Allora, questa OS contiene spoiler della 12x15.
Dunque, mi sembra di aver compreso, giustamente, che a Castiel manchino i suoi fratelli alati, quindi questa è ambientata dopo che Cas è tornato in Paradiso.
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Cas, so che mi stai ascoltando. Non ho idea di cosa ti sia successo, ma dobbiamo parlarne. Ti ho sentito spento e distante. Ho fatto forse qualcosa di sbagliato? Torna da noi, per favore. Torna da me.Castiel le sentiva. Sentiva le preghiere di Dean. Lo implorava di dargli una misera spiegazione. Il cacciatore non era stupido: aveva capito che qualcosa non andava solo dal suo tono di voce.
<<Castiel?>> lo chiamò una delle sue sorelle con un sorriso dolce, ma appena accennato. Lui le sorrise, prendendole la mano e stringendola in segno di saluto.
<<Ti senti bene?>> gli chiese, ricambiando la stretta. Lo vedeva strano, diverso dal solito. Certo, era stato lontano dal Paradiso per molto tempo, ma i suoi occhi erano più vivi che mai, nonostante aleggiasse sempre un'ombra costante sulla distesa blu.
<<Benissimo, ti ringrazio>>
<<Da quando menti? La Terra ti ha macchiato in ogni maniera possibile>> disse lei, sprezzante. L'angelo si irrigidì, colpito dalla durezza di quelle parole.
<<Non sono macchiato, sono cambiato>> ribattè, abbassando lo sguardo, senza togliersi dalla mente un paio d'occhi verde brillante.
<<Ah sì? E dov'è la tua meravigliosa grazia, Castiel? Quella che faceva impallidire tutti. Dov'è?>> continuò lei, imperterrita. L'angelo dagli occhi blu non la stava nemmeno più ascoltando, troppo impegnato con le preghiere dei Winchester. Quelle di Sam e Dean si sormontavano indistintamente, quasi come i fili di una trama complicata.
Cas, torna qui. Dean non ce la fa più. È distratto, non mi ascolta e lo trovo spesso immerso nei suoi pensieri. Presumo che stia pregando che tu gli risponda, perché lui non pensa mai così intensamente. Quando puoi, facci sapere qualcosa. diceva Sam.
Cas, sono stanco! Porta il tuo culo qui. Subito. Non so cosa cazzo stia succedendo ma scappare non risolve nulla, crea solo problemi. Lo rimproverava Dean. Gli sembrava quasi di sentirlo sospirare. Rispondimi, ti prego. Ho bisogno del mio migliore amico.
<<Smettila>> sussurrò, trattenendo un sospiro di colpevolezza.
<<Cosa?>> domandò sua sorella, non avendo sentito la risposta. Si avvicinò a lui con cautela.
<<Non parlavo con te>> sbottò, spaventandola con il suo sguardo di fuoco. I suoi occhi ardevano, sopraffatti dagli istinti umani. <<Devo andare>>
<<Andare? Da chi? Dalle tue scimmie ammaestrate?>>
Castiel non ci pensò due volte: in un attimo, stringeva tra le dita il materiale freddo della lama e lo puntava al collo dell'altro angelo.
<<Non ti azzardare. Non chiamarli così>> sibilò, facendo sbiancare le sue nocche. L'altra rise freddamente.
<<Ma ti senti? Cosa ti possono dare loro che noi non abbiamo? Siamo noi la tua famiglia, non loro>>
<<Voi vi uccidete a vicenda, vi fate la guerra, create scompiglio, non vi amate. Voi non siete una famiglia. E di certo non siete la mia>>
L'angelo minacciato sembrò improvvisamente ridestarsi e si aprì in un sorriso malvagio.
<<Oh, ma qui non si tratta più di famiglia. Dico bene?>> insinuò. <<Qualcuno ha una cotta, anzi, è perdutamente innamorato di Dean Winchester>>
Castiel allentò la presa sull'arma, allontanandosi da lei.
<<Taci, non ne hai il diritto>> la minacciò. Lei incalzò ancora.
<<Ho tutto il diritto di accusarti. Hai peccato in ogni modo immaginabile. E ora hai perso la retta via per quel cacciatore?>> urlò. Castiel agì d'istinto: la raggiunse e la pugnalò, guardando con indifferenza la luce azzurra proveniente dal tramite della sorella. Fatto ciò, scomparve, abbandonandone il cadavere.
Sam era sdraiato sul suo letto e leggeva un libro nella penombra. Solo la lampada sul comodino gli donava la luce necessaria. Quando sentì un leggero fruscio, alzò gli occhi, per nulla sorpreso.
<<Finalmente ti fai vivo>> sbottò il più alto, guardandolo sottecchi. L'angelo sussultò.
<<Cosa ti serviva?>>
<<Non dovresti chiederlo a me, ma a quello della stanza a fianco>>
<<Da quando le informazioni devono passare per forza dalla bocca di tuo fratello?>>
<<Da quando si comporta come una ragazzina che ha appena avuto la prima crisi mestruale. Non mi parla da quando l'hai chiamato>> spiegò Sam, posando il libro sul comodino.
<<E io cosa posso farci?>> chiese Cas, accigliato. Il cacciatore sospirò.
<<Non so. Magari utilizzare quel bellissimo dono denominato "dialogo"?>>
<<Con Dean Winchester? Nemmeno i miei poteri sarebbero sufficienti>>
<<Se gli parlassi, sarebbe fiero del tuo sarcasmo>> ribattè, tagliente. Castiel sbuffò alla vista del braccio teso di Sam.
<<Vai>> ordinò solo, con un piccolo sorriso. Castiel ubbidì, oltrepassando il corridoio e poi bussando alla porta già aperta della camera.
<<Posso?>>
Dean sollevò lo sguardo, tornando disteso poco dopo.
<<Ti sei disturbato a mollare i tuoi fratelli alati per noi scimmie ammaestrate?>> attaccò, riponendo gli auricolari e raggiungendo Castiel con lentezza predatoria.
<<Come...>> aprì bocca l'angelo, sorpreso. Dean scosse la testa.
<<Non lo so. L'ho sentito e basta>>
Cas si fermò un secondo a riflettere, poi un campanello d'allarme lo fece indietreggiare.
<<Se hai sentito tutto, allora ...>> venne interrotto da un paio di labbra sulle proprie. La bocca di Dean premeva con forza disperata e violenta sulla sua. La cercava, ne assaporava ogni millimetro, mentre la sua lingua marchiava quella del moro. Castiel gli tirò i capelli corti della nuca, facendolo gemere. E cavoli, era il suono più bello che avesse mai sentito in millenni.
Dean si staccò accarezzandogli la guancia, per poi accostarsi al suo orecchio, sussurrando: <<Ho sentito tutto quello che dovevo sentire, angioletto. Ora sei qui e non ti lascerò più andare>>
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