Chapter 15

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Mi domando cosa diamine è saltato nella testa del professore. Non poteva restarsene in silenzio?

Ho dovuto accettare la mia sorte nonostante non abbia voglia di svolgere il lavoro di gruppo. Serena mi ha ripetuto petulante che mi avrebbe fatto compagnia, ma io le ho risposto che so tenere testa a Mathias.

Sei proprio sicura, Sofia?

La campanella strilla e insieme a Serena, giungo nei pressi della sua auto. Avverto dei passi alle mie spalle e noto un'ombra sull'asfalto.

Giro il collo di scatto e Mathias, incappucciato, è sul punto di accendersi una sigaretta.

Che arrogante! Vorrei prenderlo a schiaffi in qualsiasi frangente della giornata.

Serena si è impiantata di fianco alla portiera con le mani sui fianchi e uno sguardo caustico riservato in esclusiva per Mathias.

«Perché mi stai seguendo?» Irrompo minacciosa e lui inspira una boccata di nicotina.

La capocchia della sigaretta si infiamma; dopodiché Mathias, come se detenesse il monopolio della strafottenza, espira il fumo nell'aria.

Il grigioverde delle sue iridi si annida al ridosso della fugace nube di fumo fuoriuscita dalla sua bocca e i miei nervi danno segni di irrequietezza.

«Se non erro il professore ci ha assegnato un lavoro.» Dice in un tono svagato e con una faccia tosta.

Di sottecchi mi accorgo che Serena scalpita per intromettersi, ma le rivolgo un'occhiata intimandole di restarsene in silenzio. Mi avvicino a Mathias spavalda e assumendo un'espressione furibonda.

«Certo, ma credo che tu abbia frainteso cosa dobbiamo fare. Il lavoro che il professore ci assegnato lo faremo, ma in una biblioteca alle 4 in punto e non un minuto dopo.» Mi esprimo arcigna prendendomi una rivincita nei suoi confronti.

Le sopracciglia di Mathias si aggrovigliano e la vocina coscienziosa esulta per il dibattito sostenuto con dignità.

Segretamente, mi congratulo con me stessa, poiché constato che sono riuscita a coglierlo impreparato.

Non ho digerito il suo meschino comportamento di ieri, e non gliela farò passare liscia. Il suo intento era soltanto trastullarsi con la mia verginità e avverto un vuoto dilaniante consumarmi per le decisioni da me prese.

Ho dei rimorsi e sono in perenne lotta con la mia coscienza da quando ho deciso di concedermi a lui.

Ho sbagliato e me ne pento, ma ho afferrato che Mathias è un peso troppo insostenibile per la mia mente, e non voglio che quest'ultima ceda; devo far prevalere la razionalità purché quello che è successo non si ripeta mai più.

Brava Sofia, ora sì che ti riconosco.

Lo lascio lì impalato e provo anche un sadico senso di compiacimento. È quella che si merita, d'altronde.

Sono stata soltanto un mero oggetto di gioco per lui e avrei davvero voluto rinfacciargli quanto mi facesse ribrezzo, ma non ho potuto, non davanti ad un'intera scuola.

Salgo in macchina, sbattendo la portiera con forza. Serena apre anche lei la maniglia dell'auto e appena si siede mi guarda strabiliata.

«È così che si fa. L'hai trattato come un putrido insetto. Non credevo avessi queste potenzialità da vera Stronza. Ti ho sempre vista come un pulcino in una gabbia di leoni.» Si complimenta inserendo le chiavi nella serratura.

Sfiato dal naso e il nervosismo logora le mie parti vitali. Serena ingrana la retromarcia e Mathias si sposta sul ciglio della strada.

Non gli degno neanche uno sguardo, ma appena mi rendo conto che l'ho lasciato alle mie spalle, esterno la mia amarezza scoppiando un incessante pianto.

Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora