Prologo: Le ombre su Gaia

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L'aula era oscura, una sola luce illuminava quello che sembrava un piccolo palco dove era appena salito un uomo. Egli indossava abiti scuri ed una cravatta di colore rosso. Dopo essersela sistemata, guardò verso il pubblico e iniziò a parlare:

<< Grazie per la vostra presenza qui e oggi, compagni del senato. Durante la riunione speciale di oggi parleremo di alcune situazioni problematiche che si sono mostrate in questo ultimo periodo. Come ben saprete, ci sono alcune minacce che noi non possiamo assolutamente ignorare. Per quanto noi avessimo cercato di scoprire qualcosa, ci sono alcuni buchi oscuri nella storia del nostro bel pianeta Gaia: Avalon, Asgard, Savia e Mistral sono vittima dei Demoni, esseri che ci accompagnano da quando abbiamo memoria. In tutto questo, però, abbiamo sviluppato metodi per combatterli e...>>
L'uomo cominciò un discorso che sembrava molto lungo, ma gli spettatori sembravano infastiditi.
Bisbiglii e versi di sdegno erano udibili nell'aula, e anche l'oratore se ne rese conto.

<< Non siamo venuti qui per ascoltare una lezione di storia che conosciamo già, Tenente Markus!>>
Disse una voce maschile proveniente dal pubblico.

L'uomo smise di parlare, osservando con uno sguardo deluso i suoi spettatori, e stringendo un pugno.

<< Comprendo cosa vogliate dire, ma dovreste avere la decenza di lasciarmi seguire la scaletta che è stata preparata. Non credete anche voi sia irrispettoso questo vostro atteggiamento?>>
Domandò l'uomo, con un tono infastidito.

<< Non è una novità che i demoni siano un pericolo per le quattro grandi nazioni. Ciò che non capiamo è il motivo di questa convocazione inconsueta nel mezzo della notte, Tenente.>>
Rispose una donna proveniente dal pubblico.

Dopo aver fatto un enorme sospiro, l'uomo schioccò le dita e le luci si accesero.

<< I vecchi dodici membri del senato non avrebbero mai fatto questa scenata. Avrebbero rispettato in silenzio la scaletta. Sono davvero amareggiato da ciò.>>
Disse l'uomo tra se e se.

<< Tenente Markus, lasci fare a me, per cortesia.>>
Disse un uomo robusto, alto con una cicatrice sull'occhio Destro, capelli neri e lunghi fino alle spalle, una veste militare con molte medaglie simboli delle sue valorose e numerose imprese.

<< Non hanno poi tutti i torti.>>
Gli disse all'orecchio.

A differenza dell'uomo prima di lui, Xernes era immobile mente impugnava un bastone con la mano destra, e faceva ripetutamente sbattere la punta di esso sul pavimento. Aveva uno sguardo inclemente e freddo e il braccio sinistro piegato dietro la schiena.

<< Il sigillo su Bael si sta spezzando.>>
Disse Xernes.
Gli spettatori impallidirono: alcuni bisbigliavano, altri erano spaventati, altri ancora avevano il fuoco negli occhi.

<< Come è possibile?! Il sigillo è stato applicato in quella notte terribile! Come può essersi indebolito in così poco tempo?!>>
Domandò qualcuno.

<< A quanto pare, il sacrificio dei dodici ex-senatori nella Notte Cremisi di diciassette anni fa non è bastato a trattenere tanto potere.>>
Rispose Xernes.

<< Quanto tempo ci rimane?>>
Chiese qualcun altro.

<< Ad occhio... Direi meno di un anno.>>
Le parole di Xernes fecero gelare il sangue dei senatori.

<< Sarò ben lieto di sentire qualsivoglia mozione proveniente dal consiglio sul da farsi, ovviamente però sarò io stesso a decidere se mettere in campo il mio esercito, i miei uomini. Quindi, che siano piani... Elaborati, sensati e sopratutto... Non suicidi come il precedente, dove mezzo milione di soldati sono morti in quella terribile notte.>>

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