Arrivi tu e mi salvi.

35 capitolo

"Che cosa volete farmi?" Chiedo stringendomi più che posso al muro.
"Ooh lo scoprirai proprio adesso!" Ringhia uno di loro avvicinandosi.
Mi afferra per un polso facendomi alzare e dopo mi afferra per il collo sbattendomi al muro.
"Proverai tanto, tanto dolore." Dice stringendo sempre di più la presa sul mio collo.
Faccio fatica a respirare e sento il sangue salirmi alla testa.
Chiudo gli occhi mentre apro la bocca in cerca d'aria e batto ripetutamente pugni sul petto del ragazzo che in questo momento mi sta strozzando, per farlo allontanare, ma non si muove di un millimetro.
Cerco di tiragli un calcio nelle parti basse, ma lui afferra prontamente la gamba e fa pressione sul mio collo, al che mi leva completamente il fiato e mi spinge con forza in avanti facendomi cadere a terra.

Tossisco una decina di volte e cerco di prendere più aria che posso nei polmoni.
La gola mi fa male per la pressione che ci ha messo e penso che avrò i segni ben evidenti.
Mi tengo la gola con una mano e con l'altra cerco di alzarmi, ma l'altro ragazzo afferra la catena con cui è legato il mio polso e mi attira a sè prepotentemente.

Provo un male cane al polso...già che la stretta della catena mi ferma quasi il sangue, figuriamoci se quello mi tira come un cane a passeggio...il polso ormai l'ho violaceo, quasi nero, ed ho le forme della catena impresse nella pelle...ho anche qualche taglio a causa della stretta chiusura che mi ha perforato la carne.
Cazzo, brucia in un modo pazzesco!

Mi tengo il polso e cerco di smuoverlo un pò per smorzare almeno il dolore...forse ci farò l'abitudine.
Mi metto a sedere ed alzo lo sguardo verso i due ragazzi che mi stanno facendo un ghigno soddisfatto.
"Come ci si sente ad essere picchiati??" Chiede uno di loro.
"Male vero?" Chiede ancora.
"Bhè adesso morirai di dolore...la pagherai per la ginocchiata che mi hai dato sta mattina ed anche per il bernoccolo che mi hai fatto!" Ringhia sempre lo stesso ragazzo avvicinandosi ed accarezzandomi una guancia.
Poi con uno schiaffo mi fa girare la testa di scatto verso destra.
Mi afferra per i capelli e mi sbatte la testa al muro, al che caccio un piccolo urlo.
Mi tiene la testa ben ferma e mi tira un pugno proprio sull'occhio.

Ahia che maleee porco cane!!!

Stringo i denti per non lasciare che il dolore l'abbia vinta su di me e cerco di tenere l'occhio chiuso perché mi fa un male un cane...però non riesco a tenerne solo uno chiuso, infatti non so nemmeno fare l'occiolino, dunque li apro entrambi, ma il dolore che si propaga nell'occhio me li fa chiudere di scatto e li stringo fortemente.

Sento il ragazzo davanti a me ridacchiare, perciò cerco di fare dei respiri profondi per non prenderlo a cazzotti in faccia.
"Adesso lasciala un pò a me...mi ha quasi rotto il naso con la gomitata che mi ha dato!" Dice sta volta l'altro.

Apro di poco gli occhi e lo vedo avvicinarsi velocemente prendendomi per un braccio e facendomi alzare.
Mi afferra per il polso stretto nella catena e me lo strizza con forza, allora apro la bocca per lanciare un urlo ma la richiudo mordendomi il labbro e sopportando il dolore per non dargli soddisfazione.

"Avanti urla di dolore!! Voglio sentirti!" Ringhia ad un centimetro dalla mia faccia prendendomi per il braccio sinistro e portandolo dietro la schiena torcendolo violentemente mentre mi preme sul gomito.
Credo che se continuera così mi si romperà il braccio sicuramente.
"Urla!!!" Grida facendomi sussultare, ma io non urlo lo stesso...stringo i pugni conficcando le unghie nella carne e stringendo i denti fino a farli conficcare nelle gengive.

"Ah dunque la metti così, eeh?" Ringhia ancora.
"Vediamo se in questo modo urli!" Continua a dire mentre estrae un pugnale dalla tasca dei jeans.
Sbarro gli occhi e li chiudo respirando irregolarmente per l'agitazione.
Molla la presa sul mio polso, ma quella del braccio no...poi impugnando il coltello con una mossa rapida me lo conficca nel fianco, di poco sotto le costole.
Lancio un urlo strozzato e poi inizio ad urlare a squarciagola quando gira la lama del coltello dentro la mia carne.