Capitolo 13-5: Successore

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* Non ci posso credere che sia andata in questa maniera.*
Pensò Lucifer, sepolto vivo sotto un cumulo di macerie: non entrava neanche un raggio di sole li sotto.

* Ho commesso errori che non avrei mai dovuto compiere... *
Pensò subito dopo, facendo saltare in aria le macerie che lo seppellivano.

Pochi istanti dopo si rialzò, notando Astarte che gli correva incontro, rallegrata.

<< Lord Lucifer, temevo fosse stato spazzato via da quel maledetto bastardo!>>
Esclamò la donna, abbracciandolo.
Lucifer non la guardò nemmeno: era perso nei suoi pensieri.

La zona sinistra del suo collo era completamente ustionata, di colore nero come la pece. I suoi vestiti erano bruciati e strappati, e si potevano notare svariate ferite e bruciature nel petto e nell'arto destro.

Il demone abbassò lo sguardo, per osservare il suo arto sinistro...
Astarte non disse nulla: la sua espressione era sconcertata.

* Devo smettere di sottovalutare il coraggio e la determinazione umana. La mia superbia mi ha causato fin troppi problemi: prima un occhio, e ora... Se quel ragazzo fosse qui, adesso, mi guarderebbe con quel suo ghigno soddisfatto, orgoglioso di avermi tagliato un arto.*
Disse il demone, infastidito.

Pochi istanti dopo, anche Azael raggiunse il suo padrone e la sua compagna.

<< Sono felice di vedere stia bene, Lord Lucifer.>>
Disse, inchinandosi.

* Dove sei stato?*
Gli domandò Lucifer.

<< Sono andato alla ricerca di Asteroth. Ho perso le sue traccie, e...>>
Gli rispose, Azael, venendo interrotto da Lucifer.

* Non ha importanza: Asteroth non è una minaccia. Nonostante si sia liberato del controllo che avevo imposto su di lui, è ancora parzialmente legato a me: se si avvicinasse troppo potrei spezzare il legame, definitivamente, e lui tornerebbe un cadavere privo di vita. Lo sa perfettamente, quindi eviterà di starmi vicino per molto tempo. Un arto e un occhio bastano per ciò che dobbiamo fare, ma ciò che mi preoccupa è qualcos'altro.*
Lucifer guardò i suoi sottoposti con una espressione cupa in volto, ma nonostante tutto non era in ansia.

<< Cosa la preoccupa, Lord Lucifer?>>
Domandò Azael, incuriosito.

* Quando quel ragazzo ha rilasciato la sua energia, ho dovuto creare una barriera con entrambe le mani per evitare di venire spazzato via... E nonostante tutto è riuscito a strapparmi un braccio. Ho interrotto il flusso di energia su Venus. E' scappata.*
Rivelò il demone, allontanandosi subito dopo con un passo lento e deciso dal luogo in cui fino a pochi momenti prima abitava. Astarte e Azael lo seguirono a ruota.

<< Vuole che la cerchi?>>
Domandò Azael, offrendo una possibile soluzione al suo padrone.
Lucifer glielo impedì.

* No. Nonostante tutto, Venus non è nello stato di darci problemi: direi che necessiterà di almeno un mese per recuperare la gran parte delle sue forze. Per ora possiamo ignorarla, ma non appena finiremo il nostro lavoro dovremo trovarla ad ogni costo e rinchiuderla di nuovo.*
Rispose il demone.


<< Il palazzo di Lucifer?>>
Domandò Michael, cercando conferma.

<< S-Si... In quella direzione, nella zona desertica. E' l'unica cosa che mi viene in mente.>>
Confermò Xane, osservando la cupola nera che lentamente svaniva nel nulla.

Michael si voltò verso la sua compagna, e rapidamente si mosse verso di lei. La afferrò per le spalle e la scosse rapidamente.

<< Sei sicura che quello fosse fuoco?>>
Le domandò, preoccupato.

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