Cap.46.

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GIORGIA POV'S:
Alla fine, troppo stanchi, ce ne siamo andati dal luna park dopo aver fatto montagne russe e giostre che facevano venire il VOMITO. Sono le 21:30, e sono appena arrivata a casa. Marco è andato a casa sua a cenare, dice che stava morendo di fame, e in effetti anch'io sto morendo di fame, ma non so cosa prendere da mangiare, dato che qui non c'è nulla.
Decido di contattare mia mamma.
"Mamma, cos'hai deciso?"
Le scrivo per messaggio.
"Resto qui, amore. Sai che a papà il lavoro va male... mi ha detto che domani tornerà a casa, dato che la zia sta meglio."
"Va bene, un bacio!"
"Ti voglio bene, ciao!"
Risponde infine mamma.
Chiamo papà, allora.
"Papà, domani torni a casa?"
Chiedo quando risponde.
"Come lo sai? Doveva essere una sorpresa! È stata mamma, non è vero?"
Chiede.
"Eh? Arrivo Luna! Scusa papi, mi sta chiamando la mia amica, vado da lei. Ciaaao."
Dico riattaccando.
Subito dopo mi arriva un messaggio dalla mamma.
"Non dire nulla a papà, mi sono ricordata solo ora che era una sorpresa!"
Ops...
"Okaaaay, sta tranquillamente tranquilla."
Scrivo.
Chiamo papà.
"Papi, ho risolto la cosa con la mia amica. E niente, comunque lo volevo sapere perché era un tipo... sesto senso, boh. A me nessuno ha detto nulla... Quindi vieni?"
Chiedo.
"Beh, si."
Dice.
"Okay, a domani."
Dico.
"Ciao."
Dice, e chiudo la chiamata.
Inizio a ridere da sola per i danni che ho fatto. O forse sono semplicemente effetti collaterali della fame...
Sono le 21:00, e tra 30 minuti circa il supermercato chiude: magari faccio un salto e compro il pane e i salumi.
Ci vado da sola, tanto non è tardissimo, e il supermercato è a qualche passo da qui, precisamente dietro casa.
Mi infilo il giubbotto nero e scendo di casa, con chiavi e telefono in tasca.
È già buio, nonostante non sia poi così tardi... ho quasi paura di questo buio. Il cielo non è illuminato da nessuna stella, c'è solo la luna piena. Diversi lampioni della strada sono accesi, e non c'è anima viva per le strade. Sono deserte. Ci sono solo io. Poi vedo un'ombra, che si avvicina sempre più, la paura, e poi il nulla, il nulla più totale.

MARCO POV'S:
Ho provato a chiamare Giorgia almeno 10 volte, e non mi ha ancora risposto. Il telefono squilla a vuoto, e questa cosa mi sta mettendo ansia, o forse rabbia. Che Claudio sia andato a trovarla? Che magari lei si stia scocciando perché mi ritiene appiccicoso? È tutto probabile.
Non vorrei farmi pensieri sbagliati, è la mia ragazza e devo fidarmi, ma ho troppa paura di perderla.
Decido allora di andare a casa sua. Dopo aver suonato ripetutamente alla porta di casa e senza essere aperto, trovo un'ipotesi: magari lei è uscita da casa e ha lasciato il telefono a casa sua...
Ma perché è uscita senza avvisarmi?
Ma mi sento?
Sto diventando troppo appiccicoso, devo darmi una calmata, seriamente.
Ora respiro, e inspiro. E mi calmo.
DOVE SEI GIORGIA?

GIORGIA POV'S:
Mi risveglio legata ad una sedia come un salame, e prendo quasi un infarto quando apro gli occhi. Il padre di Marco e il suo assistente.
NO NO NO NO NO!
In questa situazione, avevo giurato a me stessa che non mi sarei più ritrovata. Maledizione!
Chi ha deciso questo per me?!
Eh? Capitano tutte a me!
Ci troviamo in una piccola stanza umida, probabilmente di una casa abbandonata. Qui nessuno mi troverà!
Io voglio andarmene da qui.
Inizio a piangere in modo esasperante, mentre al contrario loro ridono.
"Oh, piccola. Non piangere."
Mi canzona l'assistente.
"Verme!"
Cerco di urlare, senza risultati però, essendo bendata ovunque: bocca, arti, corpo.
Non posso nemmeno esprimere la mia opinione, neanche se sono in fin di vita.
Tanto se non mi uccidono loro con un coltello, morirò comunque, perché la corda è legata in modo talmente stretto che faccio veramente tanta fatica a respirare. Troppa per riuscire a sopravvivere. E se, nel caso, sopravviverò, avrò un dolore lancinante nel petto, e dormire sarà impossibile. Anche se vedessi morto il padre di Marco e il suo assistente, non vivrei più in pace.
Ma io voglio incontrare di nuovo gli occhi di Marco. Voglio piangere e ridere con lui. Voglio i miei genitori. Avevo promesso alla mamma che sarei andata a trovarla, e non riuscirò a mantenere questa promessa. Io, che se prometto, mantengo.
Non saprò mai se Marco avrebbe mantenuto la sua di promessa, però. Non sarò mai sua moglie, né lui mio marito. Non vedrò mio padre domani, non lo saluterò mai più. Non vedrò Meri né Luna, o tutti gli altri. Non vedrò più nemmeno Claudio, anche se chissene; però in questo momento non riesco a non pensare che non avrò più una vita, né i miei amici, i miei parenti o il mio ragazzo.
Riesco solo a pensare al dolore che mi trafigge il cuore, come con una spada.
Ma veramente mi merito questo? Marco dov'è?
Mi sta cercando?
E papà? Domani non mi troverà a casa...
Ma la mamma allora? Rimpiangerà il fatto di essersi allontanata da me, si darà colpe inutili!
NON VOGLIO MORIRE!
E non ho paura dell'oblio, al contrario di Augustus Water di colpa delle stelle. Anche se nessuno mi ricorderà come si ricordano le migliori campionesse di pallavolo, o come si ricorda John Green per i romanzi che scrive, non importa. Ho solo bisogno che le persone a cui io tengo si ricordino di me!
"Hai visto? Ci rivediamo dopo taaanto tempo... come vedi, se sono qui è perché sono evaso. Ma perché sono finito in galera? Per. Colpa. Tua."
Dice il padre di Marco.
"Kim, togli l'imbavagliatura alla bocca. Dobbiamo fare una chiacchieratina. La ragazzina deve pagarla, sia per lei che per Marco."
Continua facendomi sussultare.
Ah, quindi il tizio si chiama Kim?
L'ho detto che aveva un non so ché di straniero.
"Sì, capo."
Dice, e si avvicina a me.
Con le sue grandi mani fredde toglie la benda dalla bocca, e con i suoi piccoli occhi scuri, inizia a scrutare l'espressione del mio volto. Poi mi guarda intensamente negli occhi, e capisco che i suoi sono occhi sono malvagi, e capisco che farò una brutta fine.
SPAZIO AUTRICE:
EEEHIIII! ALLORAAA, COME AVRETE LETTO, IL PADRE DI MARCO E IL SUO ASSISTENTE SONO SCAPPATI DAL CARCERE, E HANNO RAPITO GIORGIA. MARCO È NERVOSISSIMOO.
E NULLA, SCOPRIRETE TUTTO IL RESTO LEGGENDO IL PROSSIMO CAPITOLOO.
UN BACIO!
1082 parole.

"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora