Auguri @ludoc24 . Ti voglio beneee
«Cas, devi sapere usare almeno un'arma se vuoi venire a cacciare con noi» sospirò Sam. Sperava che, una volta umano, Castiel mantenesse la sua indole pacata, ma era più testardo di suo fratello durante un pessimo giorno. Due secondi più tardi, il suddetto fece capolino con una bottiglia di birra in mano.
«Che fate voi due imbranati?» chiese sorseggiando la bevanda e pulendosi la bocca con il dorso della mano.
«Cas vuole cacciare, ma non sa usare nessun'arma. Non può rimanere scoperto!» sibilò Sam, alzando le mani al cielo. Se lo avesse ripetuto ancora una volta, avrebbe perso tutti i capelli. Il biondo aggrottò le sopracciglia e osservò Cas per un minuto.
«Odio doverlo dire, ma Sam ha ragione. Non puoi cacciare senza saperti difendere» constatò. L'ex angelo spalancò la bocca, indignato, e incrociò le braccia al petto. Dean non fu assolutamente distratto da come il tessuto della maglia abbracciava quei bicipiti alla perfezione. No, affatto.
«Sono in grado di difendermi anche senza armi»
«A mani nude? Contro un vampiro? O un licantropo?» sbottò il biondo. Non si era neanche quasi accorto che il fratello aveva iniziato ad arretrare verso l'uscita e continuò a far finta di nulla. «Sei umano, non puoi pensare di vincere!»
«E cosa dovrei fare? Starmene nel bunker ad aspettare il vostro ritorno?» urlò avanzando. Dean fece per rispondere prima di essere messo a tacere da un cenno del moro. «Se provi a rispondermi affermativamente, ti disintegro anche senza la mia grazia»
Il cacciatore fece la saggia scelta di rimanere in silenzio e valutò le opzioni. Era consapevole che non avrebbe potuto trattenerlo a lungo, ma non voleva nemmeno farlo annoiare a morte. «E se provassi a insegnarti ad usare una pistola?» domandò, incerto. Non era un grande insegnante, ma qualcosa avrebbe potuto trasmettere. Castiel distese i suoi lineamenti in un batter d'occhio e i suoi occhi si sgranarono appena. Anche la luce fioca del bunker li rendeva talmente brillanti da togliere il fiato.
«Lo faresti davvero?»
Dean annuì. «Certo. Vai al piano di sotto, io ti raggiungo appena trovo il secondo paio di cuffie isolanti»
Castiel sorrise, precipitandosi nella stanza da tiro, mentre il biondo ne seguì la forma allegra con un'espressione divertita in volto. Le cuffie furono relativamente facili da trovare, ma il cacciatore si fermò qualche altro istante. Cosa gli era saltato in testa? Insegnargli a tenere una pistola? Avrebbe dovuto rimanere fin troppo vicino e la possibilità di non risultare una ragazzina alla sua prima cotta erano davvero ridotte. Si passò una mano sulla faccia e sospirò, avviandosi verso il piano interrato. Di suo fratello nessuna traccia, ovviamente.
«Ci sono» disse, palesandosi all'ex angelo, il quale aveva già indossato gli occhialini appositi. Quando si girò, tuttavia, aveva già preso anche la pistola e per un attimo la puntò contro di lui.
«Ehi, metti giù quella cosa!» strillò il biondo, abbassandosi per uscire dalla traiettoria. Castiel si accigliò, ma posò l'arma con somma gioia di Dean.
«Vuoi ammazzare il tuo insegnante ancor prima di iniziare?» scherzò, osservando come il broncio dell'amico divenne più cupo. «Stavo scherzando, Cas. Capita di sbagliare»
Il moro annuì, ancora incerto, ma sembrò più sereno e Dean non si preoccupò maggiormente.
«Possiamo cominciare ad esercitarci senza la pistola, d'accordo? Capiamo come prendere la mira» spiegò, avvicinandosi. Gli mostrò come porre le braccia e le dita, poi si preoccupò di fargli comprendere come mirare. Quando riprese ad osservarlo, si morse il labbro inferiore per trattenere una risata di fronte a quello sguardo serio e concentrato.
«Così va bene?» mormorò l'amico, lanciandogli un sorriso speranzoso. Gli occhi blu spuntavano timidi da sotto le ciglia scure. Dean aprì e chiuse la bocca come un pesce annuendo stupidamente.
«Proviamo con la pistola?» chiese, prima di tossire per schiarirsi la voce. Perché la sua gola era così secca, per l'amor del cielo? Si misero le cuffie, Castiel prese l'arma e provò a sparare, mancando il bersaglio a causa del contraccolpo, che, per un pelo, non gli colpì la faccia. Riprovò ancora un paio di volte, prima di scuotere la testa e togliersi le protezioni.
«Non ce la faccio»
«Non puoi pretendere di riuscirci dopo tre colpi, Cas» lo rassicurò con una mano sulla spalla. Sulla lingua aveva una proposta, ma non sapeva quanto potesse essere favorevole a lui o alla sua dignità in quanto uomo. «Ti darebbe fastidio se mi mettessi alle tue spalle e ti aiutassi a tenere salda la presa?»
Cas scosse la testa e Dean poté giurare di aver visto un leggero rossore sulle sue gote e lungo il collo, fino a dove la pelle scompariva sotto la camicia. Il cacciatore appoggiò il mento sulla spalla del più basso e fece scorrere, con lentezza estenuante, le dita lungo le sue braccia fino a stringere le sue mani con forza. Se questa era la sua unica occasione, aveva intenzione di godersela fino in fondo. Detto francamente, il sospiro che lasciò le labbra del moro non lo aiutò affatto.
«Guarda qui» sussurrò con le labbra a contatto col suo orecchio e indicando il mirino con l'indice. «Mantieni la presa salda, ma non rigida o il colpo ti tornerà indietro con violenza. Sei alle prime armi quindi cerca di focalizzarti sempre sul mirino»
Involontariamente, Castiel fece un passo indietro facendo aderire la propria schiena con il petto del biondo, che deglutì a vuoto. Le sue braccia si avvicinarono d'istinto stringendo l'amico a sé e intrappolandolo. Quando sparò un colpo, non colpì nemmeno l'esterno della sagoma ma il muro dietro, che si graffiò con un suono metallico. Dean emise una risata morbida ed esalò sul collo dell'ex angelo, che piegò la testa di lato lasciandosi alla mercé dell'altro. I suoi occhi celestiali si chiusero in estasi.
«Qualcosa ti distrae, angelo?» mormorò facendo scorrere le sue labbra lungo la mascella e sfilando l'arma dalle sue dita affusolate, posandola da qualche parte. Nulla aveva importanza se non mantenere la sua bocca a contatto con quella pelle calda e profumata che lo stava facendo impazzire. Afferrò le spalle del moro e lo fece girare fino a bloccarlo contro alla parete. Il bacio che si scambiarono fu lento e sensuale da morire. Le loro labbra si esploravano con dolcezza ma allo stesso tempo si stringevano con passione. Le loro mani erano ovunque sul corpo dell'altro, le dita esploravano appena dentro la vita dei pantaloni e i bottoni delle camicie penzolavano tristemente dal tessuto. Le mani di Dean si strinsero sui fianchi del moro che gemette e si spinse più vicino. L'ex angelo prese i capelli corti sulla sua nuca e tirò con delicatezza, prima di far passare le dita sulle scapole dell'altro e affondando le unghie nella carne.
«Penso che la lezione sia finita» scherzò Cas, a corto di fiato. Il biondo si fermò, gli morse il fascio di nervi in bella vista sul collo e ghignò maliziosamente. Verde contro blu. Nonostante la differenza di colore, la scintilla lussuriosa nello sguardo era la stessa e fece rabbrividire entrambi.
«Oh, angelo, è appena iniziata»
