WARNING!
Ci saranno parti, come dire, spinte. Come potete notare, ne ho discusso con _inpiedisuitetti_ (ma non metterò i dettagli, perché aiuto hahaha). Detto ciò, buona lettura!Dean sospirò, notando le sue mani sporche di sangue per via dell'ennesima caccia. Con minuziosa attenzione, sfregò la pelle macchiata sotto al getto d'acqua, finché non sentì la stessa bruciare.
<<Ciao, Dean!>> disse una voce maschile alle sue spalle. Il cacciatore sobbalzò, tentando di fermare il battito impazzito del suo cuore. Era stata la comparsa improvvisa, non di certo la presenza dell'angelo fastidiosamente affascinante.
<<Smettila! Non farlo più>> sbottò, chiudendo il getto del rubinetto e osservando l'amico nel suo riflesso nelle specchio.
<<Mi dispiace>> mormorò Castiel, abbassando lo sguardo. Dean si voltò di scatto trovandosi faccia a faccia con lui. Un brivido percorse la sua spina dorsale.
<<Cas, ne abbiamo già parlato. Spazio personale>>
Ma chi voleva prendere in giro? Da quella distanza ravvicinata, i suoi occhi verdi scandagliarono con intensità il volto dell'uomo davanti a sé. Le sue labbra screpolate, quel collo estremamente pornografico, che però era coperto dal colletto del trench. E i suoi occhi. Dio, i suoi occhi. Erano così blu. Come il più bel mare del pianeta.
<<Scusami>> disse Castiel, facendo un passo all'indietro. L'aria che passò tra i loro corpi fece trasalire il cacciatore, dominato da un'improvvisa lussuria. Si umettò le labbra, non distogliendo lo sguardo da quello dell'amico. E potè giurare che l'angelo avesse apprezzato quel movimento. Preso da quello slancio, fece un passo in avanti trovandosi su nuovo faccia a faccia con Castiel, il quale giustamente lo guardò confuso.
<<Credevo volessi il tuo spa...>> constatò prima di essere interrotto dalla lingua di Dean che entrò con prepotenza nella sua bocca. Il cacciatore si era perso in maniera completa. Se avesse pensato un'altra volta a quell'azione, si sarebbe maledetto, ma il calore della bocca e l'umidità della saliva di Castiel lo stavano uccidendo. Con uno strattone, che per poco non sbilanciò il moro, si liberò del trench, che cadde a terra, seguito dalla cravatta blu. Dean bramava solo di toccare quella pelle, che in quel momento sentiva bollente anche attraverso la stoffa della camicia.
<<Seguimi>> aveva mormorato il biondo, trascinandosi dietro l'angelo frastornato. Fecero fatica ad arrivare alla porta della camera, tanto che sbatterono tre volte contro i muri, troppo presi dai loro baci famelici. Superata la soglia, entrambi erano già spogliati degli indumenti superiori. Calciarono le scarpe in un angolo della stanza, prima di guardarsi e ricominciare l'assalto.
Castiel intrecciava le dita nei capelli di Dean e non si accorse nemmeno di averli tirati leggermente. Dean emise un gemito, che allarmò il più basso.
<<Ti ho fatto male?>>
<<Taci!>> sibilò il cacciatore tappandogli la bocca con l'ennesimo bacio. Lo spinse sul letto e cominciò una lenta discesa verso il basso. Dapprima baciò e morse con foga la mascella e il collo di Castiel, lasciandovi dei segni violacei. Poi passò al petto tornito e ampio, che leccò e accarezzò con calma, quasi lo stesse venerando.
<<Ti prego, Dean...>> ansimò l'angelo, tirandogli nuovamente i capelli. Dean lo morse con un sorriso furbo, strappandogli un gemito.
<<Scusa, dolcezza. In questo campo, comando io>> sussurrò, sorridendo e baciandolo con delicatezza. L'angelo annuì soltanto. Entrambi si spogliarono a vicenda, rimanendo finalmente nudi. Le mani di Castiel tracciarono le spalle e il collo del biondo. L'ammirazione per quell'uomo risplendeva chiara nei suoi occhi. L'altro lo guardò e, quasi avesse intuito i suoi pensieri, mormorò: <<Perché non mi sono svegliato prima?>>
Dean tracciò una linea dritta dal suo petto fino al suo pene. Quando vi arrivò, Castiel sussultò.
<<Rilassati, Cas. Non ti farei mai del male, lo sai>> affermò lasciandogli una carezza sul braccio.
<<D'accordo. Magari all'inizio potrebbe farti male, ma resisti, okay? È normale>> spiegò. Quando ebbe il consenso da parte dell'angelo, lo penetrò con un dito. L'altro tentò di scansarsi, ma venne bloccato dal voce di Dean.
<<Resta calmo>>
<<Fa male>> si lamentò passando una mano nei capelli, spettinandoli ancor di più.
Così è giocare sporco però, pensò Dean guardando i capelli scompigliati dell'amante.
<<Ti fidi di me?>>
L'angelo annuì senza nemmeno tentennare.
<<Allora stai giù. Ci sono io con te>>
Dean iniziò a muovere con calma il primo dito, poi lo piegò permettendo all'altro di adattarsi. Quando si sentì sicuro, lo penetrò anche con il secondo dito. Cominciò a muoverle con una certa frequenza e a piegarle, finché Castiel non assomigliò ad un convulso ammasso di gemiti e grida strozzate. Vederlo nudo e ansimante in quel letto, nel suo letto, gli diede il coraggio necessario per fare il passo successivo.
<<Penso che tu sia pronto>> disse, baciandogli il naso, seguito dalle guance e dalle labbra.
<<Farò tutto con calma, te lo prometto. Se non ce la fai, fermami>> lo rassicurò. Castiel sorrise.
<<Dean, stai tranquillo. Mi fido di te>> sussurrò. E quelle erano le parole più belle che il cacciatore avesse mai sentito. I loro occhi parlavano un linguaggio silenzioso. Castiel si fidava così ciecamente da farlo sentire più potente di qualunque divinità. Lo penetrò con poca grazia, forse a causa della lussuria, forse perché si distrasse fissando le iridi dell'altro. Sentì l'angelo irrigidirsi.
<<Cas, rilassati, per favore>> disse all'altezza del suo orecchio, baciando la zona sottostante. La pelle dell'angelo reagì quasi subito, portando in superficie i brividi che gli aveva scatenato quella voce calda. Dean sorrise sulla pelle del suo collo, prima di tornare a guardarlo negli occhi.
Passarono minuti interminabili, accompagnati solo dai loro gemiti e dai loro corpi che, cozzando l'uno contro l'altro, parevano delle percussioni. Vennero entrambi e Dean si accasciò sul corpo dell'altro, distrutto. Castiel chiuse gli occhi, accarezzando distrattamente i capelli biondi davanti al suo viso. All'improvviso, il cacciatore si alzò andando verso il bagno. Castiel sentì l'acqua scorrere e il freddo sul suo corpo penetrare anche nella sua anima. Perché Dean si comportava così freddamente? Non si aspettava di certo una sessione di coccole, ma almeno qualche commento sarebbe stato gradito. Con un cipiglio, si voltò sul fianco.
Poco dopo, sentì qualcosa di umido posarsi sul suo fianco e sul suo ventre. Abbassò lo sguardo: Dean lo stava pulendo con un asciugamano bagnato.
<<Sei sporco e non mi sembravi propenso ad alzarti>> si giustificò il cacciatore. Castiel sorrise, rimettendosi supino. Fece sdraiare anche l'altro e lo abbracciò stretto a sé, nascondendo il volto nell'incavo del collo.
<<Ti amo>> mormorò stringendolo ancora. Dean sussultò, ma gli lasciò un bacio dai capelli come se fosse la cosa più naturale del mondo.
<<Ti amo anch'io, angioletto>>
Okay, faccio proprio schifo. E sono imbarazzata all'ennesima potenza xD