Chapter 38

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Le lacrime sgorgano dai miei occhi affossando il viso. Sono stata un stupida! Mathias mi ha solo informata ed io ho reagito in malo modo.

«Cosa farai?» Mi domanda Serena svoltando a destra.

 Non ho la più pallida idea di come mi comporterò in questa situazione.

«Sofy...» Serena sospira mentre il mio singhiozzo rimbomba nei timpani come un martello pneumatico. «Tua madre deve sapere! Voi avete un rapporto speciale e se le scoprisse che tu sapevi già che tuo padre la tradiva, Margaret potrebbe rimanerci davvero male.» Dice lei con uno sguardo caritatevole.

Ammicco perdendomi con lo sguardo nel petrolio nero dell'asfalto. «Non so cosa fare!» Esclamo e il singhiozzo aumenta d'intensità.

Credevo che mio padre non fosse in grado di compiere un atto simile e invece, mi sono dovuta ricredere.

Lucas non poteva farsi gli affaracci suoi ed evitare di sgretolare il mio nucleo familiare? Lo odio.

Prima o poi la verità sarebbe venuta a galla come un cadavere gettato in acqua. Si pronuncia la vocina della coscienza.

«Quel coglione non sapeva restarsene a casa e farsi i cazzi suoi? Che bastardo quel Lucas! L'ho anche baciato.» Dice Serena con disprezzo.

«M-mamma, in qualche modo, l'avrebbe s-scoperto.» Rispondo mentre lei svolta a sinistra.

La finestra di casa comincia a delinearsi in lontananza e il cuore batte contro la mia gabbia toracica.

Serena accosta nei pressi del portoncino e una diversa forma d'ansia assale il mio corpo; è asfissiante ma al contempo ti permette di respirare seppur boccheggiando. Corrode ogni organo ma al tempo stesso ti consente di vivere seppur in agonia.

Inspiro una quantità d'aria pari a quella necessaria per tre corpi umani; mi accingo ad aprire lo sportello quando Serena mi blocca costringendomi a guardarla negli occhi.

Ha un sguardo preoccupato mentre il mio è inumano.

«Amica, so già che farai la cosa giusta.» Con le sue parole Serena tenta di instillarmi fiducia e in parte ci riesce, ma appena poggio un piede sul marciapiede e metà dal mio corpo è fuori dall'auto, la minima parte di fiducia ritrovata si dissolve nell'aria come esuli granelli di sabbia sollevati da un vortice di vento.

«Fatti abbracciare.» Serena circonda le sue mani intorno al mio collo e avverto la sua stretta calorosa che irradia il mio corpo. «Ti voglio bene compagna. Se dovessi avere bisogno di me, basta uno squillo.»

«Ti voglio bene anch'io. S-sarei persa senza di te.» Le rispondo con un sorrisetto forzato; dopodiché chiudo la portiera dell'auto, che produce un tonfo, e poco dopo Serena scompare al bivio.

Resto impalata ad aspettare un'immaginaria ancora di salvezza che mi venga a salvare da questo incubo, magari un Peter Pan che mi doni della polvere di fata. Ma nulla di tutto ciò accade, anzi un bambino mi passa di fianco guardandomi con lo stesso sguardo che si riserva alle persone matte.

Il mio cervello ritorna sul pianeta Terra e constato che non esiste alcuna via d'uscita per fuorviare la decisione che dovrò prendere a breve.

Se dirò tutto ciò che so alla mamma sarò l'artefice del definitivo tracollo del mio nucleo familiare, d'altro canto se deciderò di rimanere in silenzio e tenermi questo segreto per me andrò in contro all'eventuale ipotesi che la mamma venga a conoscenza che io già sapevo ogni minimo particolare. 

Mi lambicco la mente spronando le meningi a trovare una soluzione impari. So già che non esiste, inevitabilmente, qualunque decisione prenda ferirò i miei genitori.

Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora