Chapter 47

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Arriviamo in spiaggia e delle piccole onde si innalzano per poi stagliarsi sulla riva echeggiando in lontananza.

Il riflesso bianco opaco della luna illumina la tranquilla marea e l'odore purificatorio della salsedine si irradia nei miei polmoni.

Una leggera brezza stuzzica la mia pelle; sistemo i miei capelli e intravedo Mathias incamminarsi sul lungo pontile che si protrae verso il mare ignoto.

Ai suoi passi, il legno scricchiola e le barche, ammainate ai paletti con spesse corde, danzano sull'acqua andando spesso a scontarsi con il pontile stesso.

L'atmosfera mi imprime di per sé una pacifica calma interiore, ma quando Mathias si volta, ecco che le acque cominciano a diventare agitate dentro di me.

«Che fai non vieni?» Mi chiede lui in tono supplichevole, ed io, con le mani strette in grembo, gli rispondo: «Il nostro bacio non è sinonimo di riappacificazione.»

Il volto perplesso di Mathias viene illuminato da una lucina di una barca che oscilla ora più intensamente. «E allora cos'era?» Fa lui.

«Puro bisogno fisico.» Ribatto io mentendo spudoratamente.

Nella mia testolina affollata si sta tenendo una seduta parlamentare sull'accettazione del "PERDONARE MATHIAS".

Non può passarla liscia in questo modo. Sofia, devi fargli soffrire le pene dell'inferno e dimostrare che ora sei tu a comandare. Si dibatte la vocina della coscienza.

Non perdere ulteriore tempo a sfornare decisioni sul perdonare o meno Mathias; goditi questa serata e fa' che diventi una nottata indelebile. La vocina malefica risponde.

«Beh... Lo sapevo che il bacio non mi avrebbe espiato dalle colpe. Allora ho pensato a qualcos'altro, ma se hai intenzione di restartene lì, allora non lo scoprirai mai.»

Mathias ha ritrovato quel sorrisetto tanto arrogante che aveva smarrito durante la nostra ultima discussione; se rivado al preciso istante in cui ho beccato lui e Ginevra darsi quel misero bacio, la rabbia prende possesso della mia razionalità.

Ma se davvero Ginevra ha tentato di baciarlo? Dopotutto il ragazzo che ho a due passi e lo stesso che, qualche anno fa e in versione baby, si è gettato in acqua per salvare il suo amico da una morte sicura.

La curiosità nel domandargli il motivo per il quale ha deciso che il mondo non dovesse sapere del suo gesto eroico, mi spintona verso di lui, mentre la ritrosia mi afferra per l'orlo del mio costume riportandomi alla luce una fatidica domanda: e se Mathias mi facesse soffrire di nuovo? Se le sue frasi dolci sono soltanto un pretesto per ottenere un biglietto di prima classe per le mie mutandine?

Sono tanti gli interrogativi che mi spingono a tornarmene indietro e a dimenticarmi di lui, ma altrettanto sono tante le misteriose forze che mi suggeriscono di raggiungerlo.

Ha afferrato che il nostro bacio non è sinonimo di perdono, ed ha aggiunto che per farsi perdonare ha pensato a qualcos'altro, ma cosa?

Occorre soltanto compiere un piccolo passetto e la tua curiosità verrà svelata. Mi tenta la vocina malefica.

Indietreggia e urla ai quattro venti che ci vuole ben ALTRO per ottenere il tuo perdono. Si ostina la coscienza guerrafondaia.

Le scarpe di Mathias producono un ticchettio che si condensa alla perfezione con il sciabordio lento delle onde. Le stelle sbrilluccicano nel terso buio del cielo e la luna proietta la propria luce sul velo mistico del mare.

Lo seguirò per dargli l'opportunità di giocarsi la carta "perdono"; a tutti è consentito commettere un errore, è questa la peculiarità che ci rende imperfetti.

Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora