Buon Anno! Che il 2018 vi porti tanta gioia e amore 💖 Questa sarà probabilmente l'ultima OS che pubblicherò fino a febbraio, in quanto sommersa di esami. Non avrei dovuto nemmeno scriverla, ma non volevo lasciarvi senza auguri!
SPOILER 13x07 (non è interamente Destiel)
«Cas?» sussurrò Sam, tentando di non farsi scoprire dai demoni. Superare quelli posti all'ingresso non era stato difficile, ma doveva ammettere che Asmodeus sapeva il fatto suo. Tuttavia, non si sarebbe lasciato intimidire: avrebbe liberato l'angelo ad ogni costo. Sperava solo che anche suo fratello e Jack non stessero combinando guai.
«Cas!» sibilò sempre più preoccupato.
«Sam?»
Il Winchester si bloccò prima di seguire il suono della voce. A pochi passi di distanza trovò Castiel dietro le sbarre delle prigioni.
«Come mi hai trovato?» chiese l'angelo non troppo convinto del fatto che fosse il vero Sam. Erano giorni che Asmodeus lo tormentava con dei demoni che assumevano le sembianze di Dean. Magari aveva solo cambiato tattica.
«Fortuna» rispose semplicemente il cacciatore guardandosi intorno.
«Ciao, Sam» ammiccò Lucifero dalla cella accanto. Castiel sospirò, già troppo provato dall'avercelo avuto come vicino di cella.
«La parte peggiore è probabilmente da stare qui da solo con lui»
«Ehi!» esclamò il diavolo in persona, risentito.
«Sai dove sono le chiavi?»
L'angelo guardò Sam come se gli fosse spuntata una seconda testa. Aveva dimenticato quanto potessero essere idioti i due fratelli.
«Non pensi che sarei già uscito se l'avessi saputo?»
«D'accordo» sbuffò, iniziando a perlustrare la zona in cerca di un qualche appiglio.
«Dunque, tu sei venuto nella prigione dell'inferno senza un piano di fuga?» chiese Lucifero, sarcastico. «Voi Winchester siete talmente inutili»
«Come se a te dovesse interessare. Di certo, non ti porterò con me» ribatté Sam, lanciandogli un'occhiata bieca.
Il diavolo si portò una mano al petto in una posa decisamente drammatica.
«Oh, okay. Farò finta che ciò non abbia ferito i miei sentimenti» si lamentò. Il cacciatore sbuffò portando le dita alle tempie. Pensa, pensa.
«Ma certo!» esclamò estraendo dalla tasca un sacchetto esplosivo datogli in dotazione da Rowena. «Fossi in te, farei un passo indietro» suggerì all'angelo lanciando l'arma. Le sbarre iniziarono a sciogliersi sotto l'influsso dell'acido. Inquietante e spettacolare, doveva ammetterlo.
«Andiamo via» sussurrò il cacciatore sentendo l'imminente arrivo dei demoni.
«Castiel» lo chiamò Lucifero un'ultima volta. L'angelo si voltò l'altro sembrava incerto e... sofferente. «Prenditi cura di mio figlio, d'accordo?»
Castiel annuì appena, prima che Sam lo spingesse in una rientranza, occultando entrambi ai demoni. Iniziarono a correre verso l'uscita, ma le pareti sembravano cambiare posizione. Era come stare in un labirinto senza via d'uscita.
«Sam, conosci la via del ritorno?» mormorò l'angelo. Un attimo dopo, venne scaraventato sulla parete opposta, mugugnando di dolore. Stessa cosa toccò a Sam che svenne.
«Non mi piacciono le incursioni nel mio territorio» sibilò Asmodeus, chiudendo la mano a pugno. L'angelo tossì, sentendo le sue vie aeree venire ostruite dalla magia del cavaliere dell'inferno. Appoggiò la mano al muro, ma la sua presa era debole e andava affievolendosi.
«Basta» soffiò, arrendendosi oramai al suo destino. Stava per svenire quando un urlo confuso gli fece riaprire gli occhi: alle spalle dell'uomo, Dean aveva gridato qualcosa e Jack aveva spedito Asmodeus lontano.
«Sam!» lo chiamò il fratello maggiore, constatando che, nonostante le ferite superficiali, fosse ancora in buono stato. Alzò appena lo sguardo incontrando quello di Castiel prima di abbassarlo, con una strana espressione in viso. Jack entrò nel campo visivo dell'angelo con un'espressione preoccupata.
«Castiel, stai bene?» domandò. L'uomo annuì, facendosi aiutare a restare in piedi e guidare verso il corpo privo di sensi di Sam.
«Vi porto a casa» disse, connettendosi a tutti e teletrasportandoli al bunker. Dean sistemò suo fratello nel letto e chiuse la porta lentamente raggiungendo gli altri due in cucina. Non appena lo vide, Jack si alzò e fece un mezzo sorriso scomparendo. Strano.
«Dean, io... mi dispiace, non...» provò a dire Castiel quando notò che il cacciatore si stesse avvicinando a lui. Era certo che gli avrebbe tirato un pugno, in fondo suo fratello era svenuto a causa sua e della sua solita stupidità. Non ebbe neanche il tempo di prepararsi che Dean lo strinse a sé in un abbraccio. Confuso, l'angelo ricambiò la stretta percependo i singulti provenire dalla schiena del biondo.
«Stai... piangendo?» chiese, accarezzandolo.
«Non sapevo come trovarti, poi Jack ha detto di averti localizzato all'inferno e abbiamo ideato uno stupido piano per tirarti fuori e...» blaterò, interrompendosi solo per singhiozzare una volta. Si districò dall'abbraccio e prese il volto di Cas tra le mani. Gli occhi verdi erano leggermente arrossati, ma la lucentezza delle sue iridi era da cardiopalma. «Dio, potrei baciarti in questo momento» ridacchiò tra le lacrime. Fu il turno di Castiel di singhiozzare: non si era accorto di quanto Dean gli fosse mancato o quanto quella frase avesse scatenato in lui emozioni contrastanti.
«Ti prego» sussurrò solo, fissando il suo sguardo in quello dell'altro. Il cacciatore divenne serio di colpo, avvicinandosi in maniera esitante. Non sapeva se fosse la risposta alla sua uscita poco studiata, ma voleva tentare. Appoggiò le sue labbra semi aperte su quelle del più basso che si spinse maggiormente contro di lui. Non erano stati separati per lungo tempo, ma sembrava come se avessero smarrito una parte di sé e solo così potessero recuperarla. Non ci fu nulla di passionale in quel bacio, ma un mero incontro di anime complementari.
«Smettila di fare cose stupide» ordinò Dean baciandogli la guancia. Poté giurare di aver sentito qualcuno sghignazzare oltre la parete: forse Jack li stava spiando. Castiel si aprì in un sorriso furbo e dolce al tempo stesso.
«Beh, se questo sarà sempre il mio benvenuto a casa, non credo che proseguirò sulla retta via»