Capitolo 24 - Io penso spesso a te!

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Alessandra si tolse le coperte di dosso e scese dal letto avvicinandosi al suo armadio, mentre io mi voltai verso il comodino e presi il mio cellulare. Accesi lo schermo e vidi che erano le 7.05... Nella mia "carriera" scolastica non mi ero mai svegliata alle 7.05, anche a costo di fare tardi e perdere il pullman. Preferivo farmela a piedi piuttosto che svegliarmi così presto, al massimo mi svegliavo alle 7.20 e finivo per fare tutto di corsa.

«Posso tornare a dormire?» chiesi ad Alessandra rotolandomi da sola nel letto, come facevo quando mi annoiavo, anche se spesso finivo per cadere con la testa per terra.

«Non puoi, devi recuperare i voti che hai perso...» mi disse lei continuando a darmi le spalle, mentre si tolse la felpa, rimanendo solo con il pantalone del pigiama e il reggiseno.

«Vuoi che mi faccia interrogare??» le chiesi con un tono confuso.

«Si, non voglio che tu venga bocciata per colpa mia...» rispose lei voltandosi verso di me.

«Ma non sarà colpa tua, sono stata io a mandare tutti al diavolo!!» le dissi mettendomi seduta con le gambe incrociate.

«Questo è vero, ma prima che arrivassi io tu eri la loro alunna preferita!!» disse lei sorridendo, venendomi in contro. «Quindi buona parte del merito è mio!»

«Non attribuirti meriti che non sono tuoi, non sei così brava ad influenzarmi!» le dissi io mentre lei si fermò accanto al bordo del letto.

«Ah si?! Ma davvero?» mi chiese lei sarcasticamente. «Se non ci fossi stata io tu non avresti mai dato un pugno a Giuseppe, non avresti mai tirato il diario contro Luca, non avresti mai mandato a quel paese dei professori. Insomma... Non ti saresti mai ribellata ai coglioni che ci sono in quella scuola!!»

«Non allarghiamoci adesso!!» le dissi io ridendo. «Non è stato tutto merito tuo, e anche se fosse non potresti fare altro!»

«Non provocarmi...» commentò lei con un mezzo sorriso.

«Se no che fai?» le chiesi io sarcasticamente.

«Se no ti scopo!!» rispose lei fissandomi negli occhi.

Non capivo se scherzasse o facesse sul serio, ma la sua espressione sembrava decisamente seria, anche se quella frase la sentii almeno una ventina di volte in una puntata di una grandiosa serie tv. Quindi, forse, lo disse solo per prendere la palla al balzo e fare una battuta divertente.

«Oh no, è arrivata Alex Vause, scappate tutti se no vi scopa!!» le dissi ridendo, ma lei continuava a guardarmi in modo decisamente serio, era così seria che pensavo se la fosse presa con me per qualcosa. «Ho detto qualcosa che non va?» le chiesi un po' titubante.

Lei non mi rispose, continuava a fissarmi negli occhi senza degnarmi di una risposta. Si avvicinò di più al letto, ci salì sopra con un ginocchio e poco a poco si avvicinò a me. Io non capivo cosa volesse o cosa stesse facendo e nella mia testa immaginai un centinaio di scene diverse: lei che si fermava a pochi centimetri da me per poi ridermi in faccia vedendo la mia espressione spaventata, lei che mi dava un pugno per averla presa in giro, o anche lei che si fermava semplicemente e continuava a fissarmi senza dire nulla, aspettando che il mio cervello andasse in corto circuito. Ma non fece nulla del genere, nessun pugno, nessuna risata e meno silenzio, in un certo senso. Iniziò di nuovo a baciarmi, stavolta con più foga. Non c'era nessuno lì dentro, sua sorella era a fare colazione, sua nonna era sicuramente nel salotto con la nipotina, e noi avevamo almeno una mezz'oretta di tempo da perdere prima di uscire per andare a scuola. Quale modo migliore di perdere mezz'ora se non in quel modo?? Nessuno, ovvio!! Sentivo le sue mani scendere delicatamente sotto la mia felpa, e salire sul mio seno. Quel suo modo di fare non mi dava fastidio, anzi, mi eccitava un casino. Poco dopo si staccò da me, senza togliermi le mani da sotto alla felpa e mi sorrise.

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