Cap.36.

57 7 3
                                    

GIORGIA POV'S:
"M-Marco, stai meglio adesso?"
Chiedo titubante.
"S-si..."
Dice esausto. Ha vomitato molto.
"Resta a dormire qui... magari tu dormi in camera mia, io sul divano letto. Tanto è abbastanza grande, è a due piazze."
Dico.
"E se dormissimo insieme sul divano?"
"Non farti strane idee. Non siamo più una coppia e... e... non possiamo dormire insieme."
Rispondo.
"Dai, panda. Non vedi in che condizioni sono?"
"Okay, solo perché non voglio più sentirti protestare però!"
Mi arrendo, esausta anch'io.
Ma come ho potuto accettare?
Ci sdraiamo sul divano, dove ho già messo coperte pesanti (dato che fa freddo) e due cuscini.
"Però, mi raccomando alla distanza."
Dico.
"Okay, panda."
Si è fissato con sto panda!
Si, cervello.
Credo che ami più i panda che te...
Lo credo anch'io!
Ci addormentiamo poco dopo.

Sono le 2:00 di notte, e sono sveglia da 10 minuti. Non riesco più a dormire!
"P-panda, panda, panda... non lasciarmi panda!"
Balbetta.
Si è accorto che mi sono svegliata?
Lo guardo, ha gli occhi chiusi...
Merda, è sonnambulo, non posso svegliarlo!
Vedo che si siede sul letto, sempre con gli occhi chiusi. Probabilmente, anzi, sicuramente, non sa cosa sta facendo.
"Panda mio."
Sussurra.
"Ti amo."
Dice ancora.
Poi si sdraia nuovamente.
Vado a prendere un bicchiere d'acqua, per tranquillizzarmi.
Tra l'assenza della mamma e di papà, i ladri che entrarono i casa, gli scoop sul giornalino della scuola con le foto mie e di Marco, le relazioni amorose delle mie amiche e Marco che sta dormendo qui, non posso stare tranquilla.
Mi rimetto nel letto, cercando di spegnere il cervello e di provare a rilassarmi. Ero tesa anche se non era successo nulla, ma la sola presenza di Marco accanto a me, mi faceva stare così.
Che poi non è che non sia successo proprio nulla... il bacio, i panda, lui che dorme beatamente accanto a me... Non è normale questa cosa, io dovrei allontanarlo, e invece ci sto dormendo insieme!
Poco dopo crollo in un sonno pesante.
*Inizio sogno.*
"M-mamma, non puoi morire. Maledizione, non così! Morirai a 101 anni nel tuo letto, non qui!"
Dico sbattendo i pugni sul suo corpo ormai privo di vita, ma un po' ci spero. Ci spero che si alzi e mi abbracci.
"Mi sei mancata tanto, non te ne puoi già andare via, non di nuovo."
Piango. Mi allago. Oltre alle mie lacrime, inizia a piovere. E la mamma è qui, vicino a questo maledetto treno, priva di vita.
"Mamma... ti ricordi quando ho imparato a camminare? Beh, io no. Non ricordo proprio nulla. Ma tu me l'hai raccontato. Mi hai detto che eri orgogliosissima di me, e mi hai abbracciata. Poi mi hai detto che quando mi facevi la pappina te la sputavo addosso..."
Dico fermandomi, mentre un piccolo sorriso si allarga sul mio volto per il ricordo, ma scompare subito, ed io ritorno a singhiozzare.
"Mamma! D-dai, non fare questi scherzi! Non puoi morire..."
Urlo senza ottenere risposta.
Andiamo tutti in ospedale, mentre attendo con ansia una comunicazione, magari positiva.
"Signorina, dobbiamo comunicarle che sua madre è... morta."
Sono morta anch'io.
"Dai, Gio, vieni qui."
Dice Marco abbracciandomi.
*Fine sogno.*
"No!"
Urlo svegliandomi.
Marco non c'è... non c'è nessuno a tranquillizzarmi...
