Capitolo 13-3: Scambi

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Shiro rimase fermo davanti all'entrata della stanza guardando sospettoso la donna davanti a lui.
Era sorpreso: non si aspettava di trovare qualcuno in uno stato del genere, neanche all'interno del palazzo di Lucifer.

< Deve essere qualcuno di molto pericoloso... Se è rinchiusa qui non ci sono altre spiegazioni: nemmeno Lucifer è in grado di ucciderla. Mi conviene fare attenzione.>
Pensò il ragazzo.
Era leggermente a disagio: nonostante fosse sorpreso e preoccupato riguardo a chi avesse davanti, decise di entrare all'interno della stanza.

<< C'è decisamente più buio di quanto mi aspettassi.>>
Disse, guardandosi intorno.
Rapidamente notò un mobile in legno, e si mosse verso di esso. Aprì un cassetto e trovò una candela e altri utensili di vetro.

<< Lucifer non mi ha fatto il favore di darmi una fonte di luce, mi dispiace... Non è molto ospitale come posto.>>
Disse la donna, seguendo il ragazzo con l'unico occhio libero.

Shiro accese la candela con una fiammella, e la appoggiò nel terreno.
La luce illuminò la zona intorno a loro: il pavimento era pieno di muffa e terra, e nel terreno ai piedi della donna vi era una grossa lastra in metallo ricoperta da chiazze di sangue. Anche la parete dietro di lei era in metallo, e vi erano attaccate le catene.

<< Piuttosto di essere ridotto così mi ucciderei da solo.>>
Disse Shiro, sorpreso da quella vista.

<< Purtroppo non è fattibile.>>
Gli rispose la donna.

Shiro la guardò sospettoso.

<< Chi sei? Come mai sei rinchiusa qui dentro?>>
Le domandò, incuriosito dal suo stato.

<< Oh, sono successe tante cose... Lucifer ha provato ad uccidermi ma non ne è stato in grado. Per questo mi ha rinchiuso qui, non potendo uccidermi.>>
Gli rispose la donna.

<< Perché?>>
Le domandò di nuovo.

< Potrebbe avere informazioni interessanti su Lucifer. Magari può essermi utile.>
Pensò il ragazzo.

<< Mhh... Ero un pericolo per i suoi piani. Insomma, lui voleva tenere in vita gli umani e io... Beh, diciamo che avevo altri piani.>>
Gli rispose.

Il ragazzo osservò intensamente il suo occhio: aveva capito che avesse cambiato espressione.

< Sta, per caso, sorridendo?>
Pensò, sorpreso.

<< Non mi hai ancora detto chi sei.>>
Le ricordò.

<< Oh, che maleducata. Il mio nome è Venus, sono una succube. Ex membro dei Generali di Bael.  Solitamente mi presenterei in una maniera più... Carnale... Ma al momento credo di essere impossibilitata.>>
Gli disse, cercando di muoversi.
Il silenzio intorno a loro venne rotto dal rumore di catene che si muovevano e dal gocciolare del sangue della donna nel terreno.

<< Sei ferita?>>
Le domandò, notando il sangue.

<< Oh... Vedi questi enormi "meccanismi" che mi bloccano le braccia e i piedi? Non vorresti vedere al loro interno: sono pieni di piccolissimi ma affilati spuntoni in metallo che ad ogni movimento mi lacerano la carne.>>
Gli rispose.
Shiro fece una faccia disgustata.

<< Oh, non temere. Non possono ferirmi gravemente... E dopo qualche millennio ci fai l'abitudine.>>
Aggiunse, attirando l'attenzione del ragazzo.

<< Sei qui dentro da millenni?!>>
Non riusciva a credere alle parole della donna, era assurdo.

<< Ho perso i conti quando ho raggiunto i tre zeri, ma contare il tempo che passava mi ha aiutato a non perdere la testa. Comunque credo di essere qui dentro da circa un millennio o poco più.>>
Gli rispose Venus.

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