È andato via ma i momenti trascorsi con lui si affastellano nella mia mente creando una sequenza: Mathias appare limpido davanti ai miei occhi, da quel maledettissimo primo incontro sino alla nostra ultima discussione, che forse ha segnato la fine della nostra storia.A scuola non ho fatto altro che pensare a lui e i professori mi hanno rimbeccato di frequente.
I ragazzi della classe mi hanno chiesto che fine avesse fatto Serena e io ho risposto loro che starà qualche settimana in montagna.
Max, con uno occhio gonfio, ha assistito alla scena e contrariamente a quanto avevo pensato, non è intervenuto.
Pochi giorni dopo mi si è avvicinato e con una voce mortificata mi ha chiesto umilmente scusa per la vicenda della Clinica; ho accettato le sue scuse poiché ero stanca di proseguire la discussione.
Ogni istante in cui la mia mente viaggiava, ricadevo nella trappola "Mathias"; sentivo il bisogno di averlo al mio fianco, la necessità di odorare la fragranza della sua pelle e di percepire il tocco liscio delle sue mani.
Mi è mancata una parte vitale di me e non ho la più pallida idea di quanto il mio corpo possa ancora resistere.
Insieme a lui sopravvivevo ad ogni calamità che questa terra potesse scagliarmi contro, ma ora anche un lieve soffio di vento può spazzarmi via.
Sono debole tanto che ogni sera ho versato lacrime imbrattando la federa del cuscino.
L'istruttore della scuola guida ha deciso di inserirmi nella lista dei prossimi canditati all'esame teorico, e nonostante la batosta che Mathias mi ha inferto, sono riuscita a superare l'esame commettendo due errori.
La mamma era euforica, mentre io un po' meno; mi ha raccomandato di apprendere bene le prossime lezioni di guida, cosicché appena avrò terminato il percorso della scuola guida, avrò un auto tutta per me; un tempo quest'idea mi allettava, ma adesso sembra che ogni cosa mi scivoli addosso.
La colpa è soltanto sua. Quel demone ha saputo risucchiare la tua anima e ora ti ritrovi a brancolare nelle tenebre, ma puoi trovare la luce, Sofia. Se impieghi tutta la tua forza di volontà, ce la potrai fare. Questa è una delle tanti frase che la vocina della coscienza ha espresso.
Serena ha deciso di restare per un lungo periodo (quasi un mese) alla Clinica; Bianca, sua madre, mi ha chiamato più e più volte esprimendo la sua preoccupazione per la figlia.
Così ho deciso di andare a trovare Serena, ma nessuno si è fatto avanti per accompagnarmi; fin quando un giorno, Max, mi chiesto se avessi voglia di andarla a trovar. H accettato senza esitazione e insieme ci siamo recati alla Clinica.
In poco più di una settimana ho riscontrato un netto miglioramento e il viso della mia amica era quasi radioso.
Le ho detto che si sarebbe dovuta procurarsi un cellulare per rassicurare sua madre; nel frattempo Max è rimasto fuori ad aspettarmi.
Serena mi ha chiesto chi mi avesse accompagnata e le ho mentito dicendole che ho preso la patente e che quindi sono venuta da sola.
Ho incontrato anche Iolanda, l'infermiera, che mi ha salutato chiedendomi dove fosse il ragazzo che l'altra volta era con me; io, imbarazzata, le risposto che non verrà mai più e lei ha reagito dicendomi che i litigi fortificano le relazioni,
Ho guardato al di là delle finestre e non ho scorto la sagoma che tanto mi inquietava: forse era soltanto frutto della mia immaginazione.
Serena mi ha rassicurato che la sua riabilitazione è meno complessa del previsto e che prima di Natale dovrebbe uscire.
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Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]
Romance*PRECEDENTEMENTE IL RACCONTI SI INTITOLAVA: COINQUILINI DI LETTO * Sofia è una ragazza fidanzata da un anno con Alberto e sta per affrontare l'ultimo anno di liceo. Nella sua classe mai un solo ragazzo si è aggiunto nel corso degli anni, ma nel suo...