Cap.44.

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GIORGIA POV'S:
Entriamo nella mia stanza.
"Non so quante volte dirti grazie."
Dico sdraiandomi sul letto, ormai completamente disfatto per la mia poca eleganza nel buttarmici su. Mia mamma mi avrebbe ammazzato, seriamente.
"Ehi piccola, sono io che devo dire grazie a te."
Dice abbracciandomi.
"Vado a mettermi il pigiama."
Dico alzandomi dal letto, ma lui mi prende per il polso e mi avvicina a lui.
"Ma io non ho il pigiama."
Dice mettendo il finto broncio.
"Ti metterai quello di mio padre."
Rispondo ovvia alzando le spalle.
"Ora, se mi fai andare in bagno mi metto il pigiama e poi ti porto il tuo."
Dico divincolandomi dalla presa.
Corro in bagno e mi cambio. Metto il mio pigiama grigio scuro caldo caldo, non il solito pigiamino bianco con i coniglietti rosa.
Esco dal bagno e do il pigiama a Marco, che lo infila velocemente.
"Ma... uff, che odio."
Sbotto improvvisamente.
"Che c'è, ora?"
Chiede Marco.
"Non ho le salviettine struccanti! Questo vuol dire svegliarmi domattina ed essere me in versione panda. Che odio, che odio, che odio!"
Dico coprendomi la faccia con le mani.
"Ehi, sei bellissima ugualmente."
Dice avvicinandomi a lui.
"E tu sei ugualmente bugiardo."
Dico respingendolo, per vedere la sua reazione.
"Ma cosa dici?"
Risponde facendomi la linguaccia.
"Sono 00:45, ho sonno ma non riesco a dormire."
Dico stanca.
"Dai, vieni qui. Scommetto che tra le mie braccia ti addormenterai in nemmeno cinque minuti."
Dice lui ironizzando.
Ci sdraiamo, sfiniti, nel letto, e tra le sue braccia ci metto veramente cinque minuti ad addormentarmi.

IL GIORNO DOPO:
Mi sveglio di sobbalzo. Ma che ore sono? L'una di notte? Forse le due di notte? Le otto?
SONO LE UNDICI!
Mi alzo dal letto con sguardo assonnato, e mi dirigo verso il bagno. Poi inizio a collegare tutto: ieri, io e Marco, ristorante, baci, abbracci, frasi dolci. Ma lui non era rimasto qui a dormire?
Non c'era nessuno nel letto stamattina, a parte me.
Mi lavo la faccia e i denti e mi guardo allo specchio: una me in versione panda. Ritorno in camera mia, cercando di ricordare. Menomale che ieri non ho bevuto moltissimo...
Cioè, un bicchierino al massimo. O forse due. Ricordando che sono leggermente astemia...
Sulla scrivania trovo un bigliettino. Lo prendo e lo leggo:
"Tu per me sei il mondo, e il mondo inizia adesso con te.
-Da Marco, per il mio Panda."
Certo che il ragazzo sa come stupirmi!
Corro a passo mooolto svelto in cucina, scendendo le scale come un cavallo pazzo. O un toro quando vede il rosso.
Vedo Marco in 'lontananza' che sta seduto al tavolo della sala, con sopra due cornetti (di cui si sente l'odore fin qui!) e due tazze di latte.
"Amore!"
Dice quando mi vede, e si toglie immediatamente il grembiulino.
Perché aveva il grembiulino?
Ma che ne so cervello! Ora fammi concentrare solo su di lui!
"Ma che bel buongiorno!"
Dico baciandolo a stampo.
"Se tutti i buongiorno fossero così, vorrei vivere per sempre sommersa dai buongiorno. Fino allo sfinimento."
Dico ridendo.
"Meriti di meglio."
Sussurra.
"Ma tu sei il meglio!"
Dico incazzata. Perché deve sempre sottovalutarsi?
"Okei, okei."
Dice alzando le braccia, facendomi ridere.
"Non smettere mai di sorridere."
Mi dice.
"Non smetterò di sorridere perché la ragione dei miei sorrisi sei te!"
Dico spontaneamente.
"Mangiamo, dai."
Dice spostandomi la sedia per farmi sedere, come un vero cavaliere.
"Wow, che cavaliere!"
Dico.
"Lei è una gentil donna, mia cara donzella. Non crede di meritare un cavaliere al suo fianco?"
Chiede ironico.
"Ma ovviamente!"
Rispondo io.
"Mh, che buono!"
Dico riferendomi al cornetto. La nutella calda cola.
"Gli ho fatti io."
Ammette tra un morso al cornetto e l'altro.
"Serio?"
Chiedo sedendomi composta.
Ora capisco perché aveva il grembiulino!
"Mh mh."
Dice facendo un cenno con la testa.
Mi pulisco le mani dalle briciole del cornetto, ormai finito nella mia pancia, che ha smesso di brontolare.
"Non potevo uscire da questa casa, intanto perché se andavo a comprarli non ho le chiavi per poter aprire, e poi non volevo suonare al campanello perché doveva essere una sorpresa."
Dice.
"Ho trovato gli ingredienti nelle mensole, e ho cercato la ricetta su Internet. Ho fatto male?"
Chiede.
"Nono, anzi! Poi mi devi insegnare a farli, maestro..."
Dico.
"Certo, allieva. Sono usciti dal forno circa 10 minuti fa. Gli ho preparati tardi perché sapevo che ti saresti svegliata a quest'ora."
Continua.
"Mi sorprendi sempre."
Dico bevendo il latte.
"E non sai ancora quali altre sorprese sono in atto!"
Dice.
"Perché, c'è dell'altro?"
Chiedo impaziente.
"Madame, tu es trop curieuse."
Dice con accento francese.
"E tu sei troppo misterioso!"
Dico schietta.
Mi abbraccia da dietro e mi da un bacio veloce.
"Ora vado, sennò non riesco ad organizzare tutto."
Dice infilandosi il giubbotto.
"Ma tutto cosa?"
Urlo sul ciglio della porta.
"Tutto e niente. Ci vediamo alle 18:00, fatti trovare giù che passo con la moto!"
Urla, poi chiudo la porta.
Ookaaay.
Amo le sue sorprese, non l'attesa.

Sono le 17:00, e sono in preda al panico.
'TU NON MI BASTI MAI' FU SCRITTO PENSANDO A UN ARMADIO, SICURO.
Quanta dolcezzaaa!
Hai visto cervello? Dolce come il cioccolato fondente!
Squilla il telefono.
"Mà."
Dico tenendo il telefono tra orecchio e spalle.
"Ehi Giò. Non ti azzardare a mettere gonne o vestitini!"
Dice.
"Oh oh, calmo. Non mi azzardo, tranquillo, ahah. Anche perché con sto freddo, solo al pensiero... brrr! Perché non dovrei, però? Qual'è il piano? Dove si va?"
Chiedo.
"Mettiti una gonna o un vestito e la sorpresa salta in aria!"
Dice.
"Okay amore. Sei sempre dolce Marco Leonardi. Ti amo anch'io. Certo, certo."
Dico inventando un dialogo con me stessa.
"Ora parli da sola?"
Dice ridendo.
"Non lo sapevi?"
Dico ridendo anch'io.
"A quanto pare no."
Dice ridendo.
"Vado a vestirmi 'piano salta all'aria se metti una gonna'. Ciao amo."
Dico.
"Ciao am-."
Sento, poi riattacco.
Metterò i jeans neri a vita alta, allora.
Poi magari una camicia bianca, il giubbotto di pelle nero e le Doctor Martens nere opache. Poi prendo la pochette nera ed esco di casa, alle 18:00 precise.
Marco arriva e salgo sulla moto.
"Sarà un lungo tragitto?"
Chiedo.
"Purtroppo sì."
Dice, e riesco a malapena a sentirlo, per colpa del casco e i rumori delle macchine.
CHE L'ANSIA MI ACCOMPAGNI PER TUTTO IL TRAGITTO, ALLORA!
SPAZIO AUTRICE:
EHII. SEMPRE TAAANTE SORPRESE, TUTTE INSIEME POIII! ESISTONO ANCORA RAGAZZI COSÌ, NELLA REALTÀ? DITEMI DI SÌÌÌ!
E NULLA, IL CAPITOLO È QUESTO QUI. SPERO VI PIACCIA! INTANTO IO FACCIO SEMPRE IL MIO MASSIMO. UN GRAZIE ENORME E SPECIALE A TUTTI VOI CHE SIETE ARRIVATI FIN QUI E CHE STATE LEGGENDO! UN BACIO!
1113 parole.

"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora