Dopo pochi minuti mi calmai, ma rimanemmo comunque distese su quel letto, abbracciate. Non sapevo cosa fare, non avevo più un posto dove andare e, per quanto Valeria potesse essere generosa nell'ospitarmi lì, io non volevo disturbare. Alessandra continuava ad accarezzarmi i capelli, facendo attenzione al lato sinistro del mio viso che restò abbastanza rosso e in alcuni punti mi faceva ancora male, mentre io tenevo la testa poggiata sul suo petto.
«Mi dispiace...» le dissi qualche minuto più tardi.
«Di cosa? Di tuo padre?! Non è mica colpa tua...» commentò lei.
«No, non è questo, cioè non solo...» le dissi spostandomi dal suo petto e poggiandomi sul cuscino accanto a lei. «Ti ho rovinato il compleanno, e se non ci fosse stato mio zio forse sarebbe successo qualcosa di peggio...»
«Non preoccuparti, il mio compleanno non è affatto rovinato, sono qui con te, e questo mi basta!!» ribatté lei voltandosi verso di me.
«Ah, vedo che ti accontenti di poco...» le dissi sarcasticamente.
«Poco?! Io avrei detto il contrario!!» replicò lei sorridendo mentre io abbassai lo sguardo per l'imbarazzo.
Non mi reputavo così importante, anche se lei riusciva a farmi sentire "speciale", in un certo senso.
«Comunque non ci pensare...» ricominciò lei accarezzandomi il viso. «Se tuo padre avesse continuato, in qualche modo, io gli avrei dato un calcio in mezzo alle gambe e lo avrei steso su quel tavolino!!»
«Sarebbe stato divertente, ma non credo che ci sia ancora qualcosa da colpire lì sotto, cioè ormai non sentirebbe nemmeno un po' di dolore...» commentai io con un tono piuttosto serio, ma poi alzai lo sguardo sugli occhi di Alessandra e scoppiammo entrambe a ridere.
Era una cosa così assurda, ma forse avevamo semplicemente il cervello troppo fuso da quella giornata che potevamo ridere per qualsiasi cosa, almeno per me era così.
«Ti senti meglio?» mi chiese poco dopo.
«S-si, grazie a te...» risposi senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi.
Lei arrossì leggermente e mi stampò un bacio sulle labbra.
«Ti va di andare di là?» mi sussurrò staccandosi da me. «Valeria magari non saprà fare molte cose, però è stata per un paio di settimane con una pasticcera, e ha imparato a fare una torta con Nutella e panna davvero buona!!»
«Devo fidarmi?» le chiesi io trattenendo una risata.
«Beh non credo che abbia cambiato gli ingredienti, al massimo saranno scaduti, ma potremo morire insieme come Romeo e Giulietta!!»
«Ma allora sei fissata!!» le dissi io ridendo e dandole una leggera spinta.
«Sono fissata con la parte del restare insieme per sempre, poi se la causa sarà la morte allora amen!!» commentò lei sarcasticamente.
«Scema!!» esclamai io avvicinandomi a lei e dandole un bacio. «Dai... Andiamo!» aggiunsi poco dopo.
Uscimmo da quella stanza e ci dirigemmo verso la cucina, entrammo dentro e trovammo Valeria e Manuela sedute sul tavolo che chiacchieravano.
«Ehi!!» esclamò Manuela scendendo dal tavolo appena ci vide, mentre Valeria scese poco dopo di lei.
«Allora cos'è successo??» ci chiese Valeria mentre Manuela si avvicinò al frigo.
«Abbiamo fatto quattro chiacchiere con i nostri genitori, indovinate a chi è andata peggio?!» commentò lei sarcasticamente mentre io la spinsi lontana da me.
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Prima di te...
RomansaSu Amazon e vari store online. Quella fottutissima pioggia, quella maledettissima voglia di restare lì in piedi in mezzo a quel temporale anche a costo di inzupparmi completamente i vestiti, o anche solo per farmi venire qualcosa. Ho sempre amato l...