Cap.40.

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GIORGIA POV'S:
La ore trascorrono abbastanza tranquillamente.
Non ci credo ancora che ho perdonato Marco Leonardi. Okay, non l'avrei mai pensato di perdonarlo... normalmente non l'avrei mai fatto.
"Ragazzi, buongiorno."

Dice la prof di italiano. (Nonché quella che fa anche storia.)
"Buongiorno."
Diciamo.
Finalmente siamo all'ultima oraa!
"Prendete i libri di antologia, non perdiamo tempo."
Dice.
Mentre mi giro per prendere il libro dallo zaino, vedo Marco che sorride e mi manda un bacio volante.
Mi chiama insistentemente.
Sento solo:
"Giorgia, Giorgia, Giorgia, girati."
Non ho capito un tubo della lezione. Però ammetto che il mio nome pronunciato da lui è qualcosa di meraviglioso.
"Dì stupido."
Dico.
"Ho bisogno di baciarti, Panda."
Lui è l'amore, è inutile.
"Paradiso, mi leggi la poesia, vero?"
Chiede la prof sorridendo.
"Ma ceeeerto prof!"
Dico sorridendo a mia volta.
"Dov'eravamo?"
Dico a bassa voce, ridendo e facendo ridere tutta la classe.
"Paradiso, devi iniziare a leggerla tu, ora."
Dice la prof.
"Stavi seguendo attentamente, eh?"
Continua.
"Come vede, prof."
Dico grattandomi la nuca imbarazzata.
"Passiamo alla poesia, che è meglio; non crede?"
Dico sorridendo.
Fa un cenno con la testa, e io inizio a leggere...
«I ragazzi che si amano:
I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della notte
I passanti che li segnano al dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
E se qualcosa trema nella notte
Non sono loro ma la loro ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
Più in alto del giorno
Nella luce accecante del loro primo amore.»
Leggo attentamente, assaporando ogni singola parola di questa poesia.
"Wow. Brava Paradiso, mi piace come hai letto, espressivamente e lentamente, fermandoti quando c'era bisogno. Ora ognuno di voi mi darà la propria opinione."
Dice la prof.
"Tiffany, inizia tu."
Dice subito dopo.
"A me non è piaciuta. È senza senso."
Dice Tiffany sottovoce.
"E sentiamo Tiffany, perché non ha un senso?"
Dice la prof, e lei sbianca. Pensava di farla franca.
"Beh, prof... 'in piedi contro le porte della notte' non ha senso. E poi a loro non importa dei pareri della gente? Boh... 'sono altrove lontano più lontano della notte, più in alto del giorno' non ha senso prof, è inutile, io non la capisco questa stupida poesia."
Dice Tiffany.
"Tesoro, è ovvio che sono metafore, non può essere la realtà. 'in piedi contro le porte della notte' è. Semplicemente. Una. Metafora. E poi, è ovvio che a loro non importa nulla di ciò che pensa la gente. È proprio questo che l'autore, Prévert, vuole evidenziare. IL FATTO CHE, QUANDO SEI INNAMORATO, NON T'IMPORTA NULLA DI NULLA. Cioè, cosa t'interessa di ciò che pensa la gente quando hai tutto di fronte a te?"
Rispondo io irritata davanti a tale ignoranza.
"Io amo questa poesia, e concordo con Giorgia."
Dice Luna guardando Leo, mentre Leo guarda Luna. Inutile dire che Luna mi nasconde qualcosa, ed io nascondo qualcosa a lei... dobbiamo parlare, io, lei e Meri. Oggi stesso.
"Paradiso, l'hai presa a cuore questa poesia. Vedo che ti ha molto colpito..."
Dice la prof, ed io abbozzo un sorriso sincero.
"Io, fino a poco fa, credevo che tutte queste parole confuse fossero merdat-... scusi, volevo dire stupidaggini....Comunque, credevo che l'amore fosse una cosa stupida e senza senso, mentre ora... beh, non lo penso più, perché una persona mi ha cambiato, ma non faccio nomi. Comunque, Prévert ha voluto esternare le sue emozioni pubblicando questa sua poesia, pensando, e affermando, che 'i ragazzi che si amano, non ci sono per nessuno'. Una bellissima poesia."
Dice, concludendo il suo discorso, mentre mi guarda.
"Leonardi, non mi aspettavo che tu parlassi di qualcosa che c'è scritto nel libro attinente all'argomento di cui si discute! Solitamente, quando, e dico quando alzi la mano, io m'illudo e penso 'oh, Leonardi vuole pormi una domanda', e poi mi chiedi di andare in bagno... Si può sapere chi è questa persona?"
Dice la prof rarefatta.
"Se lei vuole, può alzarsi."
Dice Marco non togliendo lo sguardo dai miei occhi.
Ah, ma sono stata io a cambiarlo?
Mi alzo vittoriosa, mentre la prof commenta:
"Sospettavo che ci fosse qualcosa fra voi due! Beh, che aspettate? Baciatevi, allora!"
"M-ma n-no prof..."
Balbetto.
Poi, Marco mi stupisce nuovamente.
Si avvicina a me e da il via allo scatenare di forti emozioni in me. Gli elefanti ballano nel mio stomaco.
"Non andiamo oltre, però! Su, su, staccatevi!"
Dice la prof coprendosi gli occhi.
"Bleah!"
Commentano alcuni stupidi intorno a noi.
"

Che dolci!"
Dice Luna.
I secchioni ci guardano per due secondi, poi posano nuovamente i loro occhi sui libri.
Claudio sta per piangere disperatamente davanti a tutti.
Tiffany che borbotta qualcosa, ma chissene di quello che dice lei.
"Continuiamo dopo."
Sussurra Marco.
"Riprendiamo la lezione."
Dice la prof togliendosi lentamente le mani dalla faccia.
"Rialmin, che ne pensi?"
Continua guardando Leo, che espone in modo agitato il suo pensiero, mentre Luna lo guarda.
Devo sapere cosa sta succedendo.
"Noi dobbiamo parlare eh!"
Dico a Luna nell'orecchio.
"Ecco... non sarà che ti sei rimessa con Leonardi?!"
Dice al mio orecchio.
"Non sarà che durante la festa tu e Rialmin..."
Dico lasciando un po' di suspense.
"Tu e Rialmin cosa?"
"Vi siete fidanzati!"
Rispondo sicura, mentre Luna sbarra gli occhi.
"I-io e L-L-eo-o? M-ma nooo!"
Balbetta in preda al panico.
"Lo sapevo! Resta a mangiare a casa mia, così ne parliamo con Meri."
Dico mettendole una mano sulle spalle per tranquillizzarla.

Per il resto dell'ora mi metto a riflettere. Mamma è partita 4 giorni fa, papà non si fa più sentire.
"Drinn!"
Suona la campana.
"Segnatevi i compiti e preparatevi."
Dice la prof infilando i suoi libri nella sua borsa.

SPAZIO AUTRICE:
EHII. OGGI CAPITOLO UN PO' PIÙ CORTO, SORRYYY.
GRAZIE PER LE VISUALIZZAZIONI, I COMMENTI E I MI PIACE. UN BACIO! 💋❣
1002 parole.

"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora