Coma

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Non so cosa commentare haha solo godetevela!

Dean era in coma ormai da due settimane e non passava giorno che Castiel non eludesse i controlli delle guardie per stargli accanto. In quel momento, era nella stanza dell'ospedale, seduto accanto a Sam. Entrambi erano schiacciati dal peso del silenzio e dal nauseante odore di disinfettanti e roba sterilizzata.

<<Ho paura, Cas>> mormorò Sam, abbassando lo sguardo. I suoi occhi verdi si chiusero, in un vano tentativo di trattenere le lacrime che, prepotentemente, sgorgarono poco dopo.

<<Lo so. Anch'io ne ho>> rispose l'angelo col suo solito tono monocorde. Dentro, però, stava morendo lentamente. Osservava sottecchi il cacciatore dai brillanti occhi verdi, quegli stessi occhi che lo facevano impazzire come non mai. Erano chiusi, certo, ma ancora li vedeva chiaramente davanti a sé. Li ricordava in ogni loro sfumatura e accesi d'ogni emozione, dall'ira alla gioia.

<<E se non si svegliasse? Non possiamo fare una sorta di controllo dall'interno?>> propose il minore, con la schiena curva. Non poteva resistere ancora senza suo fratello.

<<Potremmo provare ad entrare nella sua mente, ma sarebbe rischioso. Potrebbe espellerci da un momento all'altro>> spiegò il moro, picchiettandosi una guancia. Sam si alzò in piedi di scatto, più determinato che mai.

<<Se c'è anche solo una possibilità di trovare una soluzione nella sua testa, dobbiamo farlo, Castiel>> sbottò, stringendo i pugni. L'angelo sospirò.

<<D'accordo, vieni qui>> disse, allungando una mano verso il cacciatore. Entrambi si avvicinarono al letto di Dean, mano nella mano. Castiel sfiorò la fronte del suo... ehm, del cacciatore e chiuse gli occhi. Un secondo dopo, i due uomini furono catapultati nel cervello del maggiore dei Winchester.

<<Ci siamo>> sospirò Castiel, barcollando. Sam lo sostenne subito, assicurandosi che fosse ancora tutto intero.

<<Ti senti bene?>> domandò. Castiel annuì semplicemente, prima di incamminarsi lungo il corridoio a sinistra. La mente di Dean era davvero intricata.

Percorsero la zona, passando davanti a decine di porte colorate. Ognuna aveva una targhetta, sopra la quale vi era l'area d'interesse. La prima era certamente la stanza più grande e caotica: Famiglia. Lentamente, Sam aprì la porta. Suoni, rumori ed esplosioni invasero il suo cervello, facendolo sussultare.

La morte della madre, del padre e quelle svariate del fratellino ricoprivano buona parte della stanza. Fiamme, pugnali e pistole rendevano il tutto ancor più terrificante, sovrastato però dai loro abbracci e dalle loro promesse fraterne. Verso il fondo della stanza, sedevano tranquille le immagini di Bobby, Kevin, Charlie, Benny e Garth. Il profeta e la piccola donna di lettere si divertivano a stuzzicarsi a vicenda, mentre Bobby osservava in modo sconcertato il vampiro e il cacciatore mentre giocavano a carte. A Sam scappò una risata: tipico di Bobby. Osservando meglio, potè persino scorgere una bottiglia di birra nella sua mano destra.

In tutto ciò, tuttavia, qualcosa non quadrava: dov'era Cas? Non faceva parte della famiglia, dopotutto? Anche l'angelo sembrava esserne particolarmente ferito, anche se non lo diede troppo a vedere. I suoi occhi chiari si scurirono leggermente, appesantiti dal dolore. Il trench beige segnava la curva verso il basso che le sue spalle avevano preso. Povero Castiel!, pensò Sam, dispiaciuto. Gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise.

<<Sono sicuro che ci sia una spiegazione. Sai quanto sei importante per Dean!>> esclamò il capellone. L'angelo scrollò le spalle: ormai, non sapeva più che pensare.

Improvvisamente, il cacciatore notò una porticina nera. Sulla targhetta erano riportate solo un paio di ali scure. Incuriosito, la aprì con cautela. Al centro della stanza buia, vi era un fascio di luce che mostrava due corpi mentre si stringevano in un abbraccio e, successivamente, in un bacio appassionato. Il minore dei Winchester sembrò parecchio confuso, finché non realizzò le identità dei due: suo fratello stava baciando Castiel! Sbattè le palpebre quattro volte per esserne certo, poi si voltò verso l'angelo, il quale era arrossito e si muoveva nervosamente.

<<Dunque, Dean sogna questo? È ciò che desidera?>> chiese Sam, a bocca aperta. In fondo, non avrebbe dovuto essere così stupito. Cas si grattò la nuca, fingendo indifferenza.

<<Veramente, Sam, questo è un ricordo>> constatò prima di lasciare la stanza e Sam, i cui occhi stavano per rotolare sul pavimento.

Destiel One shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora