14 capitolo

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Sono bloccata in questo bagno con un pazzo psicopatico di cui non so niente.

Io lo guardo.
Lui mi guarda.
Io sono terrorizzata.
Lui sorride.

Un attimo!
Quel sorriso...l'ho già visto da qualche parte.
Ma dove??

Oooh, ma certo...il ragazzo della festa!
Oh mio Dio.
Non ci credo...è proprio lui!

''Allora, vuoi continuare a guardarmi per il resto della tua vita?" Mi chiede con un ghigno sulle labbra.
Rimango immobile.
"Vedo che vuoi studiare la mia figura ancora per molto.
Bene! Imparatela a memoria." Esclama ridacchiando.

"A che ti serve il cappuccio, gli occhiali da sole e quel percing al labbro se so già chi sei?" Gli chiedo con aria di sfida.
"Ooh, piccola! Credimi non lo sai." Dice sicuro di sè.
"E se la risposta, invece, potrebbe sorprenderti?" Gli chiedo ancora.
"Allora dimmi...dimmi chi sono!" Afferma avvicinandosi rapidamente e bloccandomi dai polsi sulla parere del bagno.
Deglutisco leggermente e lo guardo.

"Sei il ragazzo di ieri sera alla festa di Ashley non è vero?" Gli chiedo in un piccolo sussurro.
Lui si avvicina al mio orecchio e mi dice, -"Sei astuta a quanto vedo! Da cosa te ne sei accorta, dalla voce? Dal mio modo di fare?" Chiede iniziando a baciarmi il collo.
"Dal sorriso." Sussurro senza fiato a cuasa della troppa vicinanza che m'infastidisce.

"Perché cos'ha il mio sorriso?" Chiede staccandosi dal mio collo e guardandomi attraverso le lenti scure dei suoi occhiali.
"È...non so...è stata la prima cosa che mi è rimasta impressa di te, dunque ti ho riconosciuto." Dico semplicemente, mantenendo i battiti del mio cuore regolari.
"Bhè, allora in qualche modo ti ho attratto giusto?" Chiese avvicinandosi ancora di più.
"No, per niente! Sei solo un brutto coglione. A che gioco stai giocando, eeh? Come facevi a conoscere me e mia sorella prima di ieri sera? E perché continui a perseguitarci come uno stalker maniaco?!" Chiedo alzando il tono di voce senza accorgemene.
"Hey, calma i toni brutta ragazzina insignificante. Non osare darmi dello stalker maniaco perché non lo sono. Io seguo solo gli ordini che mi vengono dati!" Ringhia alquanto alterato.
"Che cosa? Quali ordini? Chi te li da?" Chiedo subito volendo scoprire il più possibile.

Lui sembra far caso solo adesso a quello che ha detto. Immagino che gli sia scappato.
"Da nessuno! Dimentica quello che ho detto e non ti farò niente, capito?" Dice brusco sbattendomi al muro.
"NO! Adesso parli!!!" Ringhio incazzandomi già da subito.

Ooh andiamo! Ti rendi conto che uno sporco maniaco ti sta appiccicato addosso non nel migliore dei modi, e tutto quello che sai fare è urlargli contro facendolo incazzare di più??! Alcune volte mi stupisco di me stessa te lo dico.

Bhè se non parla è ovvio che mi fa incazzare...devo sapere!

Si, ma usare un tono più calmo, no eeh?! Vuoi proprio farti picchiare?! Guarda che faccia ha!

E in effetti, mi accorgo che è rosso in viso e noto una vena pulsare sulla sua fronte, segno che sta diventando un toro psicopatico.

"Non usare quel tono con me stronza!" Dice tirandomi per i capelli e schiantandomi sul pavimento freddo del bagno, al che caccio un urlo di sopresa.

Cerco di alzarmi ma lui mi tira un calcio nello stomaco e lancio un altro urlo stavolta per il dolore.
"Ne vuoi un altro? Eeh?" Continua a urlare tirandomi dai capelli all'indietro e avvicinando, da dietro, il suo viso al mio.

Gi tiro di colpo una gomitata nello stomaco e lui cade da un lato, allora ne approfitto per alzarmi e cercare un oggetto per diffendermi.
Noto che il rubinetto di un lavandino è mezzo rotto, dunque mi avvicino ad esso e cerco di staccarlo con tutte le mie forze, anche se difficilmente.

Arrivi tu e mi salvi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora