Apro pigramente un occhio e distinguo i lineamenti del viso angelico di Mathias assopito dal sonno.
Il suo petto è nudo e indossa soltanto lo slip.
Ci siamo addormentati abbracciati, io sul suo torace e lui con il braccio che circonda le mie spalle.
Resto a contemplarlo per qualche secondo: sfiata leggermente dal naso e i suoi capelli, un tempo bagnati, ora prendono traiettorie sbizzarrine.
Mi avvicino a lui e di chetichella gli stampo un dolce bacio sulle labbra.
La luce del mattino penetra dalla piccola fessura e nella casupola si vengono a formare fasci di luce intensi e obliqui che scovano polvere fluttuante e arrivano sino a piedi del lettino.
Discosto con cautela le lenzuola e indosso la blusa, poi il jeans; pesco il cellulare dalla tasca e scorgo dieci messaggi e venti chiamate perse.
La mamma ha cercato di rintracciarmi tutta la notte, mentre Serena mi ha inviato alcuni messaggi stravaganti. "Cerca di non restare incinta. Non potrei sopportare il peso di diventare zia." È uno dei tanti.
Ma i suoi messaggi non mi impensieriscono affatto, piuttosto comincio a pentirmi di non aver avvisato la mamma. Immagino il suo stato d'animo attuale. Sono stata un'irresponsabile ma l'elemento di disturbo (Mathias) non mi ha fatto ragionare lucidamente neanche un secondo.
Mi dirigo verso la porta e gli uccellini si dilettano a sfoggiare il loro timbro musicale.
Appena mi trovo all'esterno della piccola struttura in legno, rimango esterrefatta nel guardare il panorama post-diluvio: delle gocce di pioggia scivolano dalle foglie in un lento ticchettio rilassante e la luce del sole rende viva l'intera vegetazione verdeggiante.
Al suolo si sono formate delle pozzanghere e il terreno è diventato melmoso. Ora, un team di piccoli uccellini con il manto di un bordeaux sfumato, si lanciano da un alto ramo e sbattano le ali facendosi spazio fra la folta natura.
Intravedo un geco, dalla pelle squamata caratterizzata da forme romboidi verdi, tentare l'impresa di scalare un grosso tronco.
Osservo la maestosità della natura appoggiata al cardine della porta e nel frattempo la mia mente comincia a riandare a ieri sera, quando Mathias mi ha detto quella famosa parolina.
La pelle viene scossa da un fremito incontrollabile e desiderio tanto buttarmi nel bosco e urlare per la gioia. Mi sento sollevata. Ha detto che mi ama... ed io risposto con un "anch'io".
Mi si bagnano gli occhi al solo pensiero di risentire quella parola. L'ha detto davvero? Non riesco ancora a crederci.
Non fidarti di lui. Potresti rimanerci molto male. Dice sadica la vocina della coscienza, ma io non bado minimamente alle sue parole.
Questa è la realtà, Mathias ha confessato i suoi sentimenti e io sprizzo felicità.
Avverto due mani che cingono il mio bacino. Sobbalzo e un attimo dopo le sua labbra si posano sull'incavatura del mio collo.
«Buongiorno.» Mi dice prendendo a piccoli morsetti il lobo dell'orecchio.
La mia schiena si irrigidisce al contatto con il suo petto nudo e la sua voce sensuale fa accapponare la mia pelle. «Buongiorno.» Rispondo con voce roca a causa della sua lingua, che in questo momento è intenta a disegnare delle strane forme sul mio collo.
«Che ne dici se facciamo il secondo round?» Si esprime retorico e senza chiedere il mio consenso, mi volta verso di lui.
Mi ritrovo tentata dalle sua labbra infime di peccato. Lui mi avvinghia avvicinando il mio corpo al suo e comincio ad avvertire la sua erezione crescere veemente contro il mio ventre.
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Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]
Romance*PRECEDENTEMENTE IL RACCONTI SI INTITOLAVA: COINQUILINI DI LETTO * Sofia è una ragazza fidanzata da un anno con Alberto e sta per affrontare l'ultimo anno di liceo. Nella sua classe mai un solo ragazzo si è aggiunto nel corso degli anni, ma nel suo...