UN MESE DOPO:
GIORGIA POV'S:
Siamo già alla fine di novembre, e tante cose sono cambiate. Già, in così poco tempo, le cose sono cambiate.
Papà alla fine è rimasto parecchio tempo con la zia Gracia all'ospedale, dato che, oltre alla febbre, si sono riscontrati altri problemi, a quanto pare. Sono andata a trovarla, ed era felicissima di vedermi; ora è a casa sua, ma ha bisogno di cure e medici che vanno quasi ogni giorno a casa sua, perciò papà, che l'adora, è rimasto da lei. Per restare con la zia ha perso il posto di lavoro, dato che si assentava sempre. La mamma è rimasta a Parigi con la sua amica. Da una settimana, ha deciso di restare un altro po' lì per decidere. Deve decidere se accettare o rifiutare una proposta per un lavoro che le hanno offerto, e il contratto vale per un anno. Vuole pensarci, ma io le ho detto che può tranquillamente restare lì, che ci vedremo tra meno di un anno e che ovviamente andrò a trovarla, ma non sa che fare. Non vorrei che pensasse che m'incazzerei, e poi papà ha perso il lavoro e siamo molto a corto di soldi. Praticamente al verde. E così se la mamma resta lì, e la paga sarà di 2200€, detto dall'azienda, la mamma potrà spedirci i soldi. Inoltre la sua amica ha accettato, e sarebbe brutto che lei tornasse da sola in aereo. Ovviamente mi manca, ma le hanno offerto i lavoro dei suoi sogni, e poi si lavora poco e si guadagna molto. Sarebbe da stupidi rifiutare, le ho detto! Però una notizia buona c'è, ed è Marco. Stare con lui è fantastico. È il ragazzo che tutti vorrebbero, ma che solo io ho. Oggi abbiamo fatto uno shopping terapeutico per lo stress, per il mio stress però, dato che lui si sarà stressato ancora di più, a stare chiuso lì dentro. Però è stato fantastico, mi ha aiutata nello scegliere gli abiti, poi ci siamo presi due ciambelle alla nutella e due espressini, e siamo andati via. Una prova superata a pieni voti, insomma.
Gli allenamenti di pallavolo vanno benissimo, e proprio ieri abbiamo giocato per un amichevole. È stato fantastico il tifo di Marco, Meri, Ale, Leo e Luna.
Leo e Luna stanno insieme, Alex e Meri pure. Da quel giorno, quando li rinchiusi nelle camere, hanno fatto pace, le due coppie. Non si davano più pace, non riuscivano a stare distanti.
La mia mossa non fu sbagliata, e da sembrare incazzate, ora mi ringraziano. Ed io ringrazio il mio cervello per il favoloso piano. Il mio cervello che funzionò perfettamente solo quel giorno, e questo vuol dire che se voglio, posso. Posso farlo funzionare, dunque, perché non è ancora perduto.
Comunque, lasciando perdere il mio cervello che a tratti sembra funzionare, a tratti no, oggi io e Marco festeggiamo un mese di noi.
Un mese insieme.
Un mese di certezze.
Un mese di solo amore.
Un mese di gioia.
Un mese di baci.
Un mese che dovrebbe essere come tutti gli altri 11 mesi restanti.
Voglio vivere così, con lui al mio fianco!
Quindi, per questo magnifico mese, Marco e io andremo al ristorante, in compagnia di Luna, Leo, Meri e Alex. Teoricamente dovrei sapere dove andiamo, ma nessuno vuole dirmelo. Hanno solo detto:
"Giorgia Paradiso, sta calma! È solo un piccolissimo ristorante, vieni vestita in modo non troppo elegante. Se è una sorpresa non possiamo svelare niente!"
Oppure:
"Perché non lo chiedi a lei/lui?"
Dicevano fra loro, ma nessuno parlava.
Ora sono le 17:00, e al ristorante si va alle 21:00.
Io sono praticamente nel P.A.N.I.C.O. più totale.
Cosa metto? E se fosse uno scherzo? Magari è un negozio raffinato... ma dai, non mi sono mai fatta tutti questi problemi in vita mia!!
Andiamo per le scarpe che mi ha regalato Marcolino e... vabeh, si, un vestito, ma quale?
Non mi va il solito tubino nero stretto.
Controllo velocemente nell'armadio, nella sezione vestiti, e trovo:
-Un tubino nero.
-Un tubino rosso.
-Un vestito blu con la gonna a palloncino.
-Un vestito bianco in pizzo.
Tutti troppo eleganti, o poco adatti. L'ultimo capo che trovo è un bellissimo abito nero in pizzo con una fascia trasparente sotto il seno. Okay, gli abiti sono finiti. (Ed erano anche troppi, ne ricordavo di meno!)
Metterò l'ultimo vestito, dato che è uno dei più belli.
Mi faccio prima una doccia, e lavo i capelli.Quando finisco, mi asciugo i capelli e li lego con una treccia veloce. Inizio a vestirmi: metto prima il vestito, poi le scarpe. Decido poi di chiamare Marco, per scoprire qualcosa.
Quando risponde dico:
"Mà..."
"Ehi Giò."
"Amo dove sei? Ti stai preparando?"
Chiedo.
"Eh no furbetta mia, non ti dico nulla. Ciaaao."
"Amo! Uff."
Sbuffo, e lui riattacca.
Che ci posso fare, se sono curiosa?
Squilla il telefono. Lo afferro velocemente, e vedo che Marco mi sta chiamando. Non voglio rispondere. Però magari vuole svelarmi tutto!
"Amo, hai deciso di svelarmi tutto? Lo sapevo! Quanto ti amooo."
Dico.
"Eh no amo. Ti ho chiamato solo per dirti di coprirti, perché fa freddo. Ciao amo."
E riaggancia.
"Stronzo."
Sussurro.
Se non vuole dirmi niente lui, chiamo Luna.
"Lùùù. Amica miaa, ti stai preparando?"
Chiedo quando risponde.
"Giò, per ordine di Marco non posso dirti nulla. Ciao capretta."
Dice e riattacca.
Chiamo Meri, che risponde lo stesso. Okay, basta, mi arrendo!
Ho già perso fin troppo tempo.
Mi lavo i denti e poi mi trucco con eyeliner nero, rossetto bordeaux e un po' di blush, dato che ho un colore cadaverico in faccia. Poi sciolgo la treccia e prendo l'arriccia capelli e arriccio le punte. Metto il profumo migliore che ho, Dolce&Gabbana, e sono pronta.
Oddio il regalo, lo stavo per dimenticare! Gli ho preso un Casio argento... spero che gli piaccia!
Prendo il giubbottino di pelle nero e una borsetta nera con le borchie, dove infilo velocemente il pacchetto regalo, ed esco di casa.
Chiamo Marco.
"Amo, dove sei? Io sono appena uscita di casa."
Dico.
"Amo, s-sto arrivando."
"Abiti di fronte a me! Muoviti, fa freddoo!"
"Si, vabeh, aspetta lì. Ciao amo!"
E riaggancia.
La devono smettere TUTTI di chiudermi il telefono in faccia, oggi!
Un taxi si piazza di fronte a casa mia.
"Lei è Giorgia Paradiso?"
Mi chiede l'autista.
"Si, s-sono io."
"Salga, allora."
Dice invitandomi a salire.
"Ma dove mi porta?"
Chiedo curiosa.
"Non si può dire..."
"Oh, e insomma! E se io non mi fido?"
Sbuffo incrociando le braccia sotto il seno.
"Le conviene fidarsi."
Dice.Dopo 15 minuti in macchina, l'autista dice:
"Siamo arrivati. Può scendere. Buona serata!"
"Buonasera."
Rispondo uscendo, mentre guardo il paesaggio mozzafiato di fronte a me.SPAZIO AUTRICE:
EHIEHII! OVVIAMENTE LA STORIA NON È COMPLETA. (CI TENGO A PRECISARLO, PROBABILMENTE ARRIVERÒ AI 50/60 CAPITOLI!)
LE SCARPE SONO QUESTE QUI NELLA FOTOO. (SCUSATE SE NON L'HO MESSA PRIMAA, ME NE DIMENTICAI COMPLETAMENTE, AHAH. COMUNQUE DOVEVO METTERLA GIÀ AL CAPITOLO 30! COL RITARDO DI 11 CAPITOLI, MA CE L'HO FATTAA.)
VI METTO ANCHE LA FOTO DEL VESTITO, VISTO CHE CI SIAMOO.
E NULLA, UN BACIO E CONTINUATE A LEGGERE LA STORIA, COMMENTATE E METTETE UN LIKE, LO APPREZZO VERAMENTE MOLTISSIMO!
1208 parole.
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"Sono Un Disastro, Ma Tu Amami."
RomanceDAL CAPITOLO 15: "Dobbiamo parlare seriamente, per una volta. Promettendo di non allontanarci, dopo." Dice. "E perché non dovremmo allontanarci? Siamo... siamo come l'acqua e il fuoco, il giorno e la notte, il nero e il bianco, il male e il bene, la...