Save him

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Ambientata nella decima stagione.

<<Sam, cosa facciamo?>> chiese Castiel, aggrottando la fronte e sospirando. Il minore dei Winchester sollevò lo sguardo dal pesante volume che stava leggendo e lo guardò. Gli occhi blu erano stanchi, privi di luce. Cas si stava arrendendo. Come dargli torto?

<<Non ne ho idea. Rowena e Charlie non sanno ancora nulla su quel dannato Marchio! Io non trovo niente di niente!>> urlò, passandosi una mano tra i folti capelli castani.

<<Non so se riuscirò a tollerare ancora a lungo questa situazione>> sussurrò l'angelo, mordendosi il labbro inferiore, in un estremo tentativo di non lasciar fuoriuscire le lacrime.

<<Cosa vuoi dire?>>

<<Sam, tuo fratello non guarirà mai. Lo dobbiamo accettare e basta>>

Il Winchester indurì lo sguardo, preso alla sprovvista da una rabbia cieca, che scemò quasi subito osservando le spalle curve dell'altro e la sua rassegnazione. Non lo aveva mai visto così distrutto, nemmeno quando aveva perso la sua grazia.

<<Cas, troveremo un modo. Lo troviamo sempre>> lo rassicurò Sam, dandogli una pacca sulla spalla. L'angelo sospirò, quando il suo sguardo venne attirato dalle chiavi della sua macchina.

<<Devo uscire un attimo>> si giustificò, afferrando le chiavi e dirigendosi verso l'automobile. Il motore ruggì nella notte, prima che l'uomo si immettesse nella corsia. Tutto era così tranquillo, eccetto per alcuni altri automobilisti. Guidare lo rilassava, ma non riusciva a togliersi dalla testa quegli occhi verdi. Non voleva perderlo, ma vederlo in quello stato lo faceva soffrire ancora di più. Perché aveva dovuto fare di testa sua, dannazione? Non ascoltava mai, quell'idiota. Gli occhi di Castiel saettarono sullo schermo del suo cellulare che si illuminò. Accostò e lesse attentamente il messaggio.

Devo parlarti. -Dean.

Allegato ad esso c'era anche l'indirizzo di un motel. Cas fece inversione di marcia e accelerò, tentando di arrivare il prima possibile. Non aveva più avuto contatti col cacciatore da settimane ormai. Quando arrivò, non poté che notare l'Impala nera parcheggiata davanti all'entrata. Deglutì, entrando in quel posto fatiscente. Nessuno sembrava curarsene, tanto che l'atrio era deserto. Salì al terzo piano e raggiunse la stanza 318. Bussò timidamente, accorgendosi tuttavia che la porta fosse aperta. La aprì con lentezza, rabbrividendo per il cigolio fastidioso e per il silenzio raggelante. In mezzo alla stanza, Dean lo stava aspettando.

<<Ce l'hai fatta!>> esclamò, osservando l'angelo. Quel sorriso era dolce e sollevato, tanto che Castiel si bloccò, sorpreso.

<<Dean>> sussurrò, chiudendo la porta e avvicinandosi al ragazzo dagli occhi verdi. Il cacciatore lo abbracciò, contento.

<<Cos'è successo?>> gli chiese Cas, stringendolo a sé. Quanto gli era mancato con le sue camicie di flanella e il suo profumo inebriante!

<<Non lo so. Il Marchio non ha più effetto su di me da una decina di giorni ormai e ho pensato di chiamarti>>

<<Perché non Sam?>> domandò l'angelo, confuso.

<<Perché dovevo parlare con te>>

Castiel si accigliò e inclinò la testa, mostrando la sua curiosità e confusione al contempo. Dean si trattenne dallo scoppiare a ridere di fronte a quella espressione così tenera. Si avvicinò facendo combaciare le loro fronti e chiudendo gli occhi. Cas fece altrettanto, godendosi il calore della sua pelle e il respiro del cacciatore sul suo volto. Dean sollevò una mano e l'appoggiò sul collo dell'angelo, che trattenne il fiato, stupito. Entrambi continuavano a tenere gli occhi ben chiusi, mentre cercavano di sentirsi anche solo con quei pochi punti di contatto.

Poi, improvvisamente, Dean fece unire le loro bocche in un bacio lento e misurato, che fece impazzire l'angelo. Si esploravano con calma, senza malizia, ma come due amanti che si scoprono per la prima volta. Un sussulto da parte di Dean avrebbe dovuto avvertire Cas del pericolo imminente, ma il moro era troppo impegnato a sentire il cacciatore, a percepirne la forza e la dolcezza.

Quando si staccarono, Cas aprì gli occhi, sorridente. Davanti a lui, Dean sorrideva a sua volta. Ma quello non era Dean. Il sorriso era malizioso, forzato e così malvagio da togliergli il fiato, mentre i suoi occhi erano due buchi neri, che assorbivano tutta la sua luce.

<<Dean>> lo chiamò l'angelo, terrorizzato. Non era abbastanza potente per lottare e nemmeno voleva farlo. Non contro Dean.

<<Che ingenuo! Lo sei sempre stato, sai?>>

<<Hai detto che il marchio non aveva più effetto su di te>>

<<Oh, già! Ho mentito. L'altro Dean aveva così voglia di vederti da metterti in pericolo. Ti ha attirato qui lui. Io non ho contribuito>> lo derise, ghignando. C'era qualcosa in quell'espressione che faceva male a Castiel, che lo feriva a morte, che gli faceva capire quanto potesse essere grave la situazione.

<<Sei debole, Castiel. Lui è la tua debolezza e tu resti fregato ogni singola volta>> continuò il demone.

<<A lui non importa nemmeno di te, sai? Quando si stancherà, ti lascerà da solo. Tanto lui ha Sam. Tu sei solo un ripiego, un'insignificante bestiola da compagnia>>

Il demone si avvicinò a Castiel, il quale indietreggiò, troppo stanco per ribattere. In poco tempo, la sua schiena sbatté contro il muro e l'angelo si trovò intrappolato tra di esso e il corpo massiccio del cacciatore.

<<Conosco i tuoi desideri, Castiel. Li percepisco con chiarezza. Lasciati andare, in fondo sono sempre nel suo corpo>> lo invogliò subdolamente. Gli occhi blu dell'angelo erano chiusi con forza: non voleva vedere quel demone, non voleva vedere Dean in quello stato.

<<Apri gli occhi, angioletto>> mormorò sensuale. Castiel obbedì, immobilizzandosi, anche quando il demone chiuse la distanza fra loro. Lui lo baciava con prepotenza, mentre il moro tentava di lottare contro i suoi istinti. In fondo, quello era il corpo di Dean. Nel mezzo del bacio, Cas aprì gli occhi, proprio un attimo prima che il demone lo pugnalasse con una lama angelica. L'angelo si accasciò a terra, urlando di dolore. Una luce azzurrina iniziò a diffondersi per la stanza, mentre lo sguardo di Castiel registrò il passaggio dal nero al verde brillante degli occhi di Dean.

<<Cas!>> gridò il cacciatore, inginocchiandosi accanto all'amico.

<<Resta con me, ti prego>> gli bisbigliò. L'angelo riuscì a sollevare la mano, accarezzando la guancia ruvida del biondo, prima che essa tornasse a riposare lungo il suo fianco. La luce azzurra divenne intensa, poi scomparve di colpo.

Dean singhiozzò, riuscendo solo a sussurrare un "Ti amo" strozzato.

Sul pavimento giaceva il tramite di Castiel, mentre sotto di lui erano impresse due grandi ali nere.

Chiedo perdono!  ^^"

Destiel One shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora