Capitolo 13-9: Epilogo

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Sospeso a mezz'aria, Lucifer portò in avanti il braccio facendo poi fluttuare la pietra filosofale di colore rosso acceso davanti a lui.
Ben presto la pietra cominciò a generare delle scintille azzurre, sotto lo sguardo soddisfatto del demone.

* Ben presto sarà tutto finito.*
Pensò, sorridendo.

Le scariche elettriche che avvolgevano la pietra improvvisamente vennero scagliate in avanti, con intervalli irregolari, in un singolo punto a qualche metro di distanza dal demone.

* Finalmente sta iniziando.*
Pensò di nuovo, Lucifer.

Le scintille si fecero sempre più frequenti, fino a quando si notò un piccolo punto luminoso dove esse si concentravano.

Improvvisamente, però, Lucifer ritirò la mano: le scintille cessarono e il piccolo punto luminoso scomparve in un attimo.
Subito dopo venne avvolto da un'ondata di vento scuro, proveniente dal basso.

Abbassò lo sguardo, con una espressione furiosa in volto.

* Tu maledetto...*
Disse, digrignando i denti, alla persona che lo aveva attaccato.

Andromeda era in piedi, e lo guardava dal basso verso l'alto con uno sguardo deciso.

<< Non ho ancora finito.>>
Gli disse, respirando faticosamente.

* Se non avessi messo al riparo la pietra... A quest'ora sarebbe in mille pezzi...*
Pensò Lucifer, infastidito.
Il demone guardò il soldato per alcuni secondi che sembravano interminabili, in silenzio.

<< Vieni giù. Così posso prenderti a calci.>>
Disse Andromeda, rompendo il silenzio che si era creato intorno a loro.

* Non volevo ricorrere a tanto, sarò sincero. Ciò che sta per accadere è colpa tua, solamente  colpa tua.*
Minacciò Lucifer, mentre fece fluttuare una seconda volta la Pietra Filosofale.

<< Hai intenzione di uccidermi? Non mi farò abbattere tanto facilmente.>>
Gli rispose Andromeda, preparandosi ad uno scontro.

* Oh, assolutamente no. Non ho la benché minima intenzione di scontrarmi con nessuno di voi. Ma, purtroppo, ucciderti non basterebbe. Saresti semplicemente morto. Non potrei vederti disperare.*
Non appena disse queste parole, Lucifer sollevò il suo braccio verso l'alto, con il palmo rivolto verso il cielo.

La sua espressione era cupa.

* Non mi piace punire le persone, ma... Quelli come te, semplicemente non li sopporto. Ucciderti non basterebbe: voglio vedere la disperazione nei tuoi occhi. Quale è la punizione migliore per qualcuno come te, se non far morire qualcun altro per le tue colpe ?*
Domandò Lucifer.
Non stava sorridendo: una sfera di energia arancione si creò nel palmo della sua mano.

Andromeda impallidì. Spalancò gli occhi, e rapidamente si voltò verso il gruppo che lo aveva seguito.

<< Allontanate->>
Esclamò.

Fu troppo tardi: non riuscì nemmeno ad avvertirli, che due raggi di energia arancioni trapassarono i corpi di due ragazzi del gruppo che lo aveva seguito.

Andromeda si inginocchiò nel terreno. Non riusciva nemmeno a parlare: tremava.

Lucifer atterrò lentamente nel terreno, proprio davanti ad Andromeda, il quale stava fissando intensamente i corpi dei due ragazzi colpiti dai raggi del demone.

* E' colpa tua: te la sei andata a cercare. Se tu non avessi provato a distruggere la Pietra, adesso non sarebbero in quello stato. Interferisci di nuovo, Andromeda... E io ne uccido un altro.*
Gli disse, avvicinandosi al suo orecchio.

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