Capitolo 21 - Purtroppo...

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Ci avviammo di nuovo nel salotto e quando arrivammo ci fermammo al centro della stanza, mentre davanti alla porta della cucina c'era la nonna di Alessandra accanto alla nipotina.

«Nonna, Francesca può restare qui per questa notte?» le chiese Alessandra, mentre la donna si voltò verso di noi.

«Si, ma certo!! I suoi genitori lo sanno?» rispose lei guardando prima me e poi Alessandra.

«Se lo sapessero mi ucciderebbero...» sussurrai io tra me e me.

«Come?» mi chiese la donna.

«Niente, niente...» risposi subito io arrossendo leggermente. «I miei non lo sanno, ma posso sempre chiamarli...» dissi lasciando la mano ad Alessandra e facendo un passo indietro.

«Va bene...» commentò la nonna di Alessandra mentre io mi voltai e mi avviai fuori dal salotto.

«Salutami tua madre!!» mi disse Alessandra ridendo, mentre io mi girai per un attimo verso di lei, le feci una smorfia e dopo uscii da lì.

Erano le 19, circa, e per i miei era quasi normale che spesso non tornassi a casa per cena, visto che la madre di Cristian mi invitava a restare quasi sempre, e io per educazione non rifiutai mai. Infatti a mia madre dissi che andavo da lui proprio per quel motivo, così per qualche ora ero coperta. Appena uscii dal salotto mi poggiai con la schiena alla parete di fronte alla porta, in mezzo al corridoio, presi il cellulare, composi il numero di mia madre e la chiamai. Sentii due squilli e poi subito la voce di mia madre.

«Francesca?! Dove sei?» mi chiese subito lei, come se non le avessi detto nulla prima di uscire.

«Beh adesso sto andando da Laura...» le dissi, poiché sapevo che se le avessi detto che stavo ancora da Cristian non mi avrebbe fatto rimanere tutta la notte, figuriamoci poi se le avessi parlato di Alessandra.

«Davvero?! Ti devo credere?» mi chiese lei, con un tono incerto, come se non mi credesse.

Beh faceva bene a non credermi, ma per il mio bene era meglio che lei mi credesse.

«Se non mi credi puoi anche chiamarla!» risposi io tentando di essere convincente.

«Perché non me la passi direttamente??» continuò lei, mentre Alessandra si avviò verso di me e si poggiò con una spalla contro lo spigolo della porta.

«Passamela!!» mi sussurrò Alessandra sorridendo mentre io le feci segno di no con la testa.

«Non posso, te l'ho detto. Non sono a casa sua, ci sto andando, ma sono appena uscita dal palazzo dove abita Cristian!!» le dissi passandomi una mano sul viso, lei e mio padre riuscivano sempre a complicare le cose.

«E perché stai andando da lei piuttosto che tornare a casa?? Hai visto che ore sono??»

«Si, mamma, so perfettamente che ore sono. Infatti ti volevo chiedere se potevo restare a dormire da Laura, per questa notte. Cristian mi ha detto che domani c'è un compito di storia, e io non ho studiato molto...» le spiegai io, in quanto a scuse ne avevo migliaia per ogni occasione, quelle per non tornare a casa erano infinite.

Alessandra non la smetteva di guardarmi, si divertiva ad ascoltare tutte le bugie che dicevo solo per restare con lei.

«Sai che non devi parlare con me di queste cose...» disse lei.

«Ovviamente, devo chiedere un'udienza col Papa in persona!!» commentai io sarcasticamente, sapendo che ogni volta che dovevo fare qualcosa, anche se a casa c'era solo mia madre, dovevo avere anche l'approvazione di mio padre.

«Dai, te lo passo un attimo...» mi disse lei facendomi salire l'ansia in un secondo.

«No, dai mamma, ti prego... Chiediglielo tu, non farmi parlare con lui!!» le dissi, ma dall'altra parte sentivo già mia madre dire a mio padre che io ero a telefono.

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