Ci rimettiamo in macchina e Alberto accompagna prima Giulia, che stampa un bacio bavoso sulle labbra di Giacomo e poi accompagna il suo amico.
Prendo posto al suo fianco e lo guardo nella sua posa seria mentre è alla guida. Un livido bluastro è apparso sul setto nasale gonfio e anche l'occhio è conciato piuttosto male.
«Cosa ti dirà tua madre?» Domando preoccupata e guardando i suoi tratti tumefatti, ma nonostante ciò conserva la sua bellezza limpida.
«Piuttosto a te cosa dirà tua madre. La mia non presta molto attenzione a queste cose.» Rintuzza lui buttando il suo sguardo verso di me.
Il suo viso è genuino e i suoi occhi sono così dolci.
Mi sforzo di provare qualcosa ma il mio corpo è apatico, non reagisce ai forti impulsi che emettono le sue pupille.
Non so cosa rispondere alla sua domanda e quindi opto per il metodo che ultimamente uso spesso: mentire. «Nulla. Starà già dormendo a quest'ora.» Abbasso lo sguardo e poco dopo Alberto accosta nei pressi del cancello.
«Sei sicura di voler rincasare? Ce ne restiamo io e te un po' accoccolati.» Avanza la proposta con uno sguardo famelico.
«Sono stanca. Ho bisogno di riposare.» Rispondo baciandolo freddamente. La sua espressione è un po' delusa ma Alberto si premura di sfoggiare un debole sorriso di assenso.
Certo che è sicura di rincasare caro Alberto. Lei vuole tuffare la testa nel cuscino e piangere. Oh... ma non per te, per un'altra persona di cui io faccio il tifo. La vocina malefica mi spinge ad aprire la portiera dell'auto ed io non esito a farlo.
«Buonanotte.» Allunga il suo collo per contemplarmi un'ultima volta e io sventola una manina flaccida.
L'occhio ha ripreso pulsare e quando apro la serratura sento la macchina di Alberto allontanarsi. Lo scoppiettio del motore rimbomba amplificato nella mia testa.
Serro la palpebre formando dei cerchi immaginari sulle mie tempie con l'uso delle dita.
Dopodiché mi avvio di chetichella ad aprire la porta d'ingresso e una volta spalancata, mi affaccio sia in salone che in cucina e sospiro quando scopro che la mamma è andata a coricarsi.
Butto giù un po' d'acqua liscia che disseta la mia gola, poi affondo entrambe la mani nei capelli e il solitario tic dell'orologio da parete riesce a rilassare un po' i miei nervi.
Il pigiama – rosa chiaro con raffigurazioni di piccoli elfi – lo indosso poco dopo e come previsto della vocina malefica affondo la testa nel cuscino.
Non voglio controllare lo stato del mio occhio, anche perché la pulsazione ormai si è quasi estinta.
Rifletto, rimugino e mi scervello sulla giusta decisione da prendere.
Il grigioverde, mare in tempesta pieno di insidie che mi attrae e non poco. Sull'altro fronte, il nocciola chiaro che acquieta i miei sensi e li assopisce del tutto.
Ma di mezzo c'è un'improvvisa emicrania che si affianca a una stanchezza che grava sulle mie spalle e così non ci impiego molto prima di precipitare in un sonno irrequieto.
Grigioverde, colore assai raro ma al contempo ignoto e misterioso. Sei sicura di lasciarti rapire?
***
La sveglia trilla a squarciagola pescandomi da un sogno bizzarro. Una signora dalle origine sconosciute mi stava parlando, ma la suoneria ha infranto tutto.
STAI LEGGENDO
Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]
Romance*PRECEDENTEMENTE IL RACCONTI SI INTITOLAVA: COINQUILINI DI LETTO * Sofia è una ragazza fidanzata da un anno con Alberto e sta per affrontare l'ultimo anno di liceo. Nella sua classe mai un solo ragazzo si è aggiunto nel corso degli anni, ma nel suo...