Cap.25.

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MARCO POV'S:
Mentre sto su Facebook, vedo una foto di Giorgia e... Meri, c'è scritto.
Ah, quanto è bella, Giorgia.
"Leo, vuoi una tazza di thè?"
"Okay."
Prendo due tazze di thè freddo e torno in camera.
Decido di chiamare Giorgia:
"Ehi Giò."
"Amoo."
"Dove sei andata, senza di me?"
*URLO.*
"Che... che succede amo?"
"Ehm, n-nulla. È solo che Luna è in crisi. Matias l'ha lasciata, e Leo aveva ragione."
"Seria?"
"Ti sembra che io stia scherzando?! Ma non senti le urla e i singhiozzi?! Per fortuna mia madre non è qui, sennò le avrebbe fatto un interrogatorio!"
"Mi spiace moltissimo, che Luna si sia lasciata."
Dico ad alta voce per farmi sentire da Leo, che spalanca gli occhi e rimane immobile.
"Dispiace molto anche a me."
"Beh, io vado, ciao!"
"Ciao amo!"
Risponde, poi lascio il telefono sul letto convinto che abbia chiuso lei.

GIORGIA POV'S:
Avrà chiuso Marco, mi dico in mente. Per qualche strana ragione, continuo a tenere il telefono all'orecchio. Sento la voce di Marco, e non riesco a resistere. So che non è sbagliato, peggio, ma non riesco a fare a meno di sentire cosa dicono. Mi siedo sul letto e faccio venire Luna vicino a me. Metto il muto, dato che lei continua a singhiozzare, e metto l'altoparlante.
"Si, so a cosa pensi Lù. È sbagliato, ma voglio sapere se sta parlando di me o no!"
"Shh!"
Dice per tutta risposta.
Ascoltiamo:
"Ma tu l'hai amata subito?"
Dice Leo.
"No, mi ha colto di sorpresa."
Risponde Marco.
"Ahh, quanto lo amo!"
Dico, e Luna mi fulmina con lo sguardo. Alzo le mani in segno di arresa e sto zitta.
"Avanti, sappiamo entrambi come iniziò tutto..."
Dice Leo.
Guardo con una faccia interrogativa Luna. Come iniziò tutto? Dalla scuola, si, ma cos'è successo?
"Già... era più una scommessa con me stesso. La volevo come una conquista personale."
Dice Marco.
A quelle parole sbarro gli occhi e lascio cadere il telefono sul letto.
Sono sconvolta.
"E io ti sgridai. Ti dissi che era sbagliato e che l'amavo."
Risponde Leo.
"Ora non più eh!"
Dice Leo.
Probabilmente Marco l'avrà fulminato con lo sguardo.
"E da una scommessa ho capito di amarla..."
Per le parole che ha detto prima, ho ancora il sangue gelato nelle vene. Ho sentito troppo, davvero troppo.

MARCO POV'S:
"Perché al telefono è illuminato il display?!"
Chiedo titubante.
Non ho chiuso la chiamata perché pensavo che l'avesse fatto Giorgia!
Sei uno stupido, stupido, stupido!
Grazie per avermelo ricordato cervello, ma già lo sapevo!
Guardo il telefono: Giorgia è in chiamata.
"Giò?"
Chiedo titubante, e lei riaggancia.
Merda! Sono. Uno. Stupido. Il. Più. Stupido.
"Cosa ho fatto..."
Dico portandomi le mani alla faccia.
"Che è successo?"
Dice Leo, spaventato dalla mia reazione.
"Giorgia ha sentito tutto!"
"Tutto?"
"Tutto."
"Tutto tutto?"
"Tutto. Tutto. Tutto."
Dico innervosito.
Reagisco d'istinto: metto una giacca e scappo.
"Dove vuoi andare?"
Dice Leo.
"Da Giorgia!"
Rispondo ovvio.
"Vengo anch'io."
Dice infilandosi la giacca.
Usciamo a passo svelto e deciso.
Suono al campanello di casa sua. Una volta, due volte, tre volte. Non apre.
Decido di chiamarla, allora.
Uno squillo, due squilli, tre squilli. Niente. Provo a richiamare. Non risponde.
Le mando un messaggio, a questo punto.
"Apri questa maledetta porta, o la sfondo!"
Subito risponde:
"Non prendo ordini da uno che fa scommesse sulle ragazze. Puoi morire di freddo giù, io non ti apro. Sparisci dalla mia vita! Dovevo aspettarmelo da uno come te. Prima fa il dolce, poi lo stronzo... ma la cosa peggiore è che io ti ho creduto! E non lo farò. Mai. Più. Ricordati queste parole per sempre, perché non ho più intenzione di parlartirisponderti alle chiamate o ai messaggi. S P A R I S C I!"
"Ha risposto..."
Dico a Leo.
"Che ha scritto? Fa vedere..."
Dice strappandomi il telefono dalle mani.
incazzata nera eh. Non puoi farci nulla. Fa che sia il tempo a risolvere le cose al posto vostro."
Dice Leo.
"Stai scherzando vero? Posso anche aspettarla tutta la vita, ma lei è qui, a due passi da casa mia, e io dovrei aspettare che il tempo aggiusti tutto?! Io la amo, dannazione!"
Sbotto irritato.
Leo alza le mani in segno di arresa e dice:
"Ho avuto un idea, chiamo Luna!"
"Bravo. Allora, che aspetti?"
Chiedo impaziente.
Mi guarda male e continua a comporre il numero.
"Sono agitato, okay? E se non risponde?"

GIORGIA POV'S:
"Che faccio Giò, rispondo?"
Dice Luna.
Faccio un cenno con la testa e risponde, mettendo il vivavoce.
"Luna! Ehm, puoi aprire la porta?"
Dice Leo.
"Ora apro."
Dice col mio consenso.
"Okok."
Risponde e riattacca.
"Io mi chiudo a chiave qui. Inventati qualche scusa, dì che non ci sono."
"Okay..."
Mi chiudo a chiave e sento i passi svelti di Luna verso la porta.
"Eehi!"
Sento che dice Luna.
"Giorgia dov'è?"
Dice Marco senza perdersi in chiacchiere.
"È... È uscita, è andata... A fare la spesa, ecco!"
"Non credo proprio!"
Dice Marco, e sento i suoi passi avvicinarsi. Il cuore fa le capriole, quasi quasi si sente anche da fuori!
"Giorgia, apri!"
Urla Marco.
Non rispondo.
"Rispondimi!"
"Ti prego, Giò!"
"Fammi capire che sei lì!"
Urla ancora, ma io non rispondo, ovviamente. E anche volendo non ce la farei.
"Ho avuto un idea!"
Dice.
Inizia a squillare il mio telefono, e mi maledico mentalmente per non aver tolto la suoneria.
E ovviamente, chi poteva chiamare? Pensavo fosse mia mamma, e invece no. Era Marco, con la sua brillante idea di far squillare il mio telefono.
"Allora sei lì!"
Dice.
"Ma no! Ha solo... lasciato il suo telefono qui!"
Brava Luna! Trova scuse decenti in un battibaleno! Io invece, sono una vera e propria frana in queste cose.
"Non è vero! Lei non lascia mai il suo telefono. Lo porta sempre insieme."
E mi accorgo di quanto io gli abbia parlato di me. Mi conosce piuttosto bene, oramai.
"Apri la porta. Al tre la sfondo. Uno. Due. Tre!"
Inizia a dare pugni e calci alla porta.
"Marco! Sei impazzito?!"
Lo rimprovera Leo.
"Posso entrare almeno io?"
Dice Leo.
Mando un messaggio a Luna e le scrivo:
"Tieni a bada Marco, ora faccio entrare Leo."
"Sisi."
Risponde.
"Volete un thè?"
Chiede, e a quanto pare trascina Marco fuori dai paraggi.
Apro la porta e faccio entrare Leo. Sento dei passi veloci, sarà Marco che corre per entrare.
"Leo, muoviti!"
Dico, facendolo entrare.
"W-wow."
Dice guardandomi.
Un modo ironico per dire: 'wow, stai veramente da schifo!'
"Si, lo so, sto da schifo."
Dico tagliando corto.
"Perdonalo."
"No."
"Dai."
"No."
"Te lo chiedo come un favore personale."
"Cosa non hai capito di NO?!"
Sputo acida.
"Scusa, tu... tu non c'entri nulla con lui. Anzi, si! Tu non mi hai detto nulla. Avresti potuto avvertirmi, avresti potuto dire: 'Marco vuole usarti soltanto', e invece no, non l'hai fatto. Quindi, fuori da qui!"
Urlo.
"Cos'aspetti?!"
"Te, a dir la verità. Sei tu che hai le chiavi della stanza, no?"
"Oh. Giusto."
Apro e lo incito ad uscire.
"Và, và dal tuo amichetto."
Urlo e mi chiudo di nuovo a chiave.
Scrivo, ancora con le mani tremanti, un messaggio a Luna.
"Lù, devi fargli uscire!"
"Okay."
Poco dopo sento Luna che dice:
"Behhhh, è stato un piacere vedervi. Ora fuori, grazie!"
Urla.
Sento il rumore di una porta.
"Via libera Giò!"
Urla.
Ma vedi un po' tu se non posso stare più tranquilla nemmeno in casa mia!
"Uff. Mi sono stancata dell'amore . Non me ne va mai bene nemmeno una! Perché la gente usa le persone e ama gli oggetti? Bah. E poi l'amore è inutile. Stavamo insieme da pochi giorni e lui mi fa questo?!"
"Io allora, che stavo con lui da qualche mese?"
"Ripeto. L'amore è inutile. Abbatte le tue barriere, è una perdita di tempo e ti fa stare male."
"Già..."
Risponde Luna.
"Meglio ferite, ma ferite insieme."
Dico in un sussurro, e lei fa un mezzo sorriso, probabilmente finto per il dolore che sta provando.
"Già..."
Risponde nuovamente.
SPAZIO AUTRICE:
EHIEHIEHI!
NUOVO CAPITOLOO. STA VOLTA LA COSA È TRAGICA. NON CI CREDO ANCORA, MA GIORGIA E MARCO SI SONO  LASCIATI!
(O MEGLIO: GLI HO FATTI LASCIARE, AHAH.)
LEO NON POTEVA STARSI ZITTO? PERCHÉ HA RICORDATO COME TUTTO INIZIÒ A MARCO? MA È OVVIO, PERCHÉ IN AMORE NON VA SEMPRE TUTTO LISCIO COME L'OLIO! LEGGEREMO NEI PROSSIMI CAPITOLI COSA SUCCEDERÀ! ALLA PROSSIMAA.
1399 parole.

"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora