Capitolo 12-6: Magia Maledetta

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Il gruppo rimase in silenzio, ansioso di poter assistere ad un "risveglio". 

<< La negromanzia è una magia proibita, e infatti i suoi usi sono limitati. Nonostante tutto, però, ci sono casi in cui si devono infrangere le regole per raggiungere fini più importanti.>>
Disse Ehra, mentre Arus si mosse verso la ragazza con in mano una piccola fiaschetta ovale con all'interno un liquido violaceo.

<< Cosa è quella sostanza?>>
Domandò Seryu, incuriosito.

Arus sollevò lo sguardo, per poi appoggiare la fialetta, ben chiusa con un tappo, sopra il corpo della ragazza.

<< Sapete come funziona, fisicamente, la negromanzia?>>
Domandò, osservando il gruppo davanti a se.

<< Ripristina le funzioni vitali del corpo deceduto.>>
Rispose Xane.

<< Non ti sbagli, ma non hai nemmeno ragione.>>
Gli fece notare Arus.
Xane lo guardò sorpreso e confuso.

<< Un corpo umano muore, fisicamente, quando il cuore smette di battere. La morte celebrale, invece, avviene qualche minuto dopo la morte fisica. La negromanzia non ripristina le funzioni vitali nel vero senso della parola. Essa fa riprendere il cuore a battere, ma è un movimento controllato. In realtà, il cuore non sta pulsando.>>
Spiegò l'uomo.

<< E' una contraddizione. Se il cuore batte, sta pulsando.>>
Xane non riusciva a capire cosa volesse dire l'uomo.

<< Connessioni. La negromanzia connette il corpo di chi la usa a quello della persona che viene "riportata in vita". In parole povere, viene creato una connessione magica tra il cuore del negromante e quello del cadavere. I due cuori battono in sincronia, ma quello del cadavere lo fa per inerzia.>>
Rispose Arus, lasciando il ragazzo disgustato e preoccupato.

<< Cosa... Significa?>>
Domandò Jessica, facendo un passo in avanti.
Il suo sguardo era spaventato, e i suoi occhi lucidi. L'ansia l'attanagliava e sembrava fosse sul punto di crollare. Si sentiva il cuore in gola: sembrava le stesse per uscire fuori dal petto.

<< E' difficile da spiegare a parole. Ma proverò a darvi una risposta soddisfacente.>>
Disse Arus, muovendosi verso una lavagna bianca. Afferrò un pennarello nero, e disegnò due corpi umani stilizzati.

<< Questo qui, è il corpo privo di vita.>>
Disse, indicando la figura a sinistra: con il pennarello fece due palline nere nel cuore e nel cervello.

<< Questo, invece, è il corpo di chi usa la negromanzia.>>
Aggiunse subito dopo, disegnando due piccoli cerchi nel cuore e nel cervello della seconda figura.

<< Non importa cosa credete accada... La negromanzia non riporta in vita i morti.>>
Disse, spezzando sul nascere ogni speranza del gruppo.
Dalle retrovie si sentì un singhiozzio.

Xane e Michael furono i primi a voltarsi: 

Gli occhi di Jessica erano lucidi, e respirava lentamente. Era impallidita, e tremava.

<< Prendiamo per esempio questa ragazza sulla quale stiamo svolgendo l'esperimento, e me che la riporterò "in vita".>>
Disse, ignorando la scena.

Disegnò un sottile filo che collegava i cuori delle due figure.

<< Come potete vedere, questo è quello che fa la negromanzia. Grazie ad essa connetterò il mio cuore con quello della ragazza: in questo modo, entrambi inizieranno a pulsare in sincronia. Ma questo non significa che il cuore della ragazza stia pulsando "di sua spontanea volontà": infatti se il mio cuore dovesse fermarsi, anche il suo si fermerebbe di conseguenza. >>
Spiegò l'uomo, voltandosi verso il gruppo con una espressione fredda, priva di emozioni.

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