Chapter 16 Pt.2

32.5K 1K 312
                                    


Quando rientro in casa, saluto di sfuggita la mamma, per poi fiondarmi nella mia stanza.

Scaravento il telefono sul comodino di fianco al mio letto e mi levo le cuffiette senza badare a nulla.

È lui la causa di tutto ciò, del mio lunatico stato emotivo. Mathias è in grado di donarmi felicità ma al contempo farmi abbacchiare.

Sento i passi della mamma e poco dopo il suo viso si affaccia dal cardine della porta. «Ehy, tesorino di mamma, com'è andata la tua giornata in biblioteca?» Mi domanda curiosa.

Lei è a conoscenza che un tempo la biblioteca rappresentava per me il disperato tentativo di allontanarmi dalla realtà e che molto spesso ci riuscivo, ma da quando quel sorrisetto arrogante è subentrato nella mia vita non riesco a concentrarmi per più di cinque minuti.

Ripenso a lui, al suo modo di toccarmi e al desiderio focoso che arde dentro di me.

«Tutto bene.» Rispondo sforzandomi di essere quanto più normale possibile. «Ida è sempre un gran rompipalle.» Solo ora che ci rifletto mi rendo conto di quanto siamo stati avventati io e Mathias.

Se qualcuno ci avesse colto il flagrante? Proietto il continuo della storia nella mia mente: Ida chiamerebbe mia madre e lei rimarrebbe tanto deluso da non degnarmi mai più di uno sguardo e in tutto ciò Alberto avrebbe potuto scoprire che lo tradisco. Uno tragedia dovuta alla mia incapacità di interrompere quelle dita tanto abili.

La mamma ammicca e il suo carré sbatacchia; dopodiché si avvicina a me appoggiandosi al materasso e incrociando le sue dita. Sembra essere sul punto di dirmi qualcosa.

«Vuoi che ti faccia qualche foto? Magari con un'inquadratura diversa?» Le domando spiritosa.

«No, niente foto, questa volta. Volevo soltanto dirti che qualunque cosa ti accada puoi sempre confidarti con me. Sono propensa anche ad accettare un nipotino.» Insinua solenne scrutandomi dall'altro verso il basso.

«Mamma, ma sei scemunita?» Ribatto basita.

«No, affatto.» Fa le spallucce. «È solo che non parliamo da molto. Allora...» Si blocca buttando la tasta in grembo.

«Allora?» Chiedo interrogativa.

«Ho pensato che ti fossi stancata di parlare con me. Io sono una moderna, non mi scandalizzo di fronte a nulla.» E di colpo riprende quello sguardo solenne, come se io le dovessi confessare un qualche oscuro segreto.

Potrei dirle che pochi giorni fa ho perso la mia verginità, ma non credo sia il momento adatto.

«Mamma sto benissimo. La mia vita scorre normale, però mi manca papà.» Le rispondo circondando le mie braccia intorno alle ginocchia.

Ed è la verità, mi manca la sua presenza.

Ho sempre avuto un ottimo rapporto con i miei genitori e quando la domenica uscivamo per andare a fare delle escursioni ero la bimba più felice del mondo. Loro mi circondavano d'affetto facendomi sentire speciale e io in cambio li rendevo fieri, e tutt'oggi rifiuto l'idea di poterli deludere.

La mamma abbandona l'idea di estrapolarmi di bocca il motivo dei miei continui sbalzi d'umore poiché si oscura in volto. «La scorsa volta non litigavamo per te, ma perc-»

«... Perché papà non tornava da settimane. Lo so, mamma. Sono abbastanza grande da capirlo.» La interrompo e lei annuisce per poi darsi una spinta con le gambe.

«Beh... Ho rubato una ricetta da internet ed è favolosa.» Sbotta radiosa cambiando umore in un secondo. Ma io so che usa queste tecniche per mascherare il suo dispiacere.

Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora