Chapter 56

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Il mondo gira vorticosamente e ai miei timpani giungono delle voci fastidiose. Mi aggrappo alla sedia, ma due mani mi sorreggono aiutandomi ad alzarmi.

L'espressione di Mathias è corrucciata e quando poggia delicatamente una mano sul mio zigomo, emetto un urlo strozzato e subito avverto un pulsare sottopelle.

Di sottecchi noto che Max è stato portato via da alcuni infermieri; la sua voce rimbomba ancora nel corridoio, ma sono troppo confusa per riuscire a dedurre come si è svolta la vicenda. 

«Devi metterti un po' di ghiaccio.» Dice sottovoce scrutando preoccupato il mio zigomo. 

«N-non fa niente.» Rispondo.

Alle spalle di Mathias, Serena si strofina entrambe le mani nei capelli unti; faccio per andare verso di lei, ma un'infermiera subentra nella stanza invitandoci ad uscire. 

«Sere, verrò presto a trovarti.» Urlo. 

«Starò qui per un bel po'.» Mi risponde lei pulendosi alla bell'e meglio il viso affossato dalla lacrime. «Sono una tossica, ormai.» 

Le sue parole mi infliggono un duro colpo alla psiche e nonostante all'interno della mia testa è in corso un concerto rock, assimilo l'appellativo che Serena ha deciso di appiopparsi. 

Mi porto una mano sulla guancia e un bernoccolo è spuntato sottopelle; avverto un dolore che sottrae a poco poco forza ai miei muscoli.

Involontariamente mi volto verso le alte finestre del corridoio e la sagoma del ragazzo è riapparsa; ora mi guarda con uno sguardo penetrante, quasi soddisfatto.

«Lo vedi anche tu?» Domando a Mathias senza distogliere lo sguardo, ma appena lui si volta, la sagoma del ragazzo scompare. 

«Cosa devo vedere?» Chiede Mathias.

«Nulla.» Sentenzio afflitta mentre dabbasso una folata di vento disturba i rami. 

Insieme ci dirigiamo verso la prima infermiera per chiederle di spalmarmi una qualche pomata sullo zigomo.

Lei accetta facendoci strada sino alla dispensa dei medicinali.

L'infermiera si prende le briga di cospargere la pomata delicatamente mentre io emette continui lamenti per il dolore.

Una volta terminata l'operazione ringrazio la donna e le chiedo se posso venire a trovare Serena in qualsiasi orario della giornata; lei mi risponde che all'apparenza sembro essere una brava ragazza e per questo motivo, la prossimo volta che verrò dovrò fare il suo nome e dire che sono sua nipote. La ringrazio e lei fa un segno di diniego dicendo che i ringraziamenti le vanno fatti quando salva una vita umana e non per una simile sciocchezza.

Apprendo che si chiama Iolanda e la saluto stampandole un ultimo bacio sulla guancia.

«Hai stretto amicizia con un'infermiera.» Constata Mathias con aria alquanto buffa.

«Sì. Era graziosa e disponibile. Spero si prenda cura di Serena.» Una pulsazione mi fa distorcere il viso. «Cos'è successo, dopo che Max mi ha colpita?» Chiedo curiosa mentre ci avviamo verso l'auto.

«La prossima volta Max non ti aggredirà più.» Ribatte Mathias sicuro infondendomi un senso di sicurezza.

Annuisco per poi voltarmi un'ultima volta: davanti a me si para la schiera di betulle, che crea delle enormi ombre sul prato verdeggiante.

La sagoma è sparita di nuovo e comincio a domandarmi se forse quegli occhi vitrei e quei capelli canarino spento non sono che frutto della mia immaginazione.

Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora