Sam si svegliò di soprassalto. Un rumore aveva attirato la sua attenzione e sembrava provenire dalla cucina del bunker. Erano solo le 4:57. Dean non poteva essere: stava dormendo profondamente. Mary anche. E Castiel era rintanato in biblioteca a studiare qualcosa riguardante il caso di Kelly Kline.
Il minore dei Winchester prese la pistola dal comodino e si alzò con calma. Il materasso cigolò sotto il suo peso, facendogli fare una smorfia. Dannate molle! Varcò la soglia della stanza e velocemente strisciò lungo la parete come una spia, rimanendo sempre nell'ombra. Mick gli aveva detto che gli uomini di lettere avrebbero potuto entrare. Non esisteva serratura che tenesse ai loro congegni.
<<Stupidi inglesi>> borbottò. Proprio in quel momento dovevano disturbarlo? Non potevano lasciarlo dormire ancora due ore?
Si bloccò quando un tonfo rimbombò nell'area, seguito da qualcosa di vetro, probabilmente un bicchiere, che si infranse a terra. A quel punto, si accigliò: stavano rovistando nel pensile? Cosa stavano cercando? Aumentò la velocità del passo. Se non erano gli uomini di lettere, chi potevano essere?
Svoltò l'angolo tenendo la pistola alzata.
<<Chi siete?>> sibilò. Un demone. Un mutaforma. Un vampiro. Tutto si sarebbe aspettato all'infuori di quello.
Gli occhi chiari di Dean e Castiel si spalancarono, osservando Sam. I loro vestiti erano a terra, ad eccezione della biancheria, le loro labbra gonfie dai baci e i capelli scompigliati. Castiel indossava solo la cravatta blu, che Dean impugnava saldamente con una mano. Il maggiore dei fratelli deglutì, scambiandosi un'occhiata impaurita con l'angelo.
Sam era immobile. Era preparato per affrontare tutto, ma quello? Non era di certo di così strette vedute, ma era rimasto spiazzato. Non era ronto ad affrontare quell'argomento col fratello. Non alle cinque della mattina, dannazione! Con un sorrisetto imbarazzato, abbassò l'arma e ritornò in camera.
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Il minore dei Winchester entrò con passo incerto nella cucina, trovando Dean che leggeva, concentrato. Quest'ultimo alzò lo sguardo, sorridendogli.<<Buongiorno, Bella Addormentata>> disse. Sam si pietrificò, guardandolo con sospetto. Non era certamente il modo con cui avrebbe reagito suo fratello dopo la sera precedente. Sembrava rilassato, quasi a suo agio. Sorseggiò il suo caffè prima di tornare a guardarlo in volto. Era pallido.
<<Ti senti bene, Sammy?>>
L'altro annuì.
<<Ho fatto un sogno piuttosto movimentato stanotte>> si giustificò passandosi una mano tra i capelli.
<<Capisco>> Dean fece una pausa. <<Non lo fai nella realtà, dunque il tuo inconscio si soddisfa da solo?>> ironizzò. Sam sbuffò, borbottando un "idiota" e mordicchiando un biscotto. Dei passi si mossero svelti, finché i Winchester non videro comparire Castiel sulla soglia. Anche lui pareva tranquillo: doveva aver davvero sognato.
<<Buongiorno! Il caffè è già pronto, se ti serve>> disse Dean, lanciandogli un'occhiata, prima di tornare al suo libro. L'angelo, però, si fermò guardando Sam.
<<Stai bene? Mi sembri distrutto>>
<<Sì, grazie. Ho fatto un sogno strano>> mormorò, prima di osservare ancora i due. Nessuno sguardo, nessuna occhiata lasciva. Che idiota! Come aveva potuto pensare che tutto quello fosse reale?
<<Sam, mi preoccupi. Sei certo di sentirti bene?>> sorrise Dean. Lui annuì, sospirando. Prese la sua tazza di caffè e si avviò verso la sua camera con le spalle curve.
<<Devo proprio avere una fervida immaginazione>> sussurrò.
Alle sue spalle, Castiel lanciò un'occhiata a Dean che, a stento, riuscì a trattenere un ghigno.