Marco era presente solo nel sogno o no? No, cavolo, ora ricordo tutto... e menomale che non mi sono ubriacata io!!
Sei anche astemia, tra l'altro.
Grazie per ricordarmelo ogni giorno, cervello.
Prego.
"Che succede?"
Dice Marco entrando in camera mia, senza maglia.
Non sbavare, Giorgia...
Tranquillo, non sono una cagna!
"Oh, un... un incubo, ecco... tu..."
"Ehm, si, io... io ero in bagno a cambiarmi, puzzavo di... boh, sembrava vomito..."
"Infatti hai vomitato."
Dico alzando le spalle. Non si ricorda più nulla.
"Oh, ora ricordo meglio... io che bevo e la mente mi si offusca. Chissà quante cretinate ti avrò detto ieri!"
Un velo di tristezza mi attraversa. Non si ricorda più nulla, né dei 'resta', né dei panda, né dei 'ti amo' né di nulla...
''G-già... solo cretinate, solo quelle."
Dico, mentre una lacrima scende. Velocemente l'asciugo.
"Piangi?"
Mi chiede.
"Eh? No!"
Rispondo.
"Sembrava..."
"Hai detto bene, sembrava!"
"Non mentire, non con me."
"Facciamo colazione?"
Rispondo irritata.
Perché per te hai sempre ragione tu.
Anche per lui ha sempre ragione lui!
Dicevi semplicemente 'si, piangevo.'
E poi mi avrebbe chiesto perché...
Già, perché?
Stupido cervello, è ovvio. Siamo stati insieme!
"Okei."
Scendiamo giù e facciamo colazione con una tazza di latte e dei biscotti Pan Di Stelle.
"Buoni, i biscotti."
Dice spezzando il silenzio.
Faccio un cenno con la testa, mentre un pesante silenzio si avvolge su di noi.
"Ehm... è strano stare in silenzio con te... non litigare... non urlare..."
Dice.
"È strano che un giorno tu mi dica parole forti e il giorno dopo non ricordi nulla. Oh, scusami, eri ubriaco! Vedi... sto urlando, ora; contento? E comunque stare in silenzio non significa non aver nulla da dire."
Dico sussurrando l'ultima frase.
"Cos'è che ti ho detto, io?!"
Risponde a tono.
"Nulla, nulla che abbia importanza per te. Solo cretinate! I 'ti amo', i 'riprendimi', il pagliaccio, i 'resterai?' E il bac-..."
Mi blocco all'istante, neanche avessi il cemento a presa rapida in bocca.
"Il cosa?"
Chiede curioso.
"Non ricordi più nulla, ed è giusto che sia così."
Sussurro.
"Ci, ci siamo baciati?"
Balbetta confuso.
"È stata una cosa senza importanza; ora lasciami prendere, grazie."
Dico.
"Quindi posso andare da Tiffany, ora?"
Chiede.
Alzo le spalle.
"Fa come vuoi."
"Allora resto."
Dice.
"Prima dici che vuoi andare, poi che resti. Sei più confuso di me eh!"
Rispondo io.
"Lo sai che voglio restare da te."
Sussurra.
"E invece io ti dico che puoi andare da Tiffany e che non me ne importa assolutamente nulla!"
Dico alzando la voce.
"Mh. Lo sai che io resterò qui finché non chiariremo, vero?"
"Lo sai che io non voglio chiarire?"
"Lo sai che invece io ho bisogno di chiarire, perché SENZA DI TE NON VIVO, SOPRAVVIVO."
"Continua a sopravvivere, allora."
"Non fare l'acida, panda."
"Come fai a sapere dei panda? Io non ti ho detto nulla!"
"Certe cose ti restano impresse nella mente. L'unica cosa che ricordo è dei panda."
"E del vomito non ricordi nulla?"
Dico ridendo.
"Oh, quello, beh, quello era scontato."
Dice sorridendo.
SPAZIO AUTRICE:
EHIII! SCUSATE SE NON AGGIORNO SPESSO, MA TRA I VARI IMPEGNI NON RIESCO MAI A TROVARE TEMPO!
UN IMMENSO GRAZIE PER LE VISUALIZZAZIONI E LE STELLINE. UN BACIONE!
1080 parole.

"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora