Hola!! Si, lo so, vi siete rotti/e "leggermente" le scatole di questi miei sproloqui prima di un capitolo, ma vi giuro che sarò breve. Questa è la fine!! ... Sono stata troppo breve?! Beh posso aggiungere che questo capitolo sarà dal punto di vista di Francesca, di nuovo, questo scambio di ruoli sta confondendo anche me... Beh vi lascio al capitolo, per altre belle informazioni ci sentiremo poi...
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Mi sentivo la testa vuota e pesante al tempo stesso, non capivo dove fossi o cosa fossero tutti quei fili attaccati al mio corpo, ma avevo il suo viso davanti ed era qualcosa di fantastico. Stava cercando di trattenere le lacrime, come suo solito, ma io non volevo che piangesse, io stavo bene. Cioè, speravo di stare bene... Con la mano sinistra le tenni stretta la sua, non volevo lasciarla andare, e con l'altra mano mi tolsi quel tubo che mi impediva di parlare.
«C-che c-cos'hai i-in t-testa??» le chiesi ridendo, o almeno ci provai.
Non riuscivo a parlare bene, forse era per la botta, ma volevo comunque dire qualcosa per distrarla. Lei sorrise e io mi sentii più viva che mai. Non ricordavo bene cosa fosse successo ma ricordavo bene che il suo sorriso riusciva a farmi stare sempre meglio.
«Bene, tutti fuori adesso, dobbiamo fare subito dei controlli!!» disse una donna dai capelli scuri, quasi simili ai miei, e gli occhi azzurri, dietro a mio padre.
Lui si voltò e uscì subito, ma io continuai a tenere la mano di Alessandra, non volevo che andasse via.
«Alessandra, dai...» le disse la donna.
Si conoscevano?? Quanto tempo ero rimasta su quel letto?? Cosa diavolo era successo??
«Io non c'entro...» rispose lei ridendo.
«Dai, lasciala andare, non andrà molto lontano. Sarà qui fuori ad aspettarti.» disse la donna verso di me mentre io facevo no con la testa.
Non riuscivo a parlare, e in quel momento mi sentivo come se fossi una bambina capricciosa, ma volevo che lei restasse lì con me.
«Dai, non preoccuparti. Starò qui fuori, puoi vedermi tutto il tempo da quella finestra!!» Mi disse Alessandra.
Io la guardai negli occhi, nei suoi fantastici occhi, ma continuavo ad implorarle con lo sguardo di rimanere.
«Non sarò così lontana, non avere paura!!» continuò lei, mentre io la lasciai andare.
Lei si avvicinò di più a me, mi accarezzò il viso e mi stampò un bacio sulla fronte.
«Bentornata ragazzina!!» sussurrò prima di allontanare il suo viso da me e uscire da quella stanza.
Mi voltai verso quella finestra, mentre la dottoressa mi passò davanti di tanto in tanto. Qualche minuto dopo arrivarono anche alcuni infermieri, non capivo cosa stessero facendo ma pochi minuti dopo mi addormentai di colpo. Forse per la stanchezza, per la mancanza di forze, o per altro, ma mi risvegliai dopo qualche ora. Dentro quella stanza c'ero solo io, al di là di quella finestra vidi alcune persone, tentai di metterle a fuoco e vidi mio padre urlare qualcosa contro Alessandra, che era tenuta ferma per un braccio dalla preside, mentre in mezzo a loro c'era la dottoressa che gli faceva segno verso una porta, l'uscita forse. Non capivo cosa stesse succedendo ma volevo fermarli, o almeno volevo andare lì, ma non riuscivo a muovere le gambe e dopo pochi minuti vidi Alessandra liberarsi dalla presa della preside, passare accanto a mio padre e uscire da lì. Mio padre si calmò subito appena uscì, e poco dopo la dottoressa rientrò nella mia stanza.
«D-dov'è a-andata?» le chiesi.
«Non sforzarti troppo...» rispose lei. «La tua amica tornerà presto, spero, ha avuto una discussione con tuo padre... Su chi dovrà portarti a casa, entrambi volevano che andassi con loro, ma nessuno dei due ascoltava me mentre gli dicevo che ci sarebbe voluto del tempo. Tu non uscirai da qui domani, nemmeno dopodomani, ti servirà del tempo.»
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Prima di te...
RomanceSu Amazon e vari store online. Quella fottutissima pioggia, quella maledettissima voglia di restare lì in piedi in mezzo a quel temporale anche a costo di inzupparmi completamente i vestiti, o anche solo per farmi venire qualcosa. Ho sempre amato l...