Capitolo 10-2: Realtà

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La porta della classe si aprì di scatto: Zeke entrò rapidamente al suo interno, seguito da una barella fluttuante con qualcuno sopra di essa seguito da un piccolo gruppo di persone.

<< Posalo qui sopra!>>
Esclamò, dopo aver unito un gruppo di banchi.

<< Mi aspettavo ci sarebbe stato qualcuno qui dentro. Poco male.>>
Aggiunse poco dopo, mentre il ragazzo nella barella lentamente veniva calato sopra i tavoli.

<< Quindi, come sta?>>
Domandò Alexandra, appoggiata ad un muro, con una finestra a fianco.

<< Ti importa davvero?>>
Domandò Zeke, confuso.
La ragazza si accese rapidamente una sigaretta.

<< E' sotto la mia custodia, quindi direi di si.>>
Disse, iniziando a fumare.

<< Ho provato a dirvi che non potevamo spingerci troppo oltre, ma non avete neanche provato ad ascoltarmi!>>
Lo accusò Lucy, furiosa, avvicinandosi minacciosamente a lui puntandogli un dito contro.

<< Magari, la prossima volta, avverti quel qualcuno di un qualcosa di così grave non appena lo vedi. Se me lo avessi detto prima di sicuro avrei pensato qualcosa di meno "teatrale"!>>
Rispose il ragazzo, difendendosi.

<< Oh, quindi stai scaricando le colpe su di me?! Avresti semplicemente potuto almeno provare ad ascoltarmi quando ho cercato di dirtelo!>>
Esclamò la ragazza, infastidita.

<< Su,su, calmiamoci. E' andato tutto bene no? Per quale motivo state ancora litigando?>>
Domandò Alexandra, confusa.

Lucy si voltò incredula verso la sua compagna.

<< Non saresti preoccupata e infuriata se qualcuno a cui tenessi fosse in pericolo di vita?!>>
Le chiese.

Alexandra lasciò cadere la sigaretta, ormai finita, nel pavimento schiacciandola con il piede.

<< Dopo questa tua domanda, suppongo tu non mi conosca davvero.>>
Disse, con una espressione divertita in volto.

<< Uhm... Potresti raccoglierla? Per favore?>>
Le domandò Emilia, indicando la sigaretta che aveva appena calpestato.
Alexandra abbassò lentamente lo sguardo.
Dopo aver sospirato, si abbassò a raccogliere il mozzicone di sigaretta per poi muoversi verso un cestino.

<< Piuttosto, tu stai bene Zeke?>>
Domandò Alexandra, tornando nel suo posto.

<< Si... Non dovrebbe causare danni.>>
Rispose il ragazzo, toccandosi il petto.

<< Ovviamente, avrà delle ripercussioni. Non ho idea di quante volte io possa ancora rigenerarmi, ma di sicuro ora sono anche meno di prima. Ho dovuto dare un pezzo della pietra a lui, infondo. Spero che questa cosa non torni a mordermi il culo un giorno... A chi voglio darla a bere, di sicuro sarà così, considerata la mia fortuna...>>
Aggiunse poco dopo, osservando il ragazzo.

<< Richiedo spiegazioni. Ora.>>
Disse Lucy, confusa, muovendosi verso Zeke.

<< Lui è Zeke Albert, un mercenario conosciuto con il nome di "Immortale".>>
Rispose Alexandra.

<< Ho già sentito questo nome...>>
Aggiunse Lucy, pensierosa.

<< Attualmente nella posizione numero tre, è paragonabile ad Ark Weiss in termini di forza bruta. La sua capacità principale è l'alchimia, e i suoi poteri derivano da quella pietra filosofale. Nonostante il titolo, non è Immortale, ma ha "solamente" una capacità rigenerativa incredibilmente elevata, tanto da fargli ricrescere anche arti interi nel giro di poco tempo.>>
Spiegò la donna.

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