La giornata di ieri si è conclusa senza colpi di scena.
Ho rimuginato sul messaggio che mi ha scritto Alberto, e ho deciso che sono pronta.
Lo farò, anche se tremo come una foglia al solo pensiero.
Alberto si dimentica molto spesso ciò che scrive, potrà anche dimenticarsi la richiesta che mi ha avanzato ieri pomeriggio, no? Ne dubito.
L'orologio segna le 19:40 e sono già agghindata. Ho deciso d'indossare un jeans scuro a vita alta con sopra una maglietta nera scollata sulla spalla e un piccolo tacco chiuso e invernale.
Nonostante la temperatura sia mite metterò un copri spalle. Di solito sono la vittima preferita del freddo e appena un refolo si staglia sulla mia pelle divento gelida come un ghiacciolo.La mamma mi ha aiutato a pettinare i capelli mossi. Li ha racchiusi in piccoli boccoli facendo un buon lavoro.
«Devo postare una foto su Facebook, adesso!» Ha detto precipitosa. Le ho riservato un'occhiataccia e lei ha compreso che il post che aveva immaginato di pubblicare in realtà sarebbe sfumato.
Non amo particolarmente i social, anzi direi che li detesto. Io e Alberto abbiamo deciso di cancellare i nostri profili da ogni social network e considerando che stiamo insieme da quasi un anno, Facebook non vede la mia faccia da un bel po'.
Ricevo un messaggio e scorgo dalla schermata il nome di Serena.
Sei pronta? La casa si sta già riempiendo. Stasera ci divertiremo.
Ti divertirai. Io starò con Alberto. Le rispondo e un attimo dopo il nome di Alberto comprare sul display.
«Piccola, io sto arrivando. Tu a che punto sei?» Domanda Alberto dall'altro capo.
«Ho quasi finito, devo solo spruzzarmi un po' di profumo.» Rispondo raccogliendo la bottiglietta ialina della mia fragranza preferita "Dolce e Gabbana: Light Blue".
Innalzo il profumo spruzzando due soffici getti sui miei polsi per poi inumidire il mio collo con un sapore dolce e signorile. «Ah bene, sei profumata solo per me. Però la fragranza che ti spruzzi non mi piace molto.» Dice lui ridendo.
«Io la amo, invece.» Ribatto. «Fra quanto sei qui?» Domando poggiando delicatamente la boccetta sul mio comò stracolmo di aggeggi e gingilli.
L'unico effetto personale a cui sono legata è il carillon che mi regalò papà alla tenera età di quattro anni. Da un anno a questa parte non è molto presente nella mia vita a causa del suo nuovo lavoro da dirigente bancario.
Il carillon è addobbato da vari pompon rossi e verdi il tutto tinteggiato da un rosa chiaro quasi bianco.
Lo apro e dei graziosi cavallucci, sorretti da stanghette, si alzano e si abbassano volteggiando e riproducendo una sinfonia soave.
«Sofia, il tuo fidanzatino sta bussando. Il padre e la madre avrebbero potuto regalargli un'utilitaria?» Strilla la mamma dalla cucina; poi si lascia andare in una riflessione personale.
Stacco la chiamata e la raggiungo in soggiorno; lei è intenta leggere "Il Grande Gatbsy" in lingua originale.
I suoi occhini brillano e quando si leva gli occhiali, una piccola lacrima le scende sino alla bocca.
«Mamma, lo so che sono vestita più formale, ma non mi spiego queste tue lacrime improvvise.» Mi avvicino a lei stranita.
«Nah, non stavo piangendo perché sei vestita "fashion". Mi sono emozionata al ricordo di me giovane riandando con la mente nei miei sfavillanti anni da rubacuori.» Dice rimettendosi gli occhiali da lettura e tirando su col naso.
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Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]
Romantizm*PRECEDENTEMENTE IL RACCONTI SI INTITOLAVA: COINQUILINI DI LETTO * Sofia è una ragazza fidanzata da un anno con Alberto e sta per affrontare l'ultimo anno di liceo. Nella sua classe mai un solo ragazzo si è aggiunto nel corso degli anni, ma nel suo...