Il miglior compleanno di sempre

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Richiesta n.1 MisteriousWriter98
Bestfriends!AU
N.B. Dean e Castiel hanno entrambi 18 anni.

«Deeeeean» piagnucolò Cas sul lato passeggero dell'Impala. Il biondo rise, scuotendo la testa.

«Te l'ho detto, devi avere pazienza» spiegò, mantenendo l'attenzione sulla strada ma lanciando comunque uno sguardo al suo migliore amico, che aveva un piccolo broncio a rovinare la sua solita espressione distesa.

«È ciò che hai detto due ore fa» sbuffò. «Ti prego, almeno un indizio»

«Ti piacerà, vedrai» sorrise con dolcezza, prima di tornare a guardare la carreggiata e premere sull'acceleratore. Castiel sprofondò nel sedile, borbottando un "Questo non è un dannatissimo indizio". Un'ora più tardi, ancora avvolti dal silenzio, Dean accostò al margine della strada e fece per parlare quando notò che l'amico si era addormentato. Il petto si alzava e abbassava con regolarità, mentre le labbra semi aperte emettevano piccoli sbuffi, alternati a un leggero russare. Il biondo si morse il labbro per trattenersi dal ridere.

«Cas» sussurrò, allungando una mano e spostando una ciocca di capelli scuri dalla sua fronte.

«Mmh» mugugnò il moro, scostandosi da quel tocco leggero. «Ancora cinque minuti»

«Pensavo volessi vedere la tua sorpresa» lo stuzzicò Dean, non smettendo di accarezzarlo. A quelle parole, le palpebre di Cas saettarono verso l'alto e un piccolo sorriso assonnato si fece largo sulle sue labbra.

«Pensavi bene, Winchester» disse, furbo, prima di lanciare uno sguardo fuori dal finestrino. La sua mascella cadde in un secondo.

«Io- Tu- Cosa?» mormorò voltandosi verso l'altro, che lo stava guardando ansioso.

«Ti piace?» provò Dean. Dovette schiarirsi la voce, perché l'emozione che aveva visto negli occhi dell'altro gli avevano seccato la gola. Dio, non riusciva proprio ad abituarsi a quei due oceani.

«Mi piace? Dean, sei impazzito?» strillò con la voce più acuta di qualche ottava. Dean sospirò. Ecco, aveva sbagliato regalo ancora una v- «Lo adoro!»

Il biondo emise un sospiro tremulo e una risata nervosa. Possibile che si sentisse sempre così insicuro con lui?

«Bene, sono contento»

«Andiamo, forza!» gridò il moro, aprendo la portiera e precipitandosi verso la spiaggia rocciosa. L'aria era frizzante, ma era talmente emozionato da non sentire nemmeno la frescura sulle sue gote né il vento che gli scompigliava i capelli.

«Non posso credere che tu mi abbia portato qui»

«Era una delle cose che volevi fare prima del college. Il tuo compleanno mi sembrava una buona occasione per iniziare a concludere la lista» spiegò, scrollando le spalle come se fosse un fatto da niente. Castiel sorrise, camminando finché non si trovò faccia a faccia con l'amico.

«Grazie, davvero» mormorò, gettandosi in avanti e stringendolo a sé. Dean fu colto di sorpresa, ma ricambiò con altrettanta foga, facendo sprofondare il volto tra la spalla e la base del collo dell'altro. Chiuse gli occhi, godendosi il momento, e si lasciò cullare dal leggero dondolìo dei loro corpi uniti.

«Stai bene, Dean?» bisbigliò Cas, direttamente al suo orecchio. Un brivido percorse la spina dorsale dell'altro che annuì e si staccò con un leggero sorriso, il quale si trasformò ben presto in un ghigno furbo.

«Sei pronto?» chiese, iniziando a togliersi le scarpe e la maglietta. Il moro lo osservò, stranito.

«Pronto? Per cosa?»

Destiel One shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora