Chapter 1

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«Ragazzi, silenzio. È il vostro primo giorno di scuola e già avete intenzione di beccarvi una nota disciplinare?» Tuona la professoressa di matematica scaraventando le sue grinzose mani sulla cattedra e riproducendo un tonfo sordo.

La professoressa Valente ha accompagnato la nostra classe sin dal primo anno di superiori e nonostante le nostre petizioni spedite alla preside, Valente ci accompagnerà sino al termine della nostra avventura liceale.

«Sofy, io la vado più invecchiata del solito.» Mi fa Serena, la mia compagna di banco riferendosi alla professoressa. I nostri genitori si conoscono dapprima che noi nascessimo, e ciò ha fatto nascere l'amicizia che ancora ci lega.

Sì, lei è la mia migliore amica, colei che conosce tutti i miei più segreti reconditi, l'unica che mi dà manforte quando sorgono delle discussioni tra me e Alberto, il mio ragazzo. Lei è semplicemente diversa da tutte le altre. Occorre solo che i nostri occhi si incontrino e noi due stabiliamo una connessione telepatica.

Oggi è più agghindata del solito: la sua chioma castana con venature di biondo sulle punte, è sciolta e si posa lungo la sua schiena. 

I suoi occhi nocciola emanano un luccichio ad intermittenza e la sua perfetta dentatura bianca a volte sembra abbagliarmi. Il suo piccolo nasino è punteggiato da invisibili lentiggini e su quest'ultimo è posata una montatura di occhiali neri dai vetri quadrati e griffata Armani. 

A discapito della sua fascino, Serena non può fare sfoggio dell'altezza. Lei è più bassa di me di molti centimetri, ma nonostante questo "difetto" ammalia bizzeffe di ragazzi.

È spigliata e nulla le incute timore, forse perché i milioni del padre le permettono di avere sempre l'autostima una spanna superiore alla mia. 

Eppure, Serena non è affatto una snob e non si vanta dei suoi costosi abiti griffati. Lei dice che il suo motto preferito è: "Usurpare soldi al babbo".

«Invecchiata o non, sono certa che quest'anno sarà piuttosto tragico.» Le rispondo e scoppiamo in un momento di ilarità. 

Siamo piuttosto abbronzate e la nostra pelle è di un colorito simile all'oro. L'estate scorsa ci siamo divertite come matte. Siamo partite per la volta di un'isola greca, io con Alberto e lei da sola, ma una volta approdati sull'isola, Serena si è data alla pazza gioia; ogni sera ritornava con un tizio diverso, svedesi, inglesi e americani, non si è fatta mancare nulla.

In fondo lei si è divertita molto più di me, ma io sono stata in egual modo felice di passare la mia vacanza con Alberto, il ragazzo di cui sono innamorata ormai da un anno.

«Sai perché amo il primo giorno di scuola?» Mi domanda sornione per poi sfoggiare un ghigno. 

Ogni anno è sempre la stessa storia. Serena è ossessionata dai nuovi arrivi, in particolare dai ragazzi. Lei e il sesso maschile non posso stare lontani per più di un giorno e se ciò accade Serena va in crisi d'astinenza come una tossicodipendente.

«Se vogliamo calcolare tutti gli anni di liceo, questa è la quinta volta che ripeti la stessa domanda. Sei curiosa di scoprire i nuovi arrivati ed eventualmente sognare cose proibite.» Mi esprimo atona. 

Lei mi dà uno spintone e la professoressa ci intima di far silenzio, poiché si appronterà ad elencare il tedioso appello.

«Prof., siamo sempre i soliti. Nessuno è stato bocciato e non c'è nessun nuovo arrivato!» Esclamo con fare annoiato.

Serena mi rivolge un'occhiataccia sconvolta per poi sorreggere la sua testa con le mani. «Prof., la mia amica è una portatrice di iella.» Ribatte ridanciana.

Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora