."
Urlo per sovrastare il rumore del phone, e loro leggono i messaggi.
"Oh ma che stronzo!"
Dice Meri.
"Vuole solo essere perdonato..."
Dice Luna a bassa voce.
"Mi prendi in giro?!"
Dico.
"No. Lui ti ama."
"Anche Leo."

La serata passa più o meno in modo tranquillo.
Abbiamo finito di cenare e Luna e Meri sono in camera mia.
"Tra 5 minuti io vado."
Dice Luna.
"Anch'io."
Dice Meri.
"Oh, okay. Mia madre domani alle 6:30 va via per una settimana, a Parigi..."
Dico.
"Davvero?"
Dicono.
"Eh si... io gli ho detto che può andare, ma mi spiace moltissimo. Non volevo farla rimanere male, capite? Ci tiene a questo viaggio, ed io sono responsabile. Mio padre starà via per lavoro e io resterò sola. Se volete possiamo organizzare dei pigiama party qui, e... insomma, divertirci. Possibilmente senza spaccare casa, o senza farla esplodere cucinando."
Dico ridendo, ma poco dopo la tristezza s'impossessa di me.
"Ho sognato che mia madre moriva, su quel treno..."
"Dai Giò, vedrai che andrà tutto bene."
Dicono abbracciandomi.
"Lo spero."
Sussurro.
"Noi andiamo!"
Dicono.
Apriamo la porta, e dietro chi c'era? Ovviamente la mamma... la mamma?!
"M-mamma che, che ci fai... qui?!"
Balbetto.
"Ero solo di passaggio."
Dice la mamma sorridendo, con la bacinella del bucato in mano.
E se ha sentito?
Menomale che ci sei tu a mettermi ansia!
"Per caso hai... ecco, sentito, qualcosa?"
Dico grattandomi la nuca. Lo faccio spesso quando sono in ansia.
"No, stavo solo passando. Perché, c'è qualcosa che non devo sapere?"
Chiede ironicamente.
"Nono assolutamente. Parlavamo solo di..."
Dico cercando aiuto con lo sguardo a Meri e Luna.
"Di ragazzi!"
Interviene Luna.
"Capisco."
Dice.
"Noi andiamo! Ciao."
Dicono in coro Meri e Luna.
"Ciao!"
Diciamo io e mamma.
"Sei un'ottima bugiarda."
Mimo con la bocca a Luna.
"Grazie!"
Sussurra.
Sono salva!
Mi butto sul mio comodissimo letto e mi addormento.
SPAZIO AUTRICE:
EHI! MARCO È PROPRIO UN DISASTRO QUANDO SI TRATTA DI ESSERE PERDONATO, AHAHA. NON VI SPOILERO NULLA, SCOPRIRETE TUTTO MOOOLTO PRESTO. UN BACIO!
1519 parole.

"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora