LUNA E MERI SONO FELICEMENTE SPOSATE ANCHE LORO, OVVIAMENTE CON LEO ED ALEX, MA ORA VEDIAMO 5 ANNI DOPO IL MATRIMONIO DI MARCO E GIORGIA...
GIORGIA POV'S:
"Oh Dio."
Urlo.
"Dai Giò, sta calma."
Dice Meri.
"Sta calma un corno!"
Rispondo agitata.
"Senti. Ti siedi. Ti calmi. Respiri. E ci pensi."
Dice Luna.
"Non dopo questa notizia. Non si può pensare perché ormai è fatta."
Dico sedendomi, portando una mano alla fronte.
"Ma tu, lo vuoi?"
Mi chiedono in coro.
"Sì. Con tutta me stessa, lo amerò più di qualsiasi cosa al mondo, lo curerò, lo abbraccerò quando sarà triste, gli parlerò dell'amore e gli farò vedere che io e suo padre siamo la prova vivente che l'amore esiste."
Dico trasognando.
"Ma ho paura. Perché cavolo, ho solo 25 anni. Non è non volerlo, non è perché non andrò più alle discoteche, anzi a me non frega proprio nulla; è la paura di non farcela."
Ammetto.
"Sei una bravissima moglie, figurati mamma!"
Dice Luna.
"Ehi, io voglio essere zia."
Dice Meri dandomi una pacca sulle spalle.
"Se tu lo vuoi, e si vede dagli occhi che vuoi questo bambino, muovi le tue chiappette e vai da Marco, digli tutto e senti la sua reazione."
Dice Luna.
"E poi, ora come ora, di mamme giovani se ne vedono tante. Anzi, ti dirò di più, questi genitori giovani, avendo queste esperienze fresche, capiscono come si sentono i figli."
Aggiunge.
"Già. Ma poi voi mi vedete a spingere il passeggino nel parco?"
Dico sorridendo al pensiero.
"Ti vedremo, tranquilla."
Risponde Meri.
"Ora devi solo dirlo a Marco."
Dice Luna.
"Solo..."
Sentenzio.
"Ce la posso fare."
Aggiungo.
"Prima di parlare con lui... a prescindere da lui, cosa farai?"
Dice Meri, e qui non ci penso due volte.
"Lo tengo."
Ammicco sorridendo.
Le due iniziano a saltare.
"Saremo zieee! Alèèè."
"E mamme no?"
Dico.
"Cos'è quella faccia? Per ora pensiamo a te, poi vediamo noi."
Dice Meri. Alzo le braccia in segno di resa.
"Marco tra 10 minuti tornerà da lavoro, okay? Hai 10 minuti per prepararti un discorso mentale. Sii spietata e fluida, diglielo subito senza far predominare il panico."
Dice Luna.
"Noi intanto chiamiamo i nostri ragazzi. Tanto se non glielo dici tu glielo dirà Marco. E magari beviamo tutti una cioccolata calda per alleviare la tensione."
Dice Meri.
"Perfetto preparo la cioccolata calda e il discorso."
Dico.10 MINUTI DOPO:
"DIN DLON."
È arrivato.
Leo e Al sono qui già da cinque minuti, e stanno indagando perché non stanno capendo nulla.
Apro la porta.
"Ehi amore."
Dice dandomi un bacio a stampo.
"Amore... abbiamo degli ospiti."
Dico. Niente panico.
"A cosa è dovuta la vostra visita?"
Dice Marco.
"Veramente ci ha chiamato Giorgia..."
Dice Al.
"E perché?"
Chiede curioso Marco.
"Ma sì, per prendere una cioccolata calda tutti insieme."
Dico.
Luna e Meri mi mandano delle occhiate omicida.
Luna tossisce.
"Non devi dirci nulla?"
Chiede Meri.
"Ti vedo turbata amore."
Dice Marco.
A questa affermazione deglutisco più e più volte rumorosamente.
"No è che mi sento girare tutto intorn-."
Dico per poi cadere sul divano.MARCO POV'S:
Siamo in ospedale per Giorgia, e mi sto preoccupando da morire.
"Ma quanto tempo?!"
Sbuffo.
Siamo seduti sul divanetto nella sala d'attesa da mezz'ora.
"E poi neanche le donne incinte svengono per un giramento di testa!"
Dico alzandomi quando vedo l'infermiera in lontananza.
Intanto Luna e Meri si rivolgono occhiatacce.
"Raga ma non è che sapete qualcosa, vero?"
Chiedo.
"Noi? Nah, siamo solo preoccupate."
Rispondono in coro.
Al e Leo non dicono nulla, e l'infermiera si avvicina.
"Finalmente! Allora, come sta la paziente?"
Chiedo esasperato.
"La paziente? Lei benissimo, il bambino pure."
"No, forse si sbaglia, qui ho portato solo mia moglie, non anche un bambino. Ci sarà stato un errore."
Dico agitandomi.
Luna e Meri scoppiano a ridere.
"La paziente è gravida, possibile che non glielo abbia ancora detto?"
Dice l'infermiera interrogativa.
"Acqua. Ho bisogno di acqua."
Dico sventolando la mano.
Al e Leo mi prendono un bicchiere d'acqua e entriamo in camera.
"Quindi sapevate tutto?"
Dico ancora nel mio stato di trance.
"Ti spiegherà tutto lei."
Dicono.
"Chiaramente. Devo essere l'ultimissimo a sapere le cose! Lo sapevate anche voi?"
Chiedo ad Al e Leo.
"Sapevamo meno di te."
Dicono facendo spallucce.
Entriamo finalmente in camera.
Il mio angioletto è steso lì, su quel letto, e a pensare che ha un altro angioletto lì nel grembo...
...Mi ricopro di brividi.
"Te l'ha detto l'infermiera, vero?"
Mi chiede Giorgia.
"Si, ho saputo tutto."
Dico.
"Uhm, noi vi lasciamo un attimo da soli, credo abbiate bisogno d chiarire e parlare tranquillamente."
Dice Meri uscendo dalla porta seguita dagli altri.
Un silenzio imbarazzante ci avvolge.
"Niente da dire?"
Chiede quasi... acidamente, oserei dire.
"No, ho tantissimo da dire ma non mi vengono le parole in questo momento. Perché le parole, nei momenti più importanti, faticano a venir fuori."
Dico pensieroso.
"E che vuol dire per te, importante?"
Chiede addolcendosi.
"Come il nostro matrimonio, importante."
Rispondo.
"Allora sei felice? Cioè, lo vuoi?"
Chiede facendo un mezzo sorriso.
"Se voglio il bambino? Sicuro!"
Rispondo eccitato all'idea di un me due, o di una Giorgia due.
Giorgia si alza dal letto e mi abbraccia.
"Sta a riposo."
La rimprovero.
"E va bene."
Sbuffa.
"Se è femmina la chiamiamo Gioia, te lo dico."
"Se è maschio Manuel."
Risponde.
"Secondo me sarà femmina."
Dico.
"Secondo me, maschio."
Risponde.
"Scommettiamo?"
Chiede. Eh no, non mi tiro indietro.
"Accetto."
Rispondo con aria di sfida.
"Anch'io."
Risponde a tono.
"Ma sappi che te ne pentirai."
Aggiunge.
"O forse te ne pentirai tu."
Rispondo sicura.9 LUNGHI MESI DOPO:
Abbiamo fatto tutti i controlli, il bambino/a sta benissimo, io meno. Da oggi pomeriggio ho forti dolori alla pancia. Comunque io e Marco, avendo fatto una scommessa 9 mesi fa circa, non abbiamo voluto sapere il sesso del nascituro, o della nascitura. Il risultato è che ora ho tutte le tutine rosse, verdi o gialle. Ho preparato la valigia per l'ospedale già da 4 mesi, e ogni volta aggiungevo qualcosa di nuovo. Marco mi vede leggermente tesa.
"Amo che succede?"
Mi chiede preoccupato.
"Sto poco bene. Ho forti dolori alla pancia."
Dico sempre più dolorante.
"Andiamo in ospedale."
Dice ferreo.
"Ma non ce n'è bisog-."
Non mi fa finire di parlare che dice categoricamente:
"E subito."
Sbuffo. Prendiamo la valigia e andiamo in macchina.
Intanto mi sto contorcendo sempre di più dai dolori.
10 minuti dopo arriviamo in ospedale, finalmente.2 ORE DOPO:
Marco ha assistito al parto e si è commosso, che amore. Sento che sarà un padre spettacolare.
"Congratulazioni, sei diventata mamma di un bellissimo bimbo."
Dice l'infermiera.
"Ero già mamma da quando ho scoperto di essere incinta."
Rispondo sincera, prima di fare un'altra domanda, ma Marco mi precede...
"È un maschietto?"
Chiede con gli occhi lucidi.
"Sì."
Risponde l'infermiera sorridendo.
"Oddio, è meraviglioso. Un fagottino."
Dico prendendolo in braccio, commuovendomi.
"Te lo avevo detto."
Dice Marco.
"Che cosa?"
Chiedo continuando a guardare mio figlio. Sì, fa strano dirlo, ma mi ci abituerò.
"Che era un maschietto."
Risponde soddisfatto. Gli faccio una linguaccia.
"È uguale a te!"
Dico guardandoli.
"No, il naso è tuo."
Risponde.
"Il nostro Manuel..."
Sussurro.
"Sembra un cicciobello."
Dice Marco guardandolo.
Squilla il telefono.
"Giòò, siamo zie, vero?"
Chiedono.
"Sì, ve lo avevo detto che avevo dolori... erano le contrazioni, quelle."
Dico pensando ai guai che ho passato, ma alla gioia che ho avuto.
"Comunque siamo sulla strada, arriviamo."
Dicono per poi attaccare.
"Oh, penso che dovrò chiamare io tutti per avvisare dell nascita. Vero?"
Chiede Marco.
"Ti tocca."
Rispondo ridendo.
Siamo una perfetta famiglia.SPAZIO AUTRICE:
PENULTIMO CAPITOLO DEL SEQUEL! LA STORIA STA FINENDO, NON CI CREDOO.
STO FACENDO DEI SALTI ENORMI NEL SEQUEL PER RACCONTARVI TUTTO, AHAH.
NON VI DICO NIENT'ALTRO, TRANNE DI LEGGERE IL PROSSIMO ED ULTIMO CAPITOLO EFFETTIVO, E OVVIAMENTE I RINGRAZIAMENTI PERCHÉ SONO IMPORTANTISSIMI!
UN BACIO.
1313 parole.
STAI LEGGENDO
"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."
RomansaDAL CAPITOLO 15: "Dobbiamo parlare seriamente, per una volta. Promettendo di non allontanarci, dopo." Dice. "E perché non dovremmo allontanarci? Siamo... siamo come l'acqua e il fuoco, il giorno e la notte, il nero e il bianco, il male e il bene, la...