Chapter 19 Pt.1

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Mi vesto indossando i primi indumenti pescati dall'armadio e la mamma si offre volontaria ad accompagnarmi sottolineando che è solo ed ESCLUSIVAMENTE per il mio occhio bitorzoluto; Non è molto gonfio e la pomata sembra far appiattire il livido violastro. 

La mamma mi lascia all'ingresso della scuola dove una calca di ragazzi si avvia verso l'entrata dopo lo squillo fragoroso della campanella.

Non ho alcuna voglia di incontrarlo stamattina, non dopo quello che ha fatto ad Alberto, ma l'altra parte di me, ovvero quella capitanata dalla vocina malefica, freme dalla voglia di incrociare il suo sguardo cangiante.

E appena entro in classe il suo posto e vuoto come quello di Serena. In classe c'è solo Giulia, con un vivido sorriso stampato in volto.

Ha una pila di inviti fra le mani dai colori fluo e un fuseaux beige attillato che mette in risalto tutti i suoi chili. «Ciao Sofia!» Mi saluta ebbra come se la giornata di ieri fosse un passato remoto. 

Rispondo al suo saluto appoggiando il mio zaino sul banco. Serena varca la soglia pochi minuti dopo e con lei anche Max; lui le riserva un'occhiata dolce, ma Serena lo snobba totalmente avvicinandosi a me e osservando il mio occhio gonfio. «È tutta colpa di quel coglione.» Sbotta imbronciata. 

«Ieri abbiamo esagerato un po' tutti.» Si intromette Max levandosi il cappuccio e cercando di domare la sua chioma biondo cenere.

I suoi occhi ghiaccio brillano d'intensità quando sono poggiati sul viso di Serena, ma lei sembra non accorgersene. 

«Resta il fatto che quel Mathi-» Ma Serena si blocca poiché Mathias soggiunge nella classe fissandomi a primo impatto.

Avverto come se un'onda d'urto provocata da una deflagrazione mi avesse investita senza però farmi sentire dolore, ma solo scompiglio interno.

Distolgo quasi subito lo sguardo e di sottecchi lo vedo intento a salutare a Max.

Serena osserva la scena con sussiego per poi scaraventare il suo zaino sul banco.

La classe si riempie e la professoressa Morandi, docente di italiano, entra in classe munita di sciarpa invernale e cappello di lana. Il suo naso è vermiglio e proprio in questo momento starnutisce. 

«Scusate, ragazzi. In questo periodo mi ammalo sempre.» Dice spuntando i bottoni del suo lungo giaccone verde bottiglia. 

«Prof., rimaneva a casa. Ne va della vostra salute.» Continua Max mellifluo.

«Che premura Massimiliano, ma ho un dovere nei vostri confronti e devo rispettarlo. Quest'anno dovrete affrontare l'esame e ogniqualvolta mi assenterò vi recò soltanto un danno. Quindi... Cosa sarà mai un raff... Raff...» Ma la professoressa serra gli occhi preparandosi ad un altro starnuto.

Si pulisce il naso arrossato con un fazzoletto e Serena emette un bleah di disgusto per uno schizzo di moccio volato sulla cattedra. «Ora dovrò chiamare l'agenzia per la disinfestazione.» Dice con il viso distorto dalle smorfie. 

Nell'ora di spacco, Giulia, fiera comincia a distribuire gli inviti e appena leggo "Sei invitata per la mia festa di 18 anni" in nero deduco che domani è il suo compleanno.

Li distribuisce alla classe intera senza esclusioni, compreso Mathias.

«Perché invitarlo?» Le domando mormorando. 

«Perché è un gran bel figo.» Mi risponde lei.

Mi ritraggo sdegnata e avverto lo stomaco contorcersi. Ha fatto un piccolo apprezzamento a Mathias, allora perché provo un dilaniante senso di fastidio?

Perché Mathias piace a tutte e tu sei solo una delle tante. Vocina coscienziosa. 

Non dare ascolto alla mia acerrima rivale, Mathias è attratto da te. E la vocina malefica rintuzza. 

Al solo pensiero che Mathias abbia occhi solo per me mi si accappona la pelle, ma devo risvegliarmi presto dal sogno, poiché un'attrazione incontrollabile si avvicina verso di me, adesso è a pochi centimetri.

Il suo sguardo è posato su Giulia, e io precipito nella gelosia. 

Oh santo cielo, devo finirla. Sono paranoica. 

Ha un collo alto nero che nasconde la sua pelle. Il mio corpo è in combutta col saltarlo addosso e impossessarsi di quelle labbra color carne, ma devo azionare il freno di stazionamento.

Ieri era con una ragazza, ma d'altro canto io non ho voce in capitolo. Lui potrebbe rispondermi che anch'io ero con il mio ragazzo, ma ciò non toglie che vederlo con un'altra mi ha dato il voltastomaco.

Era la fidanzata quella sguattera? Non che mi importi granché. Distorco la bocca incrociando le braccia in grembo. 

Sei retrocessa in serie C, Sofia. Mi rimprovera la coscienza.

«L'invito alla tua festa?» Domanda solenne leggendo il bigliettino dai colori fluo. 

«Sì.» Risponde Giulia arrossendo e muovendo il suo grosso didietro. 

«Beh... È alle 20:00. Posso portare anche degli amici?» Fa lui e sembra che abbia il pieno controllo della menta di Giulia.

È così che fa con me?

Nella mia mente riaffiorano come scorie le parole di mia madre: "Il tuo cuore ha già deciso quale strada intraprendere". Odio il mio cuore, ma non posso sottrarmi dalla sua decisione, però devo ammettere che ha avuto gusto nel decidere.

Mi ha rivolto lo sguardo ed è panico immediato. 

«Giulia, tu non ti frequentavi con Giacomo?» Domanda Serena con un pizzico di veleno. 

«Certo.» Conferma lei. «Ma perché rinnegare una bellezza simile, vero Sofia?» Indica con un gesto timoroso Mathias per poi interpellarmi.

Perché proprio io? Ci sono dieci benedette ragazze in questa classe. 

«N-non è il m-mio tipo.» Evito di guardarlo ma so inavvertitamente che le mie guance hanno subito un accrescimento di calore.

Cerco di essere naturale, ma non ci riesco, non quando sento la pressione del suo sguardo su di me e quando di sottecchi avvisto il sorrisetto compiaciuto tingergli il volto. La sua arroganza supera i limiti dell'uomo. 

Giulia sembra assumere un'aria risentita e io cerco di prendere aria di fianco alla finestra spalancata.

«Allora, ci sarò. Per la gioia di molte ragazze.» Le sue parole sono lame affilate che trafiggono ogni parte del mio corpo. Le sento vibrare intensamente su tutta la mia pelle mentre la mia mente è impegnata a riandare nello esatto momento in cui le sue labbra si sono posate sulle mie.

Che sbaglio immane è stato lasciarmi baciare o l'aver baciato, e solo per quella mia azione istintiva che adesso rodo dal desiderio di voltarmi e urlargli in faccia tutto il mio rancore nei suo confronti, e non solo

«Proprio una sciupa femmine, il mio amico.» Lo canzona Max ridendo e Serena si posiziona la mio fianco. 

«Se vuoi non andiamo alla festa di Giulia.» Farfuglia con aria torva. «È un emerito stronzo. Ti capisco.» 

Ma sento la mia dignità rinascere e con lei anche il mio tono di voce fermo. «No! Ci andremo e ci divertiremo come matte.» Le rispondo entusiasta. Serena ha un sussulto poi sorride. 

«È questa la migliore amica che conosco da tempo.» Sbraita strozzandomi quasi dalla gioia.

Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